sabato 9 novembre 2013

“Caserta vuole vivere” marcia silenziosa con più di diecimila persone


“Caserta vuole vivere”: una fiumana di persone, tantissimi ragazzi e bambini delle scuole casertane in marcia stamattina per rivendicare il diritto alla vita e alla salute

Quando la testa del corteo era giunta già sotto il porticato del Comune le ultime file  erano ancora nei  pressi del Monumento, dunque una fiumana enorme di persone, per la stragrande maggioranza giovanissimi, che ha percorso stamattina le vie del centro in risposta all’appello del clero della Diocesi all’insegna del  grido “Caserta vuole vivere“. Il capoluogo mancava ancora fino ad oggi all’appello contro il disastro ambientale che si sta consumando sotto gli occhi di tutti nella Terra dei Fuochi, con la manifestazione di oggi anche la città di Caserta ha preso posizione a testimoniare lo scempio che si è consumato e si sta consumando contro queste popolazioni. Davanti a tutti una croce spoglia, a guidare la marcia il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, don Maurizio Patriciello, don Antonello Giannotti, insomma il clero casertano e non, senza bandiere di parte e di partito e una marea di ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, guidati dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, e poi persone adulte, anziane, persone che per formazione e cultura mai ti saresti sognato di incontrare ad una marcia di protesta. “Allarmista io?”, dice don Maurizio Patriciello, il coraggioso parroco di Caivano sul quale in questi mesi si è rovesciata l’accusa di aver sollevato un allarme ingiustificato. “Ma se lo stesso Governatore Caldoro ha dovuto riconoscere di avere ereditato un disastro in tema di ambiente!Lo dice il presidente Caldoro, non ioE’ allarmista chi denuncia lo sversasmento di rifiuti tossici nelle nostre campagne? E’ allarmista chi denuncia l’abnorme aumento dei casi di tumore tra i bambini? Per anni ci hanno fatto credere – continua – che il problema era rappresentato dai nostri rifiuti domestici, ci hanno ingannati, ci hanno imbrogliato perché il problema erano i rifiuti tossici che arrivavano dalle industrie del nord! La Confindustria, il suo presidente, dovrebbe chiedere perdono a questo popolo per quello che alcuni di loro hanno fatto”.


Fonte: Caserta Prima Pagina

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