martedì 6 giugno 2017

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Ultim'ora: Parigi, aggredisce agente con martello a Notre Dame

Rivelate le identità degli attentatori di Londra. Il terzo uomo “segnalato da intelligence italiana”. Ma Scotland Yard: “Sconosciuto a 007”. Il sindaco Khan chiede di cancellare visita di Trump. Australia: prende in ostaggio donna e uccide uomo. Parigi, sparatoria e scene di panico nel pomeriggio. La polizia ferma aggressore. 900 persone chiuse nella cattedrale.

A 48 ore dal voto britannico, con il Labour Party in rimonta sui Tory, proseguono le indagini sull’attentato di Londra di sabato 3 giugno. Ora spunta una pista che conduce dalla capitale inglese all’Italia. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il terzo attentatore, di padre marocchino e madre italiana, era stato fermato all'aeroporto di Bologna nel marzo 2016 mentre cercava di prendere un volo per la Turchia e poi raggiungere la Siria.Intanto, nel pomeriggio, panico a Notre Dame. Una sparatoria si è verificata nei pressi della cattedrale parigina. Gli agenti hanno aperto il fuoco su un uomo che avrebbe tentato un'aggressione a colpi di martello nei confronti di un agente della polizia municipale. Il quartiere è stato isolato.

Notre Dame: 900 persone bloccate nella cattedrale
L'aggressore, ora in ospedale, è stato ferito alle gambe dalla reazione degli agenti, ma si ignorano le sue condizioni. Da quanto si apprende, l'uomo, di origine algerina, era in possesso anche di due coltelli. Circa 900 persone sono bloccate all'interno della cattedrale di Notre-Dame dalla polizia, che sta setacciando il quartiere dell'ile de la Cité, in pieno centro di Parigi, alla ricerca di eventuali complici dell'aggressore. "Sono calmi, abbiamo spiegato loro la situazione e stiamo aspettando di poter uscire", ha spiegato alla tv BFM una esponente della diocesi incaricata della comunicazione, che si trova anche lei all'interno della chiesa. La procura di Parigi intanto ha aperto una inchiesta per terrorismo.  Il poliziotto rimasto ferito - ha detto il segretario generale del sindacato di polizia Unité Sgp Police-Fo - è stato "colpito alla testa" con un martello "in modo non grave". La situazione nella piazza di Notre-Dame, ha fatto sapere la prefettura di Parigi in un tweet, è sotto controllo.
Londra, la madre del 3° attentatore vive a Bologna
Il terzo attentatore di Londra si chiamava Youssef Zaghba, era nato a Fez nel gennaio 1995. Secondo il Corriere della Sera “l’intelligence italiana aveva segnalato la sua presenza e i suoi frequenti spostamenti sia alle autorità marocchine, sia a quelle britanniche". Poco dopo la rivelazione del quotidiano di via Solferino è arrivata anche la conferma di Scotland Yard: "Il 22enne aveva la nazionalità italiana ed era di origini marocchine", viveva nell'East London come gli altri due terroristi. Ma è stato smentito il particolare della segnalazione all'Intelligence: secondo la polizia britannica era sconosciuto alle autorità. I genitori di Youssef Zaghba hanno vissuto in Marocco; poi, una volta separati, la madre si è stabilita nella provincia di Bologna, dove vive tuttora. Secondo la ricostruzione del Corriere, il 22enne è venuto più volte da Londra a trovare la donna e nel marzo 2016, dopo il fermo, è stato denunciato per terrorismo internazionale. Da quell'accusa è stato poi prosciolto ma l'Italia l'aveva comunque inserito nelle liste delle persone a rischio. Attualmente aveva ottenuto un lavoro stagionale in un ristorante di Londra e continuava ad avere contatti con la madre in Italia. Quando fu fermato all’aeroporto Marconi, il ragazzo fu segnalato come sospetto “foreign fighter” negli archivi internazionali, dato che nel suo cellulare "c’erano video di contenuto religioso" (ma nulla che lo collegasse al fondamentalismo jihadista).

Le identità degli altri due attentatori
Scotland Yard, nella serata di ieri, aveva già diffuso degli altri due attentatori. Si tratterebbe di Khuram Butt, di 27 anni, cittadino inglese con origini pakistane, e del trentenne Rachid Redouane che, invece, si definiva "marocchino libico" e usava anche il nome di Rachid Elkhdar, come ha riferito la polizia. Secondo quanto sostengono i media del Regno Unito, i due sarebbero entrambi legati a Barking, cioè al quartiere londinese dove le forze dell'ordine hanno effettuato i primi raid. Tutte e 12 le persone arrestate domenica sera intanto sono state rilasciate. Il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, ha dichiarato che Khuram Butt era già noto agli agenti britannici, ma non c’erano evidenze che stesse pianificando un attacco. L’uomo, che sarebbe stato anche il capo della cellula entrata in azione la sera del 3 giugno, secondo il Telegraph, sarebbe anche apparso in un documentario di Channel 4 sull’integralismo islamico mentre srotolava una bandiera dell’Isis a Regent’s Park.


