“Quella licenziata dall’aula ritengo sia una legge qualificante
di questa consiliatura regionale e che, beninteso, non appartiene né alla
maggioranza, né alla minoranza, bensì alla salvaguardia del mondo del lavoro
stesso”. Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive
del Consiglio Regionale della Campania, saluta con soddisfazione l’approvazione
- all’unanimità dei presenti - della legge in materia di “Sicurezza nei luoghi
di lavoro e qualità del lavoro” che, pur non risolvendo definitivamente il
problema, dà comunque un grande indirizzo al riguardo ed è quindi qualificante
tanto dal punto di vista normativo, quanto da quello legislativo. “Una legge –
ha ricordato, altresì, l’onorevole Consoli durante i lavori dell’assemblea –
che è frutto del grande e qualificato lavoro svolto non solamente dalla terza
commissione consiliare permanente, ma da tutte le rappresentanze dei
lavoratori, delle imprese e della scuola, di tutti gli organismi insomma che
hanno dimostrato particolare interesse per una questione rilevante ed
importante quale quella, appunto, della emergenza della sicurezza dei luoghi di
lavoro e della tutela della salute sui luoghi di lavoro”. Le cronache, troppo
spesso, ci rimandano purtroppo a commemorazioni di lavoratori che sono venuti a
mancare per portare a casa uno stipendio, nella maggior parte dei casi misero,
che consentisse loro la sopravvivenza unitamente a quella dei propri familiari.
“Altre volte - commenta amaramente il vice presidente Consoli - non li abbiamo
commemorati, abbiamo potuto solo piangere per loro, poiché erano morti con
infortuni che non venivano dichiarati in quanto legati alla sfera del lavoro
nero. E che dire poi dei tanti lavoratori, soprattutto quelli del comparto
agricolo, - aggiunge - che si sono guadagnati un’invalidità permanente, poiché
costretti a condizioni di lavoro precarie, disagiate ed inique”. Con la legge
approvata dall’aula si dà, dunque, un segnale che è, anzitutto, di tipo
culturale, oltre che di formazione ed informazione per i lavoratori da un lato
ma, soprattutto, per le imprese dall’altro: dalla nascita di un osservatorio ad
hoc, al registro delle “imprese pulite” che possono essere ammesse a
partecipare agli appalti pubblici, passando per una maggiore e qualificata
vigilanza da parte delle organizzazioni sindacali affinché questa sopraffazione
del diritto dei lavoratori non si abbia più a verificare. “Così come nel nostro
Paese il diritto alla salute è sancito costituzionalmente, parimenti -
argomenta Consoli - ritengo debba esistere il diritto ad un lavoro sicuro e
certo. Così come - conclude - ritengo debba esistere un altro sacrosanto
diritto, quello a non dover più lavorare in nero, facendo cadere, una volta per
tutte, gli alibi (leggasi disoccupazione o mancanza di lavoro, ndr) di quelle
imprese che in realtà non sono trasparenti e che in provincia di Caserta, tanto
per citare un esempio a me vicino, risentono di una cultura camorristica
pregnante”.
Nessun commento:
Posta un commento