giovedì 4 febbraio 2016

Un successo enorme l’incontro con il Patriarca della Chiesa Siro-Cattolica Ignace Youssiff III Younan promosso dal Rotary Club Capua Antica e Nova.


Sua Beatitudine: “I Cristiani in Siria, in fuga dalle proprie terre, abbandonati dai potenti, hanno bisogno del vostro aiuto!”
 
Ha ricevuto una calorosa accoglienza nella Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Santa Maria Capua Vetere, il Patriarca della Chiesa Siro-Cattolica Ignace Youssiff  III Younan. Una chiesa gremita, nonostante la tarda ora, le 21 di mercoledì 27 gennaio,  per ascoltare la testimonianza schietta e sincera di chi vive quotidianamente la persecuzione cristiana in Siria che, come dice Papa Francesco, non è un fatto che appartiene al passato, ma una triste realtà dei nostri giorni. All’incontro, organizzato dal Rotary Club Capua Antica e Nova presieduto da Mariella Leonardi Uccella e dalla Fondazione Pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” con la collaborazione del parroco don Agostino Porreca, hanno presenziato, tra gli altri, il Governatore del Distretto 2100 del Rotary Giorgio Botta, l’assistente del governatore Vincenzo Megna, il Pastore della Chiesa evangelica di Caserta Giovanni Traettino, don Bruno Rossetti, padre Ciro Andreozzi della Parrocchia Immacolata con il suo vice parroco Enzo Macchia, l’ex primo cittadino sammaritano Biagio di Muro, nonché un’ampia rappresentanza del Rotary Capua Antica e Nova, dell’Inner Wheel, del Rotaract e del mondo dell’associazionismo. “La persecuzione dei Cristiani in Siria e in tutto il Medio Oriente”, questo il tema dell’interessante quanto coinvolgente incontro  di riflessione con Sua Beatitudine Ignace Youssiff  III Younan che, nel suo intervento, ha spiegato che la Chiesa Cattolica è la più colpita nelle terre medio-orientali. “È dal giugno 2014 – ha sottolineato il Patriarca – che il cosiddetto Daesh, il vero nome arabo di questi fanatici terroristi (che secondo lo stesso Patriarca non si devono chiamare Isis perché questa parola dà più l’idea di un profumo di donna che di uno stato islamico ed è in nome di questo stato, che non esiste, che vengono uccise tante persone tra cui molti cattolici) ha cominciato a colpire i cristiani che vivevano nella Piana di Ninive ed ha costretto alla fuga più di 3000 famiglie, anche per il ritiro dell’esercito curdo per difendere i propri confini, sradicandole dalla loro terra e dalle case che sono state bombardate. La crisi è iniziata cinque anni fa e tutti – ha chiarito - avrebbero scommesso, sottovalutando, che sarebbe finita subito. Invece, non è stato così”. Il problema della Siria è dunque molto più complesso di quanto si pensi. Secondo Sua Beatitudine Ignace Youssiff  III Younan, gli americani non hanno fatto nulla per aiutare e hanno sottovalutato il problema, al contrario dei russi che stanno intervenendo. I bombardamenti, a detta del Patriarca, non servono a nulla perché i fanatici riescono ad infiltrarsi facilmente tra i civili. Inoltre il religioso accusa anche i mezzi di comunicazione di non raccontare la verità dei fatti. Il Patriarca ha reso poi noto che la Fondazione Pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sta dando un grande aiuto ai cristiani perseguitati costruendo scuole e cappelle e fornendo beni di prima necessità a queste persone che ora vivono uno stato di profughi, ma il cui status non è stato riconosciuto né dall’Iraq, né da nessuna associazione perché, come ha gridato forte Sua Beatitudine, sono Cristiani Cattolici. “La nostra Comunità - ha inoltre spiegato - è disperata e chiede aiuto. Non riusciamo a convincere i giovani a rimanere: quando i cristiani lasciano queste terre difficilmente ritornano, è uno tsunami per noi. E nessuno dei potenti del mondo (Obama, Camerun, Merkel e Hollande) pensa ai noi cristiani perché siamo pochi (rispetto alla popolazione musulmana); soprattutto non abbiamo petrolio né bande barbariche armate che fanno paura agli occidentali. Perciò siamo ignorati – ha gridato forte il Patriarca che ha aggiunto – anche Papa Francesco invita tutti a vincere l’indifferenza e noi siamo stati dimenticati. Eppure – ha ricordato - la nostra fede cristiana è nata lì ed è una grave perdita per tutto il mondo!” Esplicito il riferimento ai tanti e troppi monumenti storici protetti dall’Unesco che sono stati distrutti (la città di Palmira è un esempio). Il Mediterraneo, ritenuto dai romani Mare Nostrum, è ora diventato Malum Nostrum. Ovviamente sua Beatitudine Ignace Youssiff  III Younan continuamente ha ringraziato i tanti benefattori che fanno sforzi anche quotidiani per sostenere chi è nel bisogno, in particolare  la Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”, che ha promosso l’incontro insieme al Rotary. Nel suo intervento il Direttore di Aics Italia Alessandro Monteduro ha informato i presenti sulle tante attività messe in campo dall’opera di Diritto Pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” che opera da 69 anni ed ha 21 sedi nel mondo. La Onlus dona direttamente alle Diocesi e ai Vescovi che si trovano in quelle terre che conoscono bene le necessità dei sofferenti e forniscono loro tutto ciò di cui hanno bisogno, anche luce ed acqua. Ha altresì indicato le tre direttrici  da seguire per sostenere la “Chiesa sofferente”: la preghiera, l’informazione, necessaria per evitare di abituarsi alla tragedia, e gli aiuti umanitari. Giusta la riflessione conclusiva del Patriarca: “Noi cristiani accogliamo sempre tutti, anche di altre religioni, perché sono esseri umani e siamo fieri di farlo perché siamo fieri della nostra Fede, ma anche i Cristiani perseguitati hanno bisogno di aiuto e di tante preghiere. La maggioranza silenziosa – ha quindi terminato il Patriarca - deve parlare per non far morire il cristianesimo, vergognandosi di esso, nella terra in cui è nato”.


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