Londra, il sindaco Khan contro Donald Trump: “Annullare visita”

Intanto, si accende lo scontro tra il sindaco di Londra Sadiq Khan e il presidente Usa Donald Trump. Ieri il tycoon aveva criticato il primo cittadino per aver sottovalutato il rischio terrorismo nella capitale britannica. Oggi arriva la dura replica di Khan, che ha chiesto al governo di annullare la visita del presidente nel Regno Unito. "Non penso che dovremmo srotolare il tappeto rosso per il presidente degli Usa nelle circostanze in cui le sue politiche vanno contro tutto ciò per cui noi ci battiamo”, ha poi aggiunto il sindaco, durante un’intervista a Channel 4 trasmessa la sera del 5 giugno. Ma il ministro degli Esteri conservatore, Boris Johnson, è del parere contrario a quello di Khan. "Non c'é ragione" per cancellare la futura visita di Stato di Donald Trump nel Regno Unito, ha spiegato Johnson, per rispondere alla richiesta del sindaco londinese. In un'intervista radiofonica alla Bbc, il ministro ha anche sottolineato che "l'invito è stato rilasciato e accettato e non vedo alcun motivo per cambiarlo".

Melbourne, Isis rivendica attacco
L'Isis ha colpito ancora, questa volta in Australia, dove un attentatore ha sparato a un uomo e ha preso in ostaggio una donna in un condominio nel distretto di Brighton a Melbourne. La donna è stata poi liberata dalla polizia: feriti tre agenti e ucciso l'attentatore. Il terrorista è stato identificato come Yacqub Khayre, rifugiato di origine somala di 29 anni già giudicato, e assolto, nel 2010 dall'accusa di aver pianificato con un complice un attacco suicida ad una base militare di Sydney. Altre tre persone erano state condannate per lo stesso fatto, allora scongiurato dalla polizia prima che il piano potesse essere messo in pratica. Khayre era stato rilasciato sulla parola nel novembre scorso dalla prigione dove era detenuto per provocato incendio e crimini violenti non legati all'estremismo. In un primo momento anche l'attacco di Melbourne non sembrava di matrice terrorista, ma poi l'Isis ha rivendicato l'azione, definendo Khayre 'un nostro soldato'.

Migranti: viaggi da Tunisia, sospetti terroristi a bordo
15 persone in stato di fermo con l’accusa a vario titolo di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell' immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. Questo è quanto emerge dall’indagine della Procura di Palermo. L'organizzazione avrebbe trasportato dalla Tunisia alle coste marsalesi, attraverso gommoni veloci, anche soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per sospetti di collegamenti con organizzazioni terroristiche di matrice jihadista. L'inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza, è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dai pm Gery Ferrara e Claudia Ferrari. La Finanza sta inoltre sequestrando dieci auto e due imbarcazioni utilizzate per i traffici illeciti. L'organizzazione, composta da pericolosi pregiudicati tunisini e complici italiani grazie all'utilizzo di veloci gommoni d'altura condotti da esperti "scafisti", capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, ha trasportato in Italia persone in grado di pagare migliaia di euro per la traversata e ha introdotto in Italia sigarette di contrabbando. In prossimità delle spiagge e delle calette di approdo ai migranti veniva fornito un vero e proprio servizio "shuttle" fino alle basi logistiche dell'organizzazione, dalle quali chi aveva fatto la traversata - rifocillato e fornito di vestiario - raggiungeva le destinazioni scelte.

Un'intercettazione realizzata nell'ambito dell'operazione “Scorpion Fish”
Raqqa: offensiva contro roccaforte dello Stato Islamico
Intanto, oggi è cominciato l’assalto finale alla roccaforte dello Stato Islamico in Siria. Circa 5 mila milizie curdo-siriane sostenute dagli Stati Uniti sono entrate nella parte urbana di Raqqa. L’offensiva era stata preannunciata giorni fa da Washinghton. I miliziani coinvolti nell’operazione sono inquadrati nelle 'Forze democratiche siriane', piattaforma guidata dall'ala siriana del Pkk e composta anche da elementi arabi della zona. In un comunicato letto in diretta tv, Talal Sillo, portavoce delle 'Forze democratiche siriane', ha confermato che la nuova fase è in coordinamento con gli Stati Uniti. Da novembre a oggi, l'operazione “Ira dell'Eufrate” ha raggiunto l'obiettivo di assediare Raqqa su tre lati. Da quanto si apprende, un raid aereo della Coalizione a guida Usa avrebbe colpito un edificio scolastico che ospitava famiglie di sfollati, causando un numero imprecisato di vittime civili.  

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