lunedì 10 marzo 2014

Still Life, il film del Martedì al cineforum di Caserta FilmLab proiettato presso il Duel Village.

Domani, per l’ormai consueto appuntamento del martedì al Duel Village, Caserta FilmLab presenta Still Life, scritto, diretto e prodotto da Uberto Pasolini. Le proiezioni ci saranno alle 18 e alle 21, e saranno presentate dal direttore artistico di Caserta FilmLab, Francesco Massarelli. Il film ha riscosso molto successo aggiudicandosi il Premio Orizzonti a Venezia. Nel campo della pittura il termine inglese Still life si può tradurre in italiano con "natura morta" cioè una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati (fiori, frutta, ortaggi, selvaggina, oggetti d'uso). Nel campo della fotografia questo termine è stato ripreso per descrivere la tecnica fotografica di qualsiasi oggetto inanimato. Le due definizioni rendono molto bene l’idea circa la vita del protagonista all’inizio della pellicola. John May è un funzionario comunale dedito alla ricerca dei parenti di persone morte in solitudine. Diligente e sensibile, John scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all'orientamento religioso del defunto, presenzia ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che non hanno più nessuno che li pianga e ricordi. La sua vita ordinata e tranquilla, costruita intorno a un lavoro che ama e svolge con devozione, riceve una battuta d'arresto per il ridimensionamento del suo ufficio e il conseguente licenziamento. Confuso ma null'affatto rassegnato, John chiede al suo superiore di concedergli pochi giorni per chiudere una 'pratica' che gli sta a cuore e che ha il volto di Billy Stoke, un vecchio uomo alcolizzato che aveva conosciuto un passato felice. Di quel passato fa parte Kelly, la figlia perduta per orgoglio molti anni prima. Lasciata Londra per informarla della dipartita del genitore, John si muove tra i vivi e assapora la vita che ha il volto di una donna e il sapore di una cioccolata calda.
Al suo secondo film, Pasolini raggiunge Londra per darci un'idea di cinema coerente e matura. Diversamente da Foscolo, John è convinto che "all'ombra dei cipressi e dentro l'urna confortata di pianto" il sonno della morte possa essere meno duro. Interpretato con lirica sospensione da Eddie Marsan, John May ricopre una funzione sociale rilevante che eleva lo spirito nel momento in cui accoglie e custodisce e che ci sprona a vivere con responsabilità civile il nostro ruolo nella società.

 Fonte: comunicato stampa

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