martedì 10 novembre 2015

Venerdì 13 novembre convegno sul cancro del pancreas all’Azienda Ospedaliera di Caserta


A Caserta un convegno medico-scientifico con specialisti provenienti da tutta Italia che dibatteranno sulle nuove frontiere raggiunte per curare e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da neoplasia al pancreas. Se ne parlerà venerdì 13 novembre a partire dalle ore 8,30 presso l’aula magna dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” alla presenza di radiologi, medici oncologi, chirurghi, anestesisti e ricercatori.
Il tumore del pancreas è estremamente aggressivo perché ha un’elevata chemioresistenza e una prognosi severa. La principale opzione terapeutica attualmente è la chirurgia. Purtroppo, circa l’80% dei pazienti arriva alla diagnosi quando il tumore è inoperabile, o perché localmente avanzato o perché c’è stata diffusione di malattia. Ciò rende il cancro del pancreas una delle forme più difficili da curare. Data la gravità di questa patologia, la ricerca sta attivamente cercando una soluzione.
«Abbiamo sviluppato un’esperienza di oltre due anni e mezzo – afferma Giuseppe Belfiore,  radiologo interventista, direttore della Unità Operativa Complessa di Diagnostica per Immagini dell’Azienda Ospedaliera di Caserta – sul trattamento dei tumori del pancreas dichiarati “inoperabili” dalla chirurgia tradizionale, trattando i pazienti con elettroporazione irreversibile per via percutanea (Ire), associata a cicli di chemioterapia, a partire dalle 24 ore dall’intervento», in collaborazione con l'Unità di Oncologia diretta da Giovanni Pietro Ianniello. È una metodica innovativa, che vede l’Azienda Ospedaliera casertana tra i pionieri ad applicarla e che consiste in pratica nell’aprire i pori della membrana cellulare permettendo ai chemioterapici di agire lì dove necessario. «Viene eseguita con approccio mininvasivo percutaneo, sotto guida Tc, e produce l'ablazione non termica del tessuto neoplastico, senza indurre danni ai vasi peripancreatici, ai dotti biliari ed al duodeno», spiega il ricercatore casertano. L’Ire, dunque, in associazione al trattamento chemioterapico, potrebbe rappresentare un’alternativa adatta al trattamento dei tumori del pancreas localmente avanzati.
La prima parte del convegno sarà dedicata a «cosa facciamo noi» e «cosa si fa nel mondo», poi una discussione sul tema dell’Ire. «Si ottiene in primis – specifica Belfiore – un risultato sulla palliazione e, dunque, una migliore qualità di vita per il paziente. Il tumore diminuisce di dimensioni e può essere così anche operato chirurgicamente, guarendo del tutto».
L’obiettivo di questo incontro di specialisti e ricercatori non è solo quello di far conoscere la nuova e innovativa tecnica di trattamento del tumore ma quello di attivare un bridge per poter fare operare tanti pazienti del Mezzogiorno in Campania, evitando il viaggio della speranza verso altri ospedali ed istituti di ricerca del Settentrione.
L’Azienda Ospedaliera casertana è, inoltre, un teaching center europeo della metodica Ire e  produce progetti di ricerca e assistenza medico-chirurgica d’avanguardia.


Fonte: L’addetto stampa (Enzo Battarra)

Nessun commento:

Posta un commento