sabato 1 aprile 2017

ROTARY CLUB CASERTA TERRA DI LAVORO 1954

ROTARY CLUB CASERTA TERRA DI LAVORO 1954

Comunicato stampa

Un corso intensivo, due giorni di lezioni, studio e confronti per la formazione di tecnici rotariani di protezione civile è stato organizzato dal “Rotary Club Caserta-Terra di Lavoro 1954” con la collaborazione della Fondazione Mida e l’Osservatorio Permanente sul Dopo Sisma.
“L’iniziativa – ha detto  Giustino De Iorio,  presidente del sodalizio casertano, salutando i relatori e i partecipanti  – si inserisce nel programma sociale del Rotary e nella sua particolare attenzione nel settore della protezione civile, un sistema che si sa quanto sia prezioso in occasione di calamità naturali e industriali di varia specie. Il corso è finalizzato alla formazione di soci e volontari rotariani che faranno parte delle unità di soccorso”. Concetto ribadito anche da Alfredo Pecoraro, presidente del Rotary di Nola-Pomigliano d’Arco che nel suo intervento introduttivo ha sottolineato l’importanza del corso, il primo del Distretto 2100 a livello nazionale. Il Rotary non sarà attivato, all’occorrenza, soltanto come centro di raccolta fondi ma come efficiente  supporto operativo. A Giustino De Iorio va pertanto il nostro grazie per questa intuizione, perfettamente aderente al nostro scopo che è quello di servire al di sopra di ogni interesse personale”.
Circa trenta i partecipanti che hanno seguito le relazioni di qualificati esperti di protezione civile, della organizzazione dei soccorsi a popolazioni colpite da disastri naturali, della medicina e della veterinaria dei disastri.
Responsabile scientifico del corso il Disaster Manager Raffaele Bove, relatori il generale di Aeronautica Elia Rubino, Francesco Geri del Dipartimento di Protezione Civile per i rischi industriali, Francesca Caggiano del settore comunicazione, il presidente della Fondazione Mida Francesco D’Orilia, l’esperto di progettazione di servizi civili Modesto La Mattina.
Tra i temi trattati: il sistema complesso della Protezione Civile, il ruolo delle Regioni, delle Perovince e dei Comuni, il ruolo delle varie strutture operative.
Di particolare interesse gli esempi di pianificazione per il rischio idrogeologico, per il rischio sismico, per i rischi correlati alla eruttività del Vesuvio, degli incendi boschivi e di vari altri sconvolgimenti naturali, tutti argomenti integrati dalla esperienze maturate nella gestione dei campi di accoglienza e delle mense da campo nei territori di Sarno, delle terre del Sele e del Tanagro, di quelle devastate e marchiate come “Terra dei fuochi”.

………

Nessun commento:

Posta un commento