Il Vescovo di Caserta e Arcivescovo eletto di Capua ha inaugurato la XXVII edizione della settimana biblica nazionale che si svolge presso l’Hotel Plaza Caserta ex area Saint Gobain da lunedì 1 luglio a venerdì 5 luglio 2024, organizzata dal Centro Apostolato Biblico della Diocesi di Caserta, diretto da don Valentino Picazio in collaborazione con l’ISSR SS. Apostoli Pietro e Paolo e il patrocinio dell’ABI (Associazione Biblica Italiana), questa edizione ha come tematica “La comunità e i discepoli nel Vangelo secondo Matteo” con relatori Fra Giulio Michelini docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto Teologico di Assisi e neo preside della Facoltà Teologica Centrale e don Francesco Filannino docente di Esegesi del Nuovo Testamento della Pontifica Università Lateranense di Roma, Mons. Lagnese nel ringraziare i relatori ha messo in risalto che prima di essere pastori siamo discepoli e citando la costituzione dogmatica “Lumen Gentium” ha evidenziato che la missione divina affidata da Cristo agli Apostoli durerà fino alla fine dei secoli poiché il Vangelo che essi devono predicare è per la Chiesa il principio di tutta la sua vita in ogni tempo e come evidenziato nella Evangelii Gaudium da Papa Francesco l’impegno è di tutti i battezzati. Don Francesco Filaninno parlando della tematica ha messo in risalto che la comunità dei discepoli ha due aspetti che Matteo evidenzia e cioè prima è quello della capacità di essere piccoli davanti a Dio, relazione di piccolezza che bisogna avere davanti al Signore che poi è espressione di fiducia, di fede, infatti il piccolo è colui che si sa affidare al Padre e poi la fraternità di cui abbiamo tanto bisogno, la fraternità fra noi all’interno della Chiesa, ma anche quella fraternità fra tutti gli uomini in un momento che oggi e lacerato da guerre, da conflitti, il tema della fraternità che è particolarmente in Matteo ci ricorda l’urgenza di essere costruttori di fraternità nella Chiesa e nel mondo. Padre Giulio Michelini ha sottolineato come il Vangelo di Matteo è stato sempre considerato il Vangelo per eccellenza. Il “primo vangelo”, e non solo perché apre il canone del Nuovo testamento, ma soprattutto perché (con Giovanni) è stato il vangelo più commentato dai Padri. Quello di Matteo però non è semplicemente un racconto come una vera e propria “biografia”, che in parte ricalca quelle antiche, pur non riprendendone alcune caratteristiche, quali la descrizione fisica del personaggio o l’introspezione psicologica dello stesso.
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