Ricerca e industria: quelle reti da unire
A Pozzilli (IS) un convegno, promosso da I.R.C.C.S.
Neuromed e Confindustria, per disegnare i nuovi ponti tra mondo scientifico e
mondo della produzione
L’idea di una “rete delle reti” risale agli
albori di Internet. Quando reti di computer già esistevano, magari parallele,
negli stessi edifici. Ma non parlavano bene tra loro. Internet cambiò tutto,
creando un terreno comune sul quale tutte le connessioni già esistenti si
aprivano tra loro.
Lo stesso concetto è alla base del meeting “Reti
di impresa in Ricerca e Sanità – modelli di integrazione tra ricerca
traslazionale e industria”, organizzato da Confindustria e I.R.C.C.S.
Neuromed. Il convegno, che si svolgerà nel Centro Ricerche Neuromed di
Pozzilli (IS) giovedì 6 aprile alle ore 16, vedrà la partecipazione
di esponenti di altissimo rilievo del mondo della Ricerca, dell’Industria e
delle Istituzioni in ambito sanitario.
“È un’occasione unica – dice Antonello
Montante, coordinatore delle Reti di impresa in Ricerca e Sanità - per far
incontrare tutte le esperienze già esistenti, per esaminare quelle
collaborazioni che sono già attive nel nostro Paese, ma che devono entrare a
far parte di un sistema più ampio, capace di definire il percorso unitario che
legherà ricerca traslazionale e impresa”.
È per questo che sul palco ci saranno i
rappresentanti delle reti che stanno già uniscono gli Istituti di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico, come accade nei settori della Cardiologia e delle
Neuroscienze. Assieme a loro, gli esponenti di Confindustria, del mondo
dell’Università e dei distretti tecnologici e cluster, realtà impegnate proprio
nella messa in rete delle conoscenze. Il contributo dei rappresentanti del
Ministero della Salute, infine, darà un’ulteriore impulso al dibattito sulle
prospettive di reti che non riguardino solo la biomedicina in senso stretto, ma
che puntino ad una innovazione di alto livello che possa generare ricadute su
settori molto più ampi.
“Si tratterà – spiega il professor Luigi
Frati, Direttore scientifico I.R.C.C.S. Neuromed - di creare modelli nuovi,
ma che non partiranno da zero. È necessario infatti mettere a frutto le
esperienze e i risultati di chi già è in rete, già lavora con questi obiettivi,
ma vuole creare un orizzonte più ampio per l’Italia”.
Valorizzare la ricerca, farla entrare
nell’ambito industriale, farla diventare “traslazionale”, è una sfida che tutti
i Paesi del mondo stanno raccogliendo con la massima energia. E l’Italia, che
nel 1938 creò gli I.R.C.C.S., proprio con l’obiettivo di una scienza che
uscisse rapidamente dai laboratori per raggiungere le persone, non può rimanere
indietro. Reti esistono, di laboratori, di università, di ospedali, di imprese.
Ma il vero salto di qualità sarà il terreno comune tra tutte loro, fatto di
norme e procedure che faciliteranno la costruzione di collaborazioni tra mondi
diversi. Il meeting di Pozzilli punta a tracciare questa strada, al servizio
della ricerca, della salute, e del sistema Italia.
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