Auguri ai giornalisti ed agli operatori
dell’informazione
*** 24 gennaio 2013
“Il parlare poco, tanto
raccomandato dagli antichi saggi, non va inteso nel senso di dire poche parole,
ma di non dirne di inutili”. Con questa espressione di San Francesco di
Sales (1567-1622), venerato nella Chiesa come patrono dei giornalisti,
nell’annuale ricorrenza della sua festa liturgica, sento di poter dire un
cordiale augurio ed un incoraggiamento a tutti coloro che operano nel delicato
ed importantissimo settore dell’informazione.
Viviamo un tempo di fatica
sociale, di ricerca e, a volte, di ansia per il futuro della nostra vita
personale, ma, direi di più, anche per la vita quotidiana dell’umanità. Viviamo,
perciò, un tempo che ha bisogno di parole, di parole che aiutino l’umanità a
dialogare per capire, per interpretare i segni di una realtà complessa ed in
movimento.
Sappiamo e crediamo che ogni complessità, ogni movimento di
cambiamento porta sempre in sé un desiderio ed una forma di progresso, ma
sperimentiamo anche quanto sia difficile per l’uomo solo riuscire a decifrare i
segni, a non smarrirsi, a non perdere l’orientamento della speranza.
Ecco,
allora, la funzione della comunicazione che permette all’umanità di superare la
tentazione della solitudine, la forza della parola che coinvolge nella ricerca
comune, che aiuta a guardare ai segni dei tempi per coglierne i dinamismi di
speranza ed i fermenti che orientano a possibili nuove forme di
vita.
Carissimi amici Giornalisti, permettetemi, a nome della comunità
cristiana di Aversa, di esprimere la gratitudine per l’impegno che sviluppate
nel vostro quotidiano raccogliere, pensare, comprendere e comunicare la vita
della nostra società. Permettetemi anche di augurarvi di avere grande
consapevolezza dell’importanza del vostro servizio, quasi una missione, la
missione di accompagnare la nostra società, ogni cittadino nell’incontrare la
verità, nel sentire di vivere insieme con altri la ricerca del giusto, il senso
dell’essere uomo, il rispetto della vita dell’intera umanità, la fiducia nel
bene comune, la speranza nel cammino quotidiano.
Per questo, diceva ancora
San Francesco di Sales: “Bisogna evitare i
due estremi: darsi troppo un contegno sostenuto e severo, … che mi sembra denoti
mancanza di fiducia e anche un certo disprezzo degli altri; … e, d’altra parte,
il ciarlare e il cicalare senza soste, senza mai lasciare spazio agli altri per
dire una sola parola…”. (Filotea cap. XXX)
Auguri, carissimi amici. Dio
che ci ha donato la possibilità di comunicare tra noi vi guidi perché le vostre
parole siano sempre utili alla vita della società e
dell’uomo.
Angelo Spinillo
Vescovo di
Aversa
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