mercoledì 9 luglio 2014

Controlli sulla mozzarella e sui derivati del latte di bufala, il consiglio regionale approva un ordine del giorno presentato dall’onorevole Consoli: “Adesso non ci sono più alibi per la Regione”



“Un punto fermo in questa delicata vicenda, finalmente, è stato messo. Adesso presidente e giunta regionale dovranno approvare, con carattere d’urgenza, il ‘piano regionale di controlli sulla mozzarella ed i derivati del latte di bufala’, così come imposto, peraltro, dalle leggi regionali n°3 del 2005 e n°15 del 2002, ahimè, rimaste finora inapplicate”. Alla fine l’onorevole Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale, è riuscita a spuntarla: l’assemblea del Centro Direzionale, infatti, ha approvato, questo pomeriggio, un ordine del giorno che lo vede primo firmatario e che impegna presidente e giunta regionale a “combattere, innanzitutto, le illiceità ed i comportamenti sleali quotidianamente inferti a danno dei consumatori e dei produttori della Campania; regione, quest’ultima, dove viene prodotto oltre il 90% della mozzarella di bufala dop e non-dop italiana”. Nell’ordine del giorno licenziato dall’aula è previsto che vengano effettuati controlli sui prodotti derivati dal latte di bufala, durante le fasi di commercializzazione e di produzione della mozzarella, ed elevate sanzioni, in aggiunta a quelle già previste in ambito nazionale contro la “frode in commercio”, nei casi di sofisticazioni ed adulterazioni alimentari. L’ordine del giorno presentato dall’onorevole Consoli, che fa seguito, tra l’altro, ad interrogazioni ed interpellanze presentate nei mesi scorsi, oltre che alle lettere indirizzate al capo di gabinetto del presidente Caldoro per la convocazione di un tavolo di lavoro, fa perno su quanto di inquietante sta accadendo sotto gli occhi di tutti, “per l’introduzione e l’utilizzo di latte bufalino e bovino estero, a basso costo e di scarsa qualità, che provoca una notevole turbativa di mercato, con la gara al ribasso sul mercato della commercializzazione alla grande distribuzione di mozzarella di bufala campana dop e non-dop”. Le recenti inchieste della magistratura (leggasi Procure di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli), poi, hanno confermato la drammaticità della problematica delle sofisticazioni e adulterazioni della mozzarella, assurta alla massima visibilità nazionale ed internazionale, ed ora più che mai “vi è la necessità, non essendoci più alibi, – conclude l’onorevole Consoli – di un intervento immediato e deciso della Regione Campania per tutelare i consumatori ed un patrimonio economico-alimentare regionale e nazionale, d’indubbio valore, apprezzato in tutto il mondo”.   

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