martedì 6 agosto 2013

Il consigliere regionale Angelo Consoli commenta positivamente l’approvazione, da parte del consiglio regionale, della legge in materia di “Sicurezza nei luoghi di lavoro e qualità del lavoro”.




“Quella licenziata dall’aula ritengo sia una legge qualificante di questa consiliatura regionale e che, beninteso, non appartiene né alla maggioranza, né alla minoranza, bensì alla salvaguardia del mondo del lavoro stesso”. Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Campania, saluta con soddisfazione l’approvazione - all’unanimità dei presenti - della legge in materia di “Sicurezza nei luoghi di lavoro e qualità del lavoro” che, pur non risolvendo definitivamente il problema, dà comunque un grande indirizzo al riguardo ed è quindi qualificante tanto dal punto di vista normativo, quanto da quello legislativo. “Una legge – ha ricordato, altresì, l’onorevole Consoli durante i lavori dell’assemblea – che è frutto del grande e qualificato lavoro svolto non solamente dalla terza commissione consiliare permanente, ma da tutte le rappresentanze dei lavoratori, delle imprese e della scuola, di tutti gli organismi insomma che hanno dimostrato particolare interesse per una questione rilevante ed importante quale quella, appunto, della emergenza della sicurezza dei luoghi di lavoro e della tutela della salute sui luoghi di lavoro”. Le cronache, troppo spesso, ci rimandano purtroppo a commemorazioni di lavoratori che sono venuti a mancare per portare a casa uno stipendio, nella maggior parte dei casi misero, che consentisse loro la sopravvivenza unitamente a quella dei propri familiari. “Altre volte - commenta amaramente il vice presidente Consoli - non li abbiamo commemorati, abbiamo potuto solo piangere per loro, poiché erano morti con infortuni che non venivano dichiarati in quanto legati alla sfera del lavoro nero. E che dire poi dei tanti lavoratori, soprattutto quelli del comparto agricolo, - aggiunge - che si sono guadagnati un’invalidità permanente, poiché costretti a condizioni di lavoro precarie, disagiate ed inique”. Con la legge approvata dall’aula si dà, dunque, un segnale che è, anzitutto, di tipo culturale, oltre che di formazione ed informazione per i lavoratori da un lato ma, soprattutto, per le imprese dall’altro: dalla nascita di un osservatorio ad hoc, al registro delle “imprese pulite” che possono essere ammesse a partecipare agli appalti pubblici, passando per una maggiore e qualificata vigilanza da parte delle organizzazioni sindacali affinché questa sopraffazione del diritto dei lavoratori non si abbia più a verificare. “Così come nel nostro Paese il diritto alla salute è sancito costituzionalmente, parimenti - argomenta Consoli - ritengo debba esistere il diritto ad un lavoro sicuro e certo. Così come - conclude - ritengo debba esistere un altro sacrosanto diritto, quello a non dover più lavorare in nero, facendo cadere, una volta per tutte, gli alibi (leggasi disoccupazione o mancanza di lavoro, ndr) di quelle imprese che in realtà non sono trasparenti e che in provincia di Caserta, tanto per citare un esempio a me vicino, risentono di una cultura camorristica pregnante”.

 

 
 

 

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