lunedì 9 gennaio 2017

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Incidenti in molte regioni, scuole chiuse al Centro-Sud

Temperature sotto zero e centri isolati a causa del freddo. Situazione critica in Sicilia e Puglia. Nessuna tregua del gelo fino a mercoledì. Allarme per le persone anziane. Roma, in alcuni istituti impianti di riscaldamento bloccati, Sky TG24 nelle scuole della capitale. Il dramma dei terremotati e l’emergenza bestiame nelle aree colite dal sisma: “Stalle mai arrivate”

Non si attenua l'ondata di gelo e neve che ha colpito l'Italia: gran parte del Centro-Sud è imbiancato e in tutto il paese le temperature sono scese abbondantemente sotto lo zero, con disagi alla circolazione stradale e ferroviaria, decine di strade chiuse e centri isolati. Secondo i meteorologi la morsa del freddo continuerà ad attanagliare il nostro paese fino a mercoledì, quando si prevede un ritorno a temperature maggiormente in linea con i valori stagionali. Intanto cresce anche il numero delle vittime dovute alle temperature rigide. Oltre ai clochard, prime vittime del freddo, anche gli anziani sono a rischio, con due decessi in Puglia che hanno portato a 8 i morti: ieri  un 78enne è rimasto assiderato dopo aver perso i sensi a causa del freddo mentre si recava dalla sorella, oggi un altro anziano di 82 anni è morto nella sua casa a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, dove l’uomo sembrava vivesse senza riscaldamento.
Scuole chiuse e disagi
Accanto ai disagi, la morsa del gelo ha allungato anche di uno o due giorni le vacanze di Natale di alcuni studenti. Lecce, Bari, Campobasso, Catanzaro, Reggio Calabria e gran parte dei comuni del Centro Italia, infatti, hanno preferito tenere gli istituti chiusi in via precauzionale. Ma non è solo la scuola è rimasta vittima di questa anomala gelata di gennaio: gli ospedali, soprattutto al sud, stanno registrando un boom di accessi per fratture. La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, augurando un buon rientro a scuola agli studenti dopo la pausa natalizia, ha posto l’attenzione sul gelo e gli istituti scolastici chiusi. “Il maltempo – ha scritto sui social network - ha creato qualche disagio e per questo, responsabilmente, alcune amministrazioni locali e alcuni dirigenti. Per alcune e alcuni di voi il rientro tra i banchi è rimandato di qualche giorno”.
I rischi per la salute
A causa del ghiaccio che si è formato sulle strade, gli ospedali stanno registrando un boom di accessi per fratture. A dirlo è la Simg, società italiana di Medicina Generale, che punta l’attenzione anche sulla recrudescenza delle malattie respiratorie. Osservati speciali sono gli anziani: la terza età è più sensibile alle temperature più basse con effetti deleteri sulla salute, sulla qualità di vita e persino sulla mortalità.
In Puglia masserie Isolate
Gran parte del Centro Sud è imbiancato e in tutto il Paese le temperature sono scese abbondantemente sotto lo zero, con pesanti disagi alla circolazione e quasi 1.600 interventi dei Vigili del Fuoco nelle ultime 48 ore. Resta critica la situazione in Puglia, con Comuni e masserie isolati a causa della neve, alcuni ospedali difficilmente raggiungibili e strade impraticabili.
A Roma in classe con il piuminoNelle scuole di Roma si corre ai ripari e alla ripresa delle lezioni, dopo la lunga pausa natalizia con termosifoni spenti, i presidi in una circolare suggeriscono ai genitori, in considerazione delle temperature rigide, di vestire i propri figli "con un abbigliamento adatto al freddo per stare in classe e seguire le lezioni”. Questo nonostante l'"Operazione scuole calde" lanciata dalla sindaca Virginia Raggi che ha disposto l'accensione dei termosifoni 24 ore prima dell'avvio delle lezioni. Un provvedimento però giudicato insufficiente dall'Associazione Nazionale Presidi perché "deciso all'ultimo minuto e non concertato", dice il presidente della sezione Lazio dell'Associazione Mario Rusconi. Il piano del Campidoglio per riscaldare le scuole della Capitale, infatti, non ha funzionato in modo uniforme e alcuni istituti hanno riscontrato problemi all’impianto di riscaldamento e gli studenti sono rimasti in aula indossando i cappotti. Altre scuole, invece, hanno preferito restare chiuse. Sky Tg24 ha verificato sul campo che le operazioni di riscaldamento delle aule fossero andate a buon fine. All’istituto comprensivo Piazza Borgoncini Duca, ad esempio,  un guasto ha mandato in tilt l’impianto di uno dei plessi. “Alle 7 il personale è arrivato nei plessi – ha spiegato la preside a Sky Tg24 – In uno dei 3 il riscaldamento non era partito. Abbiamo informato gli uffici tecnici del municipio di riferimento e in circa 3 ore sono riusciti a far ripartire l’impianto. Molto probabilmente è andato nell’accensione a vuoto per un blocco della caldaia nei giorni scorsi”.
L’allarme degli agricoltori
I danni più ingenti della gelata si registrano in agricoltura, con perdite stimate al momento in 700 milioni. Lo afferma la Cia-Agricoltori italiani, nel precisare che i danni per la perdita o il danneggiamento ai mezzi strumentali ammontano ad oltre 250 milioni di euro, tra i 25/30 milioni è l'aggravio delle spese per riscaldamento serre e allevamenti, 400 milioni tra danni alle colture e mancata commercializzazione. Secondo la Cia la situazione è drammatica nelle aree colpite dai terremoti, come anche nel resto del Paese con difficoltà ovunque, dove è triplicato il fabbisogno energetico per riscaldare stalle e serre, sono compromessi molti mezzi strumentali e si teme anche per la tenuta delle piante da frutti. Le Regioni del nord, più abituate alle base temperature hanno tenuto meglio, ma si registrano comunque disagi e aggravi di costi produttivi. Di seguito la mappa del disagio regione per regione. Puglia: chiede lo stato di calamità, con gelate che hanno compromesso i raccolti di agrumi e ortaggi in tutta la regione. Sicilia: colpiti gli ortaggi invernali da campo distrutti dal gelo, gravi danni su agrumeti e vigneti. Problemi per la logistica degli allevamenti e serre distrutte dal peso della neve. Annunciata la richiesta di stato di calamità per diversi Comuni. Lazio, Umbria e Marche: emergenza su emergenza, situazione drammatica per allevamenti zootecnici e aziende ortofrutticole. Problemi legati a mezzi strumentali, gestione del bestiame e logistica.
L’emergenza stalle nelle aree del sisma
“Abbiamo perso due mesi. Moduli su moduli da riempire, un sacco di burocrazia, e intanto le mucche rischiano di morire assiderate sotto la neve, e i lupi hanno già sbranato due vitellini appena nati''. Nelle zone del sisma sono decine le stalle distrutte o gravemente lesionate dalle scosse di agosto e ottobre, e migliaia i capi di bestiame, vacche e pecore, che rientrati a valle dai pascoli estivi non hanno più trovato un riparo. Attilio Rivelli è un allevatore di Pieve Torina. ''Abbiamo 150 mucche da carne, la casa inagibile, due stalle senza tetto''. 40 mucche sono state ospitate nella stalla di un amico, ''le altre le abbiamo sistemate sotto una tettoia esterna. Ma di notte fa -15 gradi, l'acqua nelle tubature gela, gli animali non potranno andare avanti a lungo in queste condizioni''. I Rivelli erano pronti ad acquistare una stalla mobile, ''ma ci hanno detto aspettate, aspettate...un rimpallo continuo fra Protezione civile e Regione. Ogni volta manca qualche carta”.

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