domenica 15 maggio 2016

Il Co.As.Ca ha incontrato e ascoltato i due candidati a sindaco Ventre e Marino.


Marino: “Migliorare la Ztl, no a strisce blu sul corso e a residenze private nel Macrico, sì al vigile di quartiere ed a un polo tecnologico accanto al policlinico.”

Ventre: “No alla decentralizzazione di Prefettura e Questura nell’ex Ospedale Militare, sì all’inserimento di Caserta nell’Alta velocità, ma attenti al dissesto, ad ottobre ce ne potrebbe essere un altro!”

Vivibilità, sicurezza, trasporti, policlinico, cave, tribunale, macrico, rifiuti sono i principali punti sui quali i due candidati sindaco della città di Caserta, l’avv. Carlo Marino, sostenuto da una coalizione di centrosinistra e l’onorevole Riccardo Ventre, a capo di un movimento civico appoggiato da partiti del centrodestra, hanno dato risposte precise alle richieste giunte dal Coordinamento delle Associazioni Casertane che ha promosso l’incontro. “È stato un dibattito di civiltà – ha affermato il presidente Marcello Natale  – i due aspiranti alla poltrona di primo cittadino  sono stati molto corretti ed hanno risposto, nei tempi previsti e cronometrati, alle domande formulate dalla nostra portavoce Gabriella Montanaro,  concordate e riunite in un documento denominato “Progetto Caserta” stilato lo scorso mese di aprile”. Gremita la sala dell’Hotel dei Cavalieri, tra i presenti non solo i membri del direttivo del Coasca Carlo Iacone, Mario Giardinetto, Anna Speranza, Rosanna Zitelli e Giuseppe Serra, ma anche la dirigente del Liceo Manzoni Adele Vairo, Pietro Pettrone, segretario Uil, Carmen Izzo, avvocato, Rosa Marzullo (Cif), Giovanni Falcone (Anafim), Mario Cozzolino e numerosi altri cittadini. La prima questione spinosa toccata ha riguardato la Ztl ed il corso Trieste, salotto buono della città, trasformato ormai, secondo il Co.As.Ca, in un mercato dell’illegale a cielo aperto. Il presidente emerito della Provincia Riccardo Ventre, che definisce la città di Caserta una città bella, ha spiegato che è sua intenzione renderla vivibile attraverso l’ampliamento degli strumenti urbanistici ed il miglioramento dell’esistente, ovviamente senza aggravio di spese. Sua è l’intenzione di trasformare l’illuminazione in led per ridurre i costi per la città. “Il corso è stato reso brutto con interventi sconsiderati!” Ha detto riferendosi ai lavori fatti sul corso Trieste. Relativamente alla Ztl, l’ha definito un problema complesso sul quale dover agire in due tempi, nell’immediato prevede di strutturarla meglio: “Nella zona in cui esiste la Ztl – ha osservato Ventre - i negozi sono stati costretti a chiudere, nella prima parte, dove non c’è zona a traffico limitato, i negozi sono aperti”. La Ztl è ritenuta fondamentale anche dal candidato avversario, l’avvocato Carlo Marino che però intende rivalutarla perché, ha detto, occorre avvicinare i cittadini al centro commerciale naturale. Indispensabile a tal proposito è agire anche sulla mobilità sostenibile e creare un sistema di rete tra mobilità su gomma e su ferro. Bisogna creare sinergia tra le varie opportunità. Ma, è stato categorico: “No a parcheggi e strisce blu sul corso Trieste e piazza Vanvitelli!”.
Dalla viabilità alla sicurezza il passo è breve: sono entrambi d’accordo nel sottolineare l’importanza della questione. Marino vuole istituire un coordinamento tra le forze dell’ordine pubblico ed anche  il vigile di quartiere; intende da subito attivare il sistema di videosorveglianza con le telecamere che ci sono e non funzionano. “Occorre riorganizzare la macchina amministrativa – ha affermato - e rendere più vivibile la città, elevare la qualità della vita per permettere alle famiglie di vivere bene e sicure. È importante, a tal proposito, la manutenzione ordinaria delle strade, del verde pubblico, ma anche delle numerose perdite nel sistema idrico cittadino”. Ventre, dal canto suo, ritiene non necessario riempire la città di poliziotti; bisogna, a suo dire, coinvolgere tutti i cittadini, responsabilizzarli nel rapporto con il prossimo, affinché anche i bambini, gli studenti, e in generale tutti denuncino ciò che non va bene. “E’ un dovere di cittadino!”. Poi ha ricordato di quando era presidente della provincia di Caserta ed ha creato un coordinamento di forze pubbliche, in sinergia con l’allora prefetto Sottile, del quale faceva parte anche la polizia provinciale, che potrebbe anche oggi collaborare. La sua idea, tuttavia, è quella di limitare la presenza di forze di polizia solo in particolari momenti della giornata. Ventre è inoltre dell’idea che bisogna spostare i vigili urbani dall’attuale sito, per il quale il Comune paga un canone mensile, ed allocarli nella Caserma Sacchi, di proprietà della città, dove peraltro istituire un punto reclamo dove recarsi per denunciare anomalie e problemi, come per esempio, quello della movida casertana che sta disturbando in modo particolare i residenti che lamentano di non riuscire più a dormire, ma temono anche la pericolosità dei troppi giovani.
