DIOCESI
DI CASERTA – PASTORALE DELLA SALUTE
CONCLUSO
IL CORSO DI FORMAZIONE
Presso la biblioteca del seminario vescovