venerdì 6 febbraio 2015

Alife contro il biodigestore: dal Consiglio Comunale un documento condiviso (in allegato). Le ragioni del no e le motivazioni politiche


ALIFE - Un Consiglio Comunale, quello che si è tenuto lo scorso 4 febbraio, che ha mostrato in tutta la sua solennità la maturità giusta per intraprendere un nuovo cammino di collaborazione. Il “Comitato Cittadino per la Tutela della Salute e dell’Ambiente”, il cui numero di iscritti continua a crescere a dismisura, non ha potuto che constatare e apprezzare la totale disponibilità del sindaco Giuseppe Avecone e dell’intera maggioranza e dell’opposizione a formalizzare un documento condiviso (redatto in grossa parte dal Comitato e dal gruppo di minoranza) che potesse essere considerato il primo passo verso un speriamo breve e vincente percorso di lotta. Il sindaco ha voluto formulare i suoi ringraziamenti per Gianfranco Di Caprio che: "svestito dei panni di consigliere – ha precisato Avecone - ha dato un notevole contributo tecnico per la formulazione delle osservazioni". Ringraziamenti che sono andati anche all’ingegnere Antonio Calabrò per il prezioso lavoro svolto nell’esaminare il progetto.
E’ stato votato all’unanimità un importantissimo documento deliberativo che a tutti gli effetti pone il primo serio ostacolo alla inutile e dannosa infrastruttura per l'intero territorio del Matese e della valle del Volturno. Una infrastruttura che ad oggi si trova di fronte alla mancanza assoluta del consenso popolare. Tale delibera sarà trasmessa agli altri Comuni ed Enti operanti sul territorio con la speranza che si allertino e che affianchino i cittadini alifani affinché il Progetto venga bocciato.
E dopo la votazione unanime che ha provocato il documento redatto, il sindaco ha poi proposto di inserire un ulteriore ordine del giorno: la nascita di una consulta di cittadini che lavori all'interno del Comune (max 15 persone) per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali. Iniziativa accettata di buon grado anche dal Comitato.
Un documento che ha preso spunta anche e soprattutto dalla grossa mobilitazione popolare che si è registrata nelle ultime settimane. L’impianto in questione dovrebbe trattare la FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani) e alcuni rifiuti speciali non pericolosi che, attraverso diversi processi produttivi, ricaverà biogas, che servirà a produrre energia elettrica, e compost.
Il Consiglio Comunale ha per l’occasione rivolto un appello agli organi preposti al rilascio delle autorizzazioni nel rispettare l’art. 4 comma 6 del D. Lgs. n. 205/2010 (in recepimento della Direttiva Europea 2008/98/CE e di modifica al D. Lgs. n. 152/2006): “Nel rispetto della gerarchia del trattamento dei rifiuti le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero di materia sono adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti come fonte di energia.


Fonte: comunicato stampa

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