Recupero della zona 167, parco degli Aranci. Il candidato del centrosinistra Marino ha ricordato i due fallimenti ed il contenzioso secondo cui il Comune sostiene che è di sua proprietà. Pensa ad un parcheggio interrato per la città con sopra una grande piazza verde a disposizione per il quartiere. Anche Ventre è d’accordo nel dover risolvere assolutamente la questione “buco” al parco degli Aranci, “un obbrobrio, ma - ha avvertito - non bisogna sottovalutare il dissesto finanziario perché ad ottobre ce ne potrebbe essere uno nuovo”. A proposito di dissesto Carlo Marino ha ricordato di aver votato contro il dissesto ed è pronto a rifarlo in qualsiasi momento.
Altra domanda posta ai due candidati è stata quella sui parcheggiatori casertani e sulle strisce blu che, a detta del Co.As.Ca, fanno solo i propri interessi: fare cassa! “L’attuale sistema non funziona! - ha tuonato il candidato del centrosinistra Marino - perché non è coerente con quanto serve alla città. Non è possibile dare l’80 % al privato, non è assolutamente giustificabile e non si può fare cassa in questo modo”. Marino ha poi informato l’attenta platea che a breve ci sarà un nuovo disciplinare per i parcheggi, ma prima occorre ridefinire le aree di sosta in città ed integrarle con parcheggi pubblici e privati e poi creare sinergia tra i mezzi pubblici su gomma ed i parcheggi. “Prima di costruire nuovi parcheggi bisogna esaminare quelli esistenti – ha ribattuto, dal canto suo, Riccardo Ventre -  ce ne sono quattro solo nel centro di Caserta, bisogna valutare anche le esigenze di posti macchina in determinate zone e poi magari costruirne nuovi con gare d’appalto che coinvolgano anche i privati. Oggi – ha affermato Ventre – con i soldi di bilancio non si copre neanche una buca”. Ha spiegato che ci sono troppe spese per un amministratore, perciò non si può contare solo sui soldi di bilancio, ricorrendo anche al privato, ma non ad un accordo come quello che gestisce gli attuali parcheggi casertani, anzi l’onorevole Ventre si chiede come mai finora nessuna autorità competente sia ancora intervenuta sull’attuale gestione dei parcheggi pubblici in città. Un’altra domanda ha riguardato l’interramento della stazione centrale. Sarebbe bello interrare la stazione, ma è molto costoso – ha risposto Ventre - bisogna invece lavorare sull’area esterna che è diventata un ghetto”. Ha proposto per Caserta l’inserimento nell’Alta Velocità che è ora concentrata ad Afragola (ci vogliono due minuti per arrivarci) e la costruzione di una metropolitana fino ad Afragola, per permettere alla città di poter contare su  40/ 50 treni quotidiani. 
Relativamente all’area della stazione, anche Carlo Marino ha intenzione di intervenire perché è un’area poco sicura dove regna un vero e proprio degrado sociale. Presenterà un patto di sviluppo per Caserta per provvedere alla realizzazione e riqualificazione di Piazza Carlo III; pensa ad un tavolo istituzionale con Sovrintendenza, Reggia, Ferrovie, Regione e Governo centrale. “Purtroppo – ha ammesso Marino - è mancato un progetto della città in cui sarebbero dovute entrare tutte queste problematiche. La mia sfida del cambiamento metterà in sinergia sostenibilità, vivibilità, sicurezza ed anche  accoglienza dei tanti pendolari”. Anche Ventre è d’accordo sulle linee metodologiche da seguire e sul bisogno di vedere le cose nel loro insieme, non si possono considerare i problemi spezzettati. “Ormai i comuni da soli non possono muoversi da un punto di vista finanziario – ha spiegato -  perciò è necessario anche il rapporto con i privati, ovviamente sempre in un’azione trasparente e legale”.
Il Co.As.Ca ha poi suggerito di spostare gli autobus dall’esterno della stazione all’area adiacente il Dipartimento di Scienze Politiche, la zona impropriamente detta Peppe 2, dove potrebbe sorgere un vero e proprio terminal bus con tanto di pensiline, sedie e biglietteria. Per l’avvocato Marino il terminal bus trova allocazione nel parcheggio interrato vicino alla stazione, che è mal utilizzato e mal funzionante.  Il presidente Ventre ha ammesso che i pullman turistici entrano a Caserta solo per raggiungere la Reggia e dopo la visita del sito vanno via, senza che i turisti possano aver visto nulla della città. Ha invece suggerito un’altra soluzione: gli autobus dovrebbero attraversare corso Trieste, portarsi fino al Monumento ai Caduti dove far scendere i turisti ed andare a parcheggiare in via Borsellino, in questo modo i turisti potrebbero attraversare il centro della città per raggiungere Palazzo Reale. 
