L’obiettivo è rendere fruibili ai
cittadini, in maniera progressiva, i principali percorsi preesistenti e le aree
verdi non occupate da manufatti fatiscenti. Domani il Vescovo visiterà l’area.
Sono iniziate presso il Campo Laudato
si’ Caserta - l’area da tutti conosciuta come ex Macrico - le attività mirate a
rendere, entro l’estate, progressivamente fruibili ai cittadini circa 1.500
metri di percorso ed oltre 50.000 mq di superficie verde, in attesa che prenda
corpo l’idea progettuale del Masterplan diretta alla rigenerazione urbana
dell’intero sito.
In questi giorni è stata effettuata una
potatura di alleggerimento di alcuni grandi pini ed un cipresso situati nei
pressi dell’ingresso di piazza IV Novembre, il primo passo dell’attività di
messa in sicurezza delle alberature che proseguirà nelle prossime settimane.
L’intervento è stato reso possibile grazie alla sinergia creatasi tra più
organi istituzionali, ciascuno per quanto di specifica competenza, coordinati
dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale,
reparto operante in seno al Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta. Proprio
questo reparto, infatti, a seguito di una richiesta della proprietà, ha seguito
il primo intervento di cura degli alberi effettuato sabato scorso da un’impresa
specializzata. L’attività è stata condotta a seguito dell’ottenimento del nulla
osta da parte degli Uffici regionali Fitosanitario, Zootecnia e Benessere
Animale, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e del Comune
di Caserta.
Il Vescovo di Caserta domani alle 11:30
visiterà l’area ed incontrerà gli organi della Fondazione Casa Fratelli Tutti e
dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero per fare un punto aggiornato della
situazione. Il 19 marzo è una giornata
simbolo per il progetto di rigenerazione dell’ex Macrico perché proprio nel
giorno della festività di San Giuseppe di tre anni fa, Mons. Pietro Lagnese, da
poco giunto in diocesi, si recò per la prima volta nell’ex area militare dismessa
e fu allora, dopo quella visita, che nacque il suo sogno, fatto poi proprio
dalla Chiesa di Caserta, di restituire il sito come bene comune alla sua
vocazione originaria di giardino verde.
Prendersi cura di ciò che si prende cura di noi (il Creato) ed iniziare
ad occuparsi degli alberi e dei prati presenti nel sito; questo è l’obiettivo che
il Vescovo, l’IDSC e la Fondazione diocesana, si sono posti nel breve termine, convinti
che il miglior metodo per portare avanti la rigenerazione del Macrico è quello
di prendersene cura con gesti pre-progettuali, aprire il cancello d’ingresso e cominciare
a vivere questo luogo seppur per spazi limitati.
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