lunedì 2 novembre 2020

Nuovo Dpcm: coprifuoco alle 21 e lockdown localizzati

 

Nuovo Dpcm: coprifuoco alle 21 e lockdown localizzati

 |  | 

Il premier Conte è pronto a riferire a Camera e Senato le nuove norme previste nel nuovo Dpcm. Tra queste coprifuoco alle 18 o alle 21 e lockdown localizzati.

È previsto tra stasera e domani un nuovo Dpcm per introdurre nuove restrizioni e cercare di frenare la curva del contagio da covid-19. Il premier Giuseppe Conte riferirà oggi stesso alla Camera e al Senato le nuove regole, che sembrano scongiurare un lockdown totale.  L’incontro dei giorni scorsi tra i governatori e il presidente Conte ha fatto emergere pareri discordanti sulla linea di indirizzo da seguire, per questo motivo ci si aspetta dal nuovo Dpcm regole generali, mentre gli interventi decisivi saranno lasciati alle singole Regioni. Non tutti i presidenti di Regione si sono detti d’accordo con la possibilità di lockdown localizzati, soprattutto per il nord, chiedendo in merito decisioni di carattere nazionale. Posizione che avrebbe incrinato i rapporti tra il premier e i presidenti del Nord.

Le possibili restrizioni

Le nuove misure restrittive, secondo quanto trapelato, prevederebbero lo stop alla mobilità interregionale, la chiusura dei musei, come lo stesso ministro Franceschini ha dichiarato, e quella dei centri commerciali nel weekend. Per bar e ristoranti è prevista la chiusura anche a pranzo in quelle regioni che stanno registrando un alto tasso di contagi, come Lombardia, Piemonte e Campania. Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione si incentiva lo smart working ad eccezione dei servizi pubblici essenziali. Non saranno accessibili anche i distributori automatici. Non ancora è certo il provvedimento sul coprifuoco a partire dalle ore 18 esteso a tutto il paese. Pare ci sia disaccordo tra il Cts e il governo, che vorrebbe estenderlo alle 21.

La scuola

Il nodo cruciale è la scuola. L’orientamento generale è quello di lasciare i primi gradi scolastici in presenza. Si vocifera che le gli alunni della terza media andranno in DaD come avviene già per le scuole superiori, ma lasciando la facoltà alle regioni di chiudere elementari e medie se il quadro dei contagi locali dovesse salire ulteriormente. Tale scelta è stata già adottata in Campania e Puglia. Franco Locatelli, presidente dell’Iss, proprio in merito alla scuola ha dichiarato: “La scuola e l’eventuale attivazione di periodo di didattica a distanza non è un totem intangibile. In situazioni di alcune realtà territoriali in cui si vuole ottenere una flessione della curva, può essere una misura da considerare”. Anche il presidente del Piemonte, Cirio, insieme a Fontana e Toti, si è detto d’accordo con l’opportunità di attivare la DaD, facendo seguito anche a ciò che è stato approvato nel documento dell’Iss.

L’accordo tra le parti

Attendiamo la relazione del presidente Conte, che alle 12.30 parlerà alla Camera e alle 17 in Senato. Solo allora avremo la certezza del contenuto del quarto Dpcm del mese. Questo nuovo documento nasce dal confronto con le Regioni, con i capidelegazione di Pd, M5s, Italia Viva e Leu e con i capigruppo di Camera e Senato. Il testo si è reso necessario dopo l’analisi dei dati allarmanti emersi dall’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno fatto emergere un rapido peggioramento del quadro generale. Le nuove misure sono destinate ad evitare inutili contatti tra persone e quindi a scongiurare nuovi contagi, ad alleggerire il lavoro di pronto soccorso ed ospedali, che in alcune Regioni iniziano ad andare in affanno, e servono a non gravare ulteriormente sull’economia del paese.

Nessun commento:

Posta un commento