domenica 3 settembre 2017

LA DOMENICA DEL BORGO TRA MUSICA E TEATRO, RICORDANDO MESOLELLA.


MATTINATA DI FESTA A CASERTAVECCHIA
LA MUSICA POPOLARE DEI TARANTERRE
E IL RITORNO DELLA CONTESSA SIFFRIDINA
LA DOMENICA DEL BORGO TRA MUSICA E TEATRO, RICORDANDO MESOLELLA.

Splende il sole sulla Domenica del Borgo: un clima dolce e piacevole ha accolto i tanti che, da questa mattina, hanno affollato una Casertavecchia più festosa del solito, grazie al nutrito cartellone di “Settembre al Borgo”. A dare inizio alla lunga giornata di eventi i Taranterrae, gruppo di musica popolare che dal 1996 propone una rilettura dei suoni della tradizione campana e mediterranea in genere. In tipico costume da cantori, la formazione ha fatto ballare piazza del Vescovado con Villanelle, Tammurriate, Tarantelle, Fronne, Moresche e Pizziche. Gli artisti che compongono il gruppo, prevalentemente casertani, si sono formati nel laboratorio dell'Accademia "L'Isola" di Caserta, dove periodicamente vengono ospitati personaggi noti della tradizione popolare e testimoni viventi del grandissimo patrimonio canoro del bacino del Mediterraneo. Qui sta nascendo, grazie al loro lavoro di ricerca che dura da 20 anni, il primo Atlante della musica popolare di Terra di Lavoro. “Siamo qui, oggi, perché anche Fausto Mesolella, a cui questo festival è dedicato, ha ripreso ed eseguito, nella sua carriera, tanti brani della musica popolare del Sud – raccontano i Taranterre, citando la “Tarantella del Gargano” -  Inoltre ha sempre cercato di collaborare e valorizzare gli artisti del posto, con quella chitarra che per noi è la base della musica”.
Deciso cambio di registro con l’evento successivo, per assistere al quale ci si è spostati in Cattedrale: solo per Settembre al Borgo è tornato a svelarsi agli occhi del pubblico il fantasma di Siffridina Gentile, la contessa di Casertavecchia. La giornalista e scrittrice Francesca Nardi ha messo in scena con la regia di Rino Della Corte e la chitarra di Antonello Musto una “intervista impossibile” alla consuocera di Federico II di Svevia. Nei panni della giornalista Maria Angela Robustelli Tavassi, attrice dai natali napoletani ma ormai perennemente in tournèe. Non a caso racconta: “Era tanto tempo non tornavo a Caserta, sono stata per tre anni impegnata con Peppe e Tony Servillo nei teatri di tutt’Italia con “Le voci di dentro” e proprio in quell’occasione ho avuto modo di conoscere Fausto Mesolella. Ricordo un uomo di poche parole ma di immensa grandezza, anche ribelle, se vogliamo, oltre gli schemi. Oggi è qui, la sua chitarra è qui e suona attraverso quella del maestro Musto che ci ha accompagnato in Siffridina – continua Maria Angela – Una storia bellissima che ho conosciuto grazie alla penna palpitante di Francesca Nardi. Mi auguro davvero che questo progetto abbia un seguito”. Chi invece la storia dell’austera contessa di Casa Hirta la conosceva già è la giovane attrice che l’ha interpretata, Angelica Greco.Sono di Caserta e so che Francesca cercava una casertana per la sua Siffridina. Io vengo dal teatro classico, infatti sono stata scelta dopo essere stata la protagonista di “Medea”: ogni volta è una sfida nuova e in questa, nella mia città, mi ci sono buttata con il cuore. Il personaggio che ho avuto l’onore di interpretare, in un cartellone tanto importante, dovrebbe essere d’esempio per tanti di noi: forte, riservata nella sofferenza, di grande contegno, Siffridina preferisce restare anche in situazioni complicate. Un monito per noi, perché restare è più difficile che scappare”. In religioso silenzio e grande attenzione il pubblico – anche in piedi – di una Cattedrale strapiena ha seguito il racconto-denuncia della contessa Siffridina, intervallato dalle note della “sinfonia” proposta da Antonello Musto su musiche originali di Fausto Mesolella. Per lui, mentre il pubblico regalava applausi scroscianti, un bacio verso il cielo e due parole salite dal cuore – “Per me Fausto era tutto”- e lacrime del cuore, che hanno sigillato come meglio non sarebbe potuto accadere un momento di grande emozione che il Festival ha voluto e saputo regalare.


Comunicato n.21 del 03.09.2017

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