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Comunicato Stampa
CASERTA deleta est ? In questi giorni è apparso su un quotidiano locale un articolo in cui si parla di un intervento edilizio denominato, come si legge sulla tabella,”centro sportivo balneare” in via San Carlo n. 100, nel pieno centro storico casertano.
Al di là della surreale denominazione “ centro balneare “ (Anna Maria Ortese ha scritto un bellissimo libro”Il Mare non bagna Napoli”e tanto meno Caserta) la notizia di cronaca evidenzia con questo episodio di “riqualificazione urbana”, come negli anni si stia perpetuando una strisciante e silenziosa trasformazione del tessuto urbanistico storico non solo nel centro della città, ma anche nei borghi. Facendo riferimento al D.M.1444 del 1968, in cui il territorio urbano veniva suddiviso in diverse zone, la zona omogenea denominata “A” indicava i centri storici, in cui possono essere attuati solo interventi di restauro e risanamento conservativo. Pertanto il legislatore cercava di salvaguardare il tessuto storico delle nostre città. Con il susseguirsi delle varie legislazioni è stata approvata la legge 457/78 che prevedeva la formazione dei Piani di recupero che individuavano nei centri storici, unità minime di intervento o comparti. Si introduceva il concetto di ristrutturazione edilizia che, negli anni, con varie interpretazioni, ha dato adito ad abbattimenti e ricostruzioni, spesso con finalità speculative. A questo si aggiunse la legge 219/80 post terremoto, che ha dato un ulteriore colpo di grazia agli edifici storici anche vincolati. A Caserta tutto questo ha visto le diverse amministrazioni comunali adottare e approvare due piani di recupero che hanno totalmente trasformato il volto dei palazzi storici, molti dei quali spariti, e il contesto circostante. Il primo, negli anni ’80, che prevedeva l’abbattimento di tutte le villette liberty di via Roma e, cosa ancor piu grave, la scomparsa di uno dei complessi edilizi più identitari della città, piazzetta Commestibili, ex mercato cittadino nell’Ottocento. Tutte queste operazioni, furono bloccate da un grande movimento cittadino che assurse anche agli onori della stampa nazionale tutta. Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Arti
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