sabato 11 novembre 2017

La Conversione di un Cavallo”



Grande successo ad Aversa per i Tableaux Vivants di Caravaggio
La Compagnia Ludovica Rambelli incanta oltre 600 persone


«Un momento davvero felice che ci riporta dove tutto ebbe inizio. E’ il nostro piccolo segreto: i Tableaux Vivants di Caravaggio furono presentati per la prima volta agli studenti della Facoltà di Architettura di Aversa. E ci riempie di gioia poter tornare qui, stavolta con un grande pubblico, per proporre un lavoro interessante, profondo, che segue l’impostazione della sua ideatrice e non cerca di riprodurre scleroticamente l’opera ma vuole catturare il momento che ha preceduto la realizzazione per trovare l’anima del modello e restituirla allo spettatore, con la forza e le emozioni delle persone semplici che il pittore prediligeva come suoi soggetti, e renderli partecipi della sua grande umanità».

Con un filo di voce, gli occhi lucidi ed entusiasti, ieri sera l’aiuto regia Dora De Maio ha presentato all’abbazia San Lorenzo di Aversa “La Conversione di un Cavallo” con la Compagnia Ludovica Rambelli Teatro di Napoli. Una rappresentazione vivente delle opere di Caravaggio che nel 2006 fu ideata dalla regista e drammaturga napoletana Ludovica Rambelli, scomparsa nell’aprile scorso, e da allora continua a incantare il pubblico.

E anche ieri, alla serata di arte e cultura promossa dalla Fondazione Mario Diana Onlus e l’Associazione culturale AversaDonna, in collaborazione con la Diocesi di Aversa, le oltre 600 persone intervenute sono state catturate dalla magia e dalle suggestioni dello spettacolo; con estrema semplicità e grande impatto emotivo, attraverso la tecnica dei tableaux vivants, gli 8 attori in scena hanno dato vita a 23 tele del pittore italiano col solo ausilio di oggetti d’uso comune e stoffe drappeggiate. Sotto gli occhi dello spettatore, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius, hanno cambiato scena e quadri, illuminati da un solo taglio di luce.

«Credo che la cosa più bella ed emozionante – ha concluso Dora De Maio - sia vedere l’armonia che c’è tra gli attori. Si ottiene soltanto con un grande lavoro di ascolto, con un grande lavoro di umiltà. Ed è proprio questa la lezione che Ludovica ci ha sempre trasmesso e che io stessa porto in scena, prima da attrice e poi come aiuto regia. Riuscire a trovare l’umiltà e la grande umanità del Caravaggio per stare in scena proprio come le piccole e semplici cose che sceglieva per i suoi quadri».

«Con AversaDonna abbiamo già proposto una bellissima pagina di riflessione sul tema della misericordia, presentando al Duomo di Aversa la meditazione teatrale dell’artista Lucilla Giagnoni – ha dichiarato Antonio Diana, Presidente della Fondazione Mario Diana. Con i Tableaux Vivants di Caravaggio abbiamo avuto l’occasione di ritornare ad Aversa, in questo luogo ricco di storia, arte e culto, per assistere a una rappresentazione meravigliosa che mi ha lasciato davvero senza parole».


«Abbiamo voluto ancora una volta promuovere la cultura, fil rouge che unisce la nostra Associazione alla Fondazione Mario Diana e alla Consulta universitaria – ha sottolineato Nunzia Orabona, Presidente di AversaDonna. Ma soprattutto ci siamo impegnati molto per riuscire a regalare nuove emozioni all’intera comunità. E lo abbiamo fatto con un evento in grado di unire arte, storia, fede e spiritualità».

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