mercoledì 2 novembre 2016

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Deformata un'area di 600 km quadrati. La visita di Mattarella

La terra trema ancora nelle aree già colpite: in mattinata registrata una nuova scossa di magnitudo 3.1. Disposte verifiche su migliaia di scuole. Aperto un fascicolo per disastro doloso. Ieri il premier fra gli sfollati: “Non faremo extra deficit, soldi ci sono”. Entro venerdì il decreto del governo per ricostruzione. Il dramma di chi ha perso tutto e l’incubo della pioggia


I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. È quanto emerge dalla prima analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1, del programma europeo Copernicus, elaborate dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). Intanto una sorta di indagine conoscitiva sui crolli legati al terremoto in Valnerina è stata avviata dalla procura di Spoleto, competente per territorio. Nel fascicolo viene ipotizzato il reato di disastro colposo a carico di ignoti. Intanto si cerca di tornare alla normalità "Entro 15 giorni completeremo le verifiche sulle scuole", dice il commissario Errani. Ma per adesso gli istituti restano chiusi.
Mattarella nelle arre colpite
Oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a Camerino e Norcia, per visitare le popolazioni colpite dal sisma e i loro soccorritori. Il Capo dello Stato ha aperto il giro salutando i bambini e gli anziani per poi dirigersi nel Palazzetto dello Sport, ascoltando le persone e dando a ciascuno una sua parola di solidarietà. "Prometto impegno e lavoro fino alla fine", ha detto Mattarella a uno sfollato in lacrime nel palazzetto dello sport di Camerino che gli aveva chiesto di non dimenticarli. Il programma del Presidente prevede poi la visita a Norcia, per terminare infine nella zona del Lago Trasimeno.
Disastro colposo
Gli accertamenti, avviati già da qualche tempo, vengono condotti per verificare se ci possano essere state eventuali responsabilità per i crolliche hanno interessato edifici pubblici e privati in vari centri. L'attenzione è concentrata sulle pratiche di finanziamento per gli interventi relativi ai precedenti terremoti. In particolare per i lavori di ristrutturazione su edifici pubblici e privati. Intanto,  dopo la visita di ieri a Preci, Renzi ribadisce che "venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro Decreto Legge" sul terremoto "che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d'Europa".
Ancora scosse
La sequenza sismica, però, continua senza sosta. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), dal 24 agosto scorso ci sono state circa 21.600. Alle ore 11 di oggi, 2 novembre, sono circa 615 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 40 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5. Sono 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5, localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell'Ingv.
Migliaia di sfollati
Per ora - ma i numeri sono destinati inevitabilmente a salire - sono oltre 15mila le persone assistite dal servizio nazionale della Protezione civile. Ancora complicata la stima degli sfollati, che ricomprende anche coloro che hanno perso la casa ma hanno trovato da sé una sistemazione alternativa, da familiari o amici. La maggiore emergenza da questo punto di vista è nelle Marche, dove i senza casa sarebbero 25mila, quasi tutti concentrati (circa 21mila) nella provincia di Macerata. In Umbria invece gli sfollati sarebbero più di 5mila (di cui 2.800 assistiti), in Abruzzo i “fuori casa” 3.000, mentre in Lazio i soli assistiti circa 800. A Roma, intanto, 28 famiglie sono state evacuate da un palazzo in zona Flaminio. Inagibile un ponte. Oggi riapre la tangenziale e proseguono le verifiche sulle scuole. Domani nella Capitale si torna sui banchi, salvo sorprese.
Renzi: “Entro venerdì il decreto”
Ieri il premier Renzi si è recato in visita privata a Preci, uno dei paesi più colpiti dal sisma. “Ci vorrà tanto tempo, ma ricostruiremo tutto come prima. Non ci sarà nessuna deportazione". Non sarà una sfida facile, non sarà una sfida breve. Ma abbiamo messo in campo una struttura che ci farà superare ogni difficoltà e ricostruire tutto com'era - ha scritto il premier Renzi nella sua newsletter Enews - Ci vorrà del tempo, ci vorrà tanta fatica. Ma l'Italia è più forte della fatica. Ed è più forte anche del tempo. Noi ricostruiremo tutto. Poteri estesi al capo della protezione civile e più forze dell'ordine per presidiare il territorio, con 500 militari mandati ad evitare atti di sciacallaggio nelle aree terremotate. Queste le promesse del premier Matteo Renzi dopo il Consiglio dei ministri straordinario sul territorio. Al Cdm hanno preso parte anche i presidenti delle Regioni Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per il terremoto Vasco Errani. "Nell'arco delle prossime 72 ore per rispondere all'evento eccezionale, metteremo in campo un ulteriore decreto legge il cui obiettivo è innanzitutto accelerare le procedure e mettere ulteriori risorse in termini di personale per affrontare l'emergenza". "I containers arriveranno nelle prossime settimane, prima di Natale".
Possibilità per i due decreti di confluire
Renzi a Radio 24 ha precisato che i due decreti potrebbero confluire. "L'ordinanza di emergenza" dopo le nuove scosse "è già stata fatta. Poi c'è un decreto legge fatto a fine settembre e già in discussione in Parlamento e un altro decreto che sarà fatto venerdì. I due decreti potrebbero anche confluire in un unico atto, lo vedremo, ma è tecnica parlamentare". E aggiunto che  "Sono finiti i tempi in cui il giorno dopo il terremoto si annunciava un aumento della benzina e delle sigarette e il presidente del Consiglio andava sul luogo del terremoto tre mesi dopo. Io sono andato il giorno dopo e non aumento le tasse: nel tempo in cui faccio il presidente del Consiglio io non si aumentano le tasse". A proposito delle gare per la ricostruzione Renzi ha annunciato che queste saranno monitorate da Cantone e Tronca.  "Sì a regole più semplici ma certezza assoluta della trasparenza, con gare monitorate dalla struttura guidata da Cantone e Tronca" confermando che al presidente Anac Raffaele Cantone, sul monitoraggio degli appalti per i territori colpiti dal terremoto, sia affiancato il prefetto Francesco Paolo Tronca.
Mef, in 2017 stima spese sisma 6 mld
Si può stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. Lo spiega un portavoce del Tesoro sottolineando che oltre alle risorse stanziate con la manovra e con i decreti sul terremoto nel conto della pubblica amministrazione per il 2017 già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici.

La paura del maltempo
Intanto è il maltempo a fare paura. Da domani, infatti, è previsto un peggioramento delle condizioni meteo sulle aree già devastate dal sisma, con piogge e temporali che potranno abbattersi anche con forte intensità. Anche per questo, si cerca, come nel caso di Amtrice ed Accumoli, di evitare le tecnostrutture, preferendo “spostare” i cittadini negli alberghi sulla costa, in attesa che siano pronti i container o che gli edifici non crollati siano messi in sicurezza.

Fonte: Sky Evening News

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