E’ stato presentato questa mattina, presso la sala giunta
della Provincia di Caserta sita in corso Trieste, il volume “I Castelli di
Terra di Lavoro II, un viaggio tra cultura e sapori da scoprire”. Si tratta di
un secondo percorso virtuale (dopo
la pubblicazione due anni fa de “I Castelli di Terra di Lavoro, un viaggio tra
cultura e sapori da scoprire”) attraverso 30 strutture - tra castelli, cinte murarie,
torri e presidi militari - presenti in altrettante città della provincia di
Caserta.
All'incontro hanno partecipato il
presidente della Provincia, Domenico
Zinzi e i due autori del
volume, lo storico dell'arte Salvatore
Costanzo e l'agronomo Ciro Costagliola.
“Si tratta di un lavoro di ricerca –
ha dichiarato il presidente della Provincia Domenico Zinzi - sulle eccellenze della nostra provincia,
realizzato puntando su un connubio importante anche dal punto di vista
turistico: quello tra la storia e l’enogastronomia. Questa pubblicazione si
inserisce nell’ambito del programma di promozione e valorizzazione del
territorio che la Provincia di Caserta ha avviato da tempo”.
“Il secondo volume – ha spiegato lo
storico dell’arte Salvatore Costanzo
– è incentrato sulle fortificazioni medioevali presenti nel Casertano alla
ricerca di quelli che sono stati i poli di controllo nel passato. Si ridisegna,
così, la riorganizzazione castellana in provincia di Caserta prendendo in
considerazione tre periodi del Medioevo”.
“Questa nuova opera - ha affermato l’agronomo Ciro Costagliola - è stata ampliata con
la ricerca di altri castelli, collegando i territori ai prodotti
enogastronomici. Il legame tra storia e cibo resta indissolubile e, mediante la
promozione delle nostre eccellenze, intendiamo favorire l’incremento delle
presenze turistiche in provincia di Caserta”.
Il testo mira alla valorizzazione
delle risorse del territorio casertano, partendo dalla cultura e coinvolgendo i
settori turismo - ambiente - enogastronomia, facendo leva soprattutto sul
recupero dell’identità culturale di Terra di Lavoro.
Questo secondo volume si sofferma
anche su ipotesi di recupero, restauro e riuso compatibile delle strutture
castellane. Uno degli obiettivi è il riutilizzo a fini culturali delle opere
esistenti che, a giudizio degli autori, devono diventare in primis “dei musei e
poi ospitare iniziative di rilievo sotto il profilo artistico e culturale”.
Le 30 opere
inserite ne “I Castelli di Terra di Lavoro II” si aggiungono ai 25 siti già
descritti nel primo volume, pubblicato due anni fa dagli stessi autori e
tradotto in 4 lingue.
Fonte: comunicato stampa
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