martedì 6 maggio 2014

L'On. Angelo Consoli ha presentato la proposta di legge Regionale per la "Regolamentazione degli usi civici"



Presentata  la proposta di Legge Regionale, inerente la “Regolamentazione 
degli usi civici”, 

Presso la Sala degli Schermi al Centro Direzionale di Napoli  nel  Palazzo del 
Consiglio Regionale della Campania, l'On. Angelo Consoli ha tenuto un  
conferenza stampa per la presentazione della proposta di Legge regionale, 
inerente la “Regolamentazione degli usi civici”,Regime urbanistico dei terreni 
di uso civico, presenti i consiglieri regionali Carmine Mocerino e Biagio 
Iacolare e tra gli altri intervenuti il sindaco di Rocca d'Evandro Angello 
Marroco e di Riardo Nicola D'Ovidio.I diritti di uso civico - ha evidenziato 
l'on. Consoli - interessano territori di moltissimi Comuni della regione 
Campania, soprattutto nelle propaggini della dorsale appenninica. Si tratta di 
aree ampie distribuite in tutte le Provincie , quasi sempre di alto valore 
naturale e paesistico. Per tali motivi gli usi civici sono diventati beni 
paesaggistici come specificato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio 
(DL 42/2004). La norma infatti identifica tra i beni soggetti a tutela del 
paesaggistico anche le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate 
da usi civici. Gli usi civici,  - ha sottolineato il consigliere regionle  
Consoli - diritti di origine medioevale e feudale, nati per garantire alle 
popolazione insediate i mezzi minimi di sussistenza, come la possibilità di 
utilizzo dei prodotti derivanti dai boschi, dal pascolo e dalla coltivazione 
della terra, con il consolidarsi in epoca napoleonica dei principi della 
proprietà privata, si sono venuti a sovrapporre ai diritti di proprietà sia 
pubblica che privata. 
Alla base della legge 16/6/1927, n. 1766 e dal relativo Regolamento di 
attuazione 26/2/1928, n. 332, vi è la classificazione degli usi civici in due 
categorie: A boschi e pascoli; B zone agricole. La legge esprime chiaramente il 
concetto che le zone A devono essere destinate a consolidarsi come Demanio 
Pubblico inalienabile, mentre le zone B siano destinate, tramite riscatto, alla 
proprietà privata.  A tali zone corrispondono specifici vincoli di 
inalienabilità ed immodificabilità delle destinazioni d’uso, salvo i casi 
regolamentati da rigorose procedure. 
Tra i  principi fondamentali della proposta di legge vanno posti i evidenza, 
l'Obbligo di riportare la perimetrazione delle aree soggette ad uso civico nei 
Piani Urbanistici Comunali (Puc) e loro varianti e necessità del parere 
regionale preventivo, prima dell'adozione del Puc o di sue varianti, in 
presenza di zone di proprietà collettiva di uso civico o sulle quali siano 
pendenti controversie o esistano pretese di uso civico, e la Regolarizzazione 
onerosa degli atti di vendita (rogiti notarili) risultati imperfetti alla luce 
della legge 1766 del 1927, in estensione del principio stabilito dalla stessa 
legge all’art. 21 comma 3 che cita “Le stesse norme valgono per la 
legittimazione dell'acquisto delle quote dei demani comunali delle Province 
napoletane e siciliane, alienate durante il periodo di divieto” . 
per tanto i comuni in sede di formazione degli strumenti urbanistici comunali 
e loro varianti sono tenuti a tenere conto della finalità di salvaguardare per 
destinazione delle zone di proprietà collettiva di uso civico in conformità 
alla loro classificazione con lo scopo di garantire la conservazione dei 
diritti civici, in quanto elementi strutturali alla base di qualunque programma 
di salvaguardia e sviluppo del territorio.

Nessun commento:

Posta un commento