«Leggendo i social network e
ascoltando le parole del sindaco Vito Marotta, sembra che San Nicola sia
diventata un paesino della periferia londinese: pulito, ordinato, un angolo di
paradiso. Quando si passa, però, dal mondo virtuale a quello reale, le cose
stanno in modo profondamente diversa… ». A puntare l’indice è il candidato
sindaco del centrodestra Francesco Basile dopo un sopralluogo effettuato al
cimitero di San Nicola la Strada. «Le strade del nostro paese sono un
colabrodo, la Rotonda è un ricettacolo di spacciatori – ha sottolineato il
candidato di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega ed Udc – è chiaro, molti dei
problemi non sono solo responsabilità del sindaco e della sua maggioranza, ma
ci sono delle questioni sulle quali ci sono colpe precise che diventano ancora
più gravi quando il primo cittadino cerca di prendere in giro i sannicolesi. E’
il caso del cimitero comunale. Quando il sindaco ha parlato testualmente di “cura
costante” del verde al cimitero e della pulizia del nostro camposanto ho deciso
di constatare di persona di cosa stesse parlando, perché, purtroppo, tutte le
volte che ho fatto visita al nostro luogo sacro non mi sono mai accorto di
questa ‘cura’ di cui parla il sindaco». Basile sottolinea come, dal sopralluogo
fatto, purtroppo, non è stato smentito. «I problemi non si risolvono
nascondendo la polvere sotto al tappeto – ha sottolineato il medico – se è vero
che una pulitina qua è la è stata data, è altrettanto vero che risulta evidente
come si sia trattato di un colpo elettorale visto che sono diversi i punti del
cimitero che versano in uno stato di abbandono». Il candidato del centrodestra
a questo punto incalza. «La poca chiarezza nelle azioni e il tentativo di
coprire tutti i problemi con operazioni di facciata, è una costante della
squadra di Marotta – ha sottolineato – per nascondere la debolezza di un
progetto che non c’è e mascherare la mancanza di un’idea di città, il sindaco
si espone a figuracce come questa. San Nicola la Strada ha bisogno di altro,
necessita di una squadra che è unita da un’idea comune e non di un’insalata
mista di uomini che hanno rinnegato se stessi e la loro storia pur di
accomodarsi su una poltrona».
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