Le osservazioni, che ho prodotto al regolamento in attuazione dell’art. 43 bis della Legge Regionale 16/2004 sulle norme sul Governo del Territorio, tendono a migliorare e restituire ai consigli comunali la podestà sulla programmazione urbanistica del territorio che di fatto questo regolamento viene a mortificare. Va detto in via preliminare che la finalità che ha ispirato il lavoro dell’Assessorato è condivisibile, in quanto il fine sarebbe quello di semplificare le procedure di approvazione degli strumenti urbanistici, ma di fatto ciò non avviene, in quanto la perdita di efficacia dei piani regolatori e dei piani di fabbricazione dopo i diciotto mesi lascia fortissimi dubbi sugli scenari che si potrebbero aprire, alla luce sia dei procedimenti in itinere, che per l’impossibilità di operare nel frattempo variazioni agli strumenti urbanistici. Altro punto dolente, è la questione legata alla valutazione ambientale-strategica, che il regolamento in oggetto, non solo non risolve nella sua attuale criticità procedurale, ma addirittura prevede che può essere affidata alla validazione e alla valutazione della stessa autorità proponente, cosa impossibile per legge, in quanto l’autorità competente non può coincidere con gli Uffici comunali in modo esclusivo, tutto questo a garanzia dei cittadini. Ma il punto più paralizzante ed assolutamente non condivisibile è che il regolamento espropria i Consigli comunali dal compito di fornire gli indirizzi programmatici alla redazione dei piani, riservando al Consiglio la mera ratifica degli stessi, creando situazioni fortemente di possente dubbio circa la garanzia per i cittadini, in quanto le decisioni sarebbero affidate esclusivamente alle Giunte Comunali, che svolgerebbero, sia l’attività di programmazione, sia quella di contro-deduzione, con evidente penalizzazione delle opposizioni e della cittadinanza. Per tanto, è mio parre che il regolamento in questione non solo deve rivalutare il ruolo dei Consigli comunali, organo preposto all’approvazione dei piani, ma necessariamente richiede un serio approfondimento e modifiche sostanziali per mettere il territorio al riparo di ricadute che non sempre potrebbero mostrare segnali di legalità adeguati. Se è utile, questo regolamento potrebbe essere ritirato per consentire le necessarie modificazioni.
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