sabato 21 marzo 2015

Oscar Arnulfo Romero. Don Tonino Palmese ne ricorda il martirio

Martedì 24 marzo 2015, in occasione della Giornata della “Memoria dei Martiri”, istituita dalle Pontificie Opere Missionarie (PPOOMM), e della Giornata del “Diritto Internazionale della Verità”, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), presso la Sala Conferenze della Biblioteca Diocesana, alle ore 17:30, si terrà un incontro in ricordo della vita e del ministero pastorale di Oscar Arnulfo RomeroArcivescovo cattolico di San Salvador, ucciso a causa del suo impegno contro le violenze della dittatura del suo paese.
L’evento, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro” di Caserta, da Pax Christi, da Giustizia e Pace e dalle Pontificie Opere Missionarie, vedrà la partecipazione del teologo don Tonino PalmeseVicario Episcopale Arcidiocesi di NapoliDocente alla Pontificia Facoltà Teologica Italia Meridionale, nonché all’Università “Suor Orsola Benincasa”, Referente di “Libera” della Regione Campania. Modererà la prof.ssa Maria Smaldone e sarà presente il Vescovo di CasertaS. E. Mons. Giovanni D’Alise.
Proprio quest’anno, dalla Congregazione delle Cause dei Santi, è stato riconosciuto il martirio di Mons. Romero, assassinato, il 24 marzo, in odium fidei per la sua lotta alla violenza della dittatura. Una lotta dettata dall’intimo desiderio di giustizia e, soprattutto, dalla istintiva e viscerale difesa degli ultimi, dei poveri. Dopo la sua morte, avvenuta mentre celebrava messa, molti hanno voluto accostare la sua “rivoluzionaria” azione di carità all’ideologia “socialista”, contraria al regime che vigeva in quel periodo, dando in questo modo una connotazione politica alle motivazioni dell’impegno del presule. Era il 1980. Leggendo invece la storia dalla diretta testimonianza delle persone che hanno conosciuto e frequentato Mons. Romero, fu la coerenza con la fedeltà al Vangelo a sostenere, per vicinanza non solo culturale ai poveri e agli indifesi, le battaglie contro l’oppressione della sua gente, un popolo inerme e sotto tirannia.
Da qualsiasi angolo ci si concentri, in ogni caso, la vita del Vescovo di San Salvador dà testimonianza di un pensiero che travalica le differenze, le appartenenze politiche, e cioè essere un buon cristiano, esserlo davvero, vuol dire essere anche un buon cittadino.

Fonte. comunicato stampa

Nessun commento:

Posta un commento