Un sistema di tracciabilita dei fondi pubblici per le grandi opere e
ridurre il numero di stazioni appaltanti: contro il cancro della corruzione
serve una terapia d'urto efficace e incisiva. Ne e' convinto il senatore
Udc e vicesegretario vicario del partito Antonio De Poli che, intervenendo
sullo scandalo Mose di Venezia, ricorda: "Per una Pubblica amministrazione
efficiente e a prova di corruzione la parola d'ordine e' trasparenza: ecco
perché e' essenziale ideare un sistema di tracciabilita' dei fondi pubblici
che consenta a ciascun cittadino di 'seguire' i flussi dei soldi pubblici
dal loro stanziamento fino al loro effettivo utilizzo". Secondo De Poli
"rafforzare i meccanismi di trasparenza e sburocratizzare la Pubblica
amministrazione comporta l'accessibilità totale alle informazioni su ogni
aspetto dell'attività amministrativa". "Solo così - sottolinea il senatore
Udc - riusciremo a curare un cancro che rischia di trasformarsi in una
metastasi". "Bisogna dunque ridurre le stazioni appaltanti e, allo stesso
tempo, ad esempio, agire contro il cosiddetto fenomeno dei 'revolving
doors', ovvero la possibilità che un funzionario pubblico con
responsabilità di tipo finanziario possa passare a un settore privato e
viceversa se c'è un conflitto di interesse. Sono tutte sollecitazioni che
fermare questo tsunami di illegalità", conclude De Poli.
Fonte: comunicato stampa
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