Questione Macrico: ecco la risposta di Ventre: “È una ricchezza da sempre! L’importante è non lasciarlo così com’è! Va utilizzata la cubatura esistente per costruire edifici pubblici per la città, come Prefettura e Questura, ed edifici residenziali privati per assicurare la manutenzione del verde perché costerebbe davvero tanto”. É invece assolutamente contrario alla costruzione di residenze private nel Macrico l’avvocato Marino perché, a suo dire, c’è troppa cubatura e la volumetria sarebbe enorme. Anche il candidato del centrosinistra appoggia  la linea seguita dal Consiglio Comune di Caserta del Parco dell’Aerospazio con area verde perché sarebbe occasione di crescita e di sviluppo per la città e garantirebbe opportunità di lavoro per i giovani casertani. Rispondendo poi al suo avversario, Marino ha detto che la Prefettura e la Questura andranno nella Cittadella della Sicurezza che sorgerà nell’ex Ospedale Militare alle porte di Caserta. Una soluzione che non piacce affatto all’onorevole Ventre perché sarebbero troppo decentrate come Istituzioni.
Sul policlinico, monumento perenne a testimonianza delle opere incompiute, sono entrambi d’accordo sul suo completamento. Marino ha intenzione di creare una rete intorno al policlinico gestito dall’Università che, a suo dire, ha enormi responsabilità per lo stato di stallo in cui si trova. “Dobbiamo dare una scossa forte per completarlo – ha chiosato - e per come possa essere utile alla città. Penso ad un polo tecnologico e sanitario o per la ricerca scientifica che potrebbe sorgere in quell’area”. Non è invece assolutamente d’accordo con questa proposta Ventre per il quale non sono attuabili  occasioni di sviluppo come indotto del policlinico. “A suo tempo – ha spiegato l’ex presidente della provincia - si pensava anche ad un indotto proveniente dall’ospedale, invece accanto ad esso oggi sorgono solo case”.
Questione cave: secondo Ventre la riqualificazione ambientale va fatta per legge e va messa in sicurezza la zona. Ha ricordato che tempo fa durante la sua presidenza commissionò uno studio a Barcellona dove ci sono importanti cave, ci vogliono 6 o 7 anni per riqualificarle. Ha poi aggiunto di aver sentito voci di proposta di legge regionale che prorogherebbe l’estrazione di 5 o 6 anni. Per Ventre sarebbe sbagliato. “Le cave vanno chiuse entro dicembre 2017 – ha ribadito l’avvocato Marino che ha aggiunto – lo ha stabilito la Giunta Caldoro, dunque anche le cave Luserta devono chiudere prima che parta il Policlinico. Il Comune dovrà fare la sua parte: controllare!”.
Relativamente alla questione rifiuti, Caserta deve avere un piano serio che punti ad essere una città più pulita. “La stella polare – ha chiosato Ventre - è trasformare la povertà del rifiuto in ricchezza. Non ci sono cassonetti interrati. Non si controlla chi fa la raccolta. Ci sono tantissimi fondi sullo sfruttamento dei rifiuti da cui potrebbe nascere ricchezza”. Anche Carlo Marino intende migliorare l’organizzazione ed il controllo della raccolta rifiuti e si è detto favorevole ad un sistema di premialità per il cittadino che effettua una corretta differenziazione e si reca nelle isole ecologiche. Pensa anche ad un impianto da costruire a Caserta perché permetterebbe di risparmiare parecchi soldi necessari per portare i rifiuti ad altri impianti.
Ultimo punto il tribunale: unica città capoluogo di provincia a non averne uno. Il candidato Ventre riportando voci di corridoio romane ha parlato di soppressione anche del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sarebbe accorpato con Napoli Nord – Aversa. “Qualunque cosa accada – ha affermato - bisogna sempre insistere per avere il tribunale a Caserta. Tutti dobbiamo lottare per questo, coinvolgendo anche le forze politiche e le associazioni”. Marino, dal canto suo, ha spiegato che Caserta si è candidata a ricevere il Tribunale Penale sammaritano, da allocare nella Caserma Sacchi, qualora non si realizzassero i lavori di messa in sicurezza del tribunale che ha seri problemi di agibilità. E ha aggiunto: “Per dare dignità alla nostra proposta proporremo al Governo nazionale, attraverso il Ministero della giustizia, di portare a Caserta il Distretto di Corte di Appello”. Al termine dell’incontro i due candidati hanno sottoscritto quanto affermato davanti al Coasca. Gli associati hanno intenzione di controllare l’operato del futuro primo cittadino di Caserta. Il confronto continua con il prossimo appuntamento con gli altri candidati sindaci.


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