venerdì 5 giugno 2015

Tutte le parole dello sport (27 maggio – 3 giugno)


Sara Errani of Italy serves to Svetlana Kuznetsova of Russia during the French Open tennis tournament at the Roland Garros stadium in Paris June 3, 2012.          REUTERS/Nir Elias (FRANCE  - Tags: SPORT TENNIS)
Giornata importantissima per il tennisitaliano. Sara Errani sta giocando unRoland Garros al di sopra delle aspettative: fin dal secondo turno con la tedesca Friedsam e poi con Azarenka e Stephens ha sempre ceduto il primo set, ma poi ha avuto la forza di recuperare e vincere la partita. “Una grandissima soddisfazione – commenta Errani dopo la vittoria con la Stephens negli ottavi – essere di nuovo così avanti in un torneo dello Slam duro come questo è il premio al lavoro fatto. All’inizio della scorsa settimana non mi sentivo granché, poi sono cresciuta match dopo match, anche se sostengo sempre che la forma può cambiare da un giorno all’altro. Qui a Parigi ad esempio le condizioni cambiano a seconda del clima: se c’è il sole la palla viaggia di più, se piove diventa più pesante. L’importante è lottare al massimo e uscire dal campo sapendo di aver dato tutto quello che avevi in quel momento”. Ora, nei quarti, la sfida più difficile, quella con Serena Williams“Spesso ho giocato alla pari, ma alla fine lei ne viene sempre fuori e porta a casa il match – dice l’azzurra – ci ho sempre perso, anche se l’ultima volta in Fed Cup a Brindisi me la sono giocata e sono stata vicina a batterla. Dovrò esprimermi al massimo e sperare che lei non sia al cento per cento”.
“Ieri sera sono rientrato in albergo dopo il doppio, era tardi e ho ordinato pesce al room-service. Subito dopo ho detto a Flavia (Pennetta, ndr): ‘Mi viene da vomitare’. Ed è stato così per tutta la notte. Non voglio trovare scuse ma oggi ero lento, non avevo energie”. Con queste parole Fabio Fognini ha risposto alle domande relative alla sua condizione fisica dopo il match perso contro Paire al secondo turno, una partita in cui il tennista ligure non è mai riuscito a esprimere il suo talento, fermo sulle gambe e sempre in ritardo nel colpire la palla.
Ciclismo: Fabio Aru si racconta in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, dopo la splendida performance sua e della sua squadra (l’Astana, ndr) al Giro d’Italia appena concluso, dove Alberto Contador ha trionfato ancora. “I sacrifici non mi spaventano. Io e i miei compagni per preparare questo Giro abbiamo passato settimane lontano da casa ma se avessi avuto voglia di fare l’aperitivo me ne sarei rimasto in Sardegna. Se ti confronti nelle cose facili, non cresci. Per questo non recrimino sulla eccessiva lunghezza della crono di Treviso, è stata una esperienza che mi servirà. E resto curioso di capire che cosa avrei potuto fare se fossi stato al massimo. Il segreto del grande giro che ha fatto l’Astana è il gruppo. Ci siamo allenati assieme e quando è possibile ci frequentiamo lontano dalle corse (ieri Cataldo ha realizzato un bellissimo disegno in suo onore, ndr). Landa ha dimostrato grande fedeltà alla causa anche se qualcuno non ci credeva. Considerati i problemi che ho avuto non pensavo di fare un Giro così bello. Non ho rimpianti. E quanti tifosi avevo! Ho visto anche tante, tante bandiere sarde. Ho dovuto lasciare la mia bella isola per realizzare i miei sogni, ma continuo a portarla dentro di me”. Una citazione importante. “Dei tanti complimenti, mi ha fatto particolarmente piacere il tweet del Presidente del Consiglio Matteo Renzi”.
Il direttore generale della Federazione internazionale di rugby Brett Gosper ha aperto a una possibile Coppa del Mondo in Italia nel 2023. “Il traguardo per le edizioni 2015 e 2019 è stato mancato di un soffio. Ne sono convinto: riproponendo il modello, si potrà arrivare lontano – ha detto alla Gazzetta – Gli stadi del calcio, come dimostra Inghilterra 2015, vanno bene e il vostro Paese ha attrattive turistiche senza eguali. Dall’estero arriverebbero gli stessi 400.000 spettatori che sbarcheranno tra tre mesi Oltremanica. Roma 2024? Non sarà un ostacolo: il Giappone ospiterà la Coppa del Mondo 2019 e l’anno successivo, a Tokyo, l’Olimpiade estiva. Il mondiale inglese sarà enorme. Sono già stati venduti oltre due milioni di biglietti e si arriverà a circa 2,6. Per Inghilterra-Australia del girone di qualificazione sono arrivate 640.000 richieste. L’impatto economico sarà gigantesco”.
Jorge Lorenzo è alla terza vittoria di fila, Valentino Rossi è ora a soli 6 punti. Lo spagnolo ha vinto anche al Mugello ed è un successo pesante perché in casa dei rivali italiani, in particolare del compagno di squadra. Il maiorchino è in una forma strepitosa e per il Mondiale, anche alla luce della caduta di Marc Marquez di oggi, è ormai da considerare il favorito insieme a Rossi. “Il mio momento migliore? Ne ho avuti altri, ma certamente sono in gran forma, la moto mi asseconda alla perfezione. Sono partito bene e ho cercato di imprimere il mio passo. Forse non sono stato velocissimo, ma l’1’47″ mi ha permesso di scavare un bel vantaggio e vincere. Questo sembra l’anno della Yamaha, la moto è molto più equilibrata, dobbiamo approfittarne, uno tra me e Rossi vincerà”. “Volevo il podio – ha detto l’abruzzese Iannone, secondo – sapevo che la vittoria era difficile perché Jorge era veramente veloce. Ma io non mollo mai, ho promesso che avrei dato tutto. Sapevo sarebbe stata difficile, l’ho vissuta giro per giro, non me l’aspettavo, credevo che la spalla mi avrebbe mollato, invece è andata bene, è fantastica, incredibile. Quest’anno so che cresciamo gara dopo gara, ci manca ancora un po’ di velocità, Jorge infatti guidava più pulito, teneva un ritmo migliore rischiando meno. Ora cercherò di migliorare ancora”. “Ho emozioni contrastanti – ha detto Valentino Rossi – sono contento per il podio, ho dovuto soffrire, ma salire sul podio qui al Mugello resta un grande risultato. Per tutto il weekend sono stato lento, in gara non riuscivo a guidare bene. È speciale finire sul podio, volevo troppo far felici i tifosi, alla fine sono anche contento per come si era messa. Nella prima parte della stagione sono stato veloce, nelle ultime tre gare abbiamo avuto problemi. Questo in particolare è stato un brutto weekend perché non sono mai stato veloce. La moto è veloce, ma Jorge mi sta recuperando dei punti e quindi dobbiamo lavorare per migliorare. Ogni gara fa storia a sé, ora c’è Barcellona che è casa sua, ma che a me piace molto. Il campionato è lungo, oggi due dei 4 davanti hanno fatto zero, Marc e Dovizioso, io e Lorenzo abbiamo allungato, Lorenzo però è in forma, è un momento difficile nella sfida con lui, devo tener duro”.
Antonietta Di Martino ha detto basta. La 37enne di Cava de’ Tirreni, ormai lontana dalle piste da quasi tre stagioni, si è arresa definitivamente ai tanti infortuni che ne hanno limitato una carriera comunque grandissima. “Ho deciso di dare l’addio alle gare. Ho cercato di recuperare e tornare l’atleta che ero prima. Ho capito che avrei avuto bisogno di tanto altro tempo. C’è un tempo per ogni cosa“, ha dichiarato la campana. Antonietta Di Martino è stata una delle più grandi interpreti del salto in alto mondiale dell’ultimo decennio. Nel 2007 migliorò di un centimetro il record italiano di Sara Simeoni (2,01 metri) che resisteva dal lontano 1978, per poi portarlo successivamente a 2,03. Vanta due podi ai Mondiali (argento a Osaka 2007, bronzo a Daegu 2011). oltre al titolo europeo indoor di Parigi 2011.

Fonte La Newsletter "Media & Sport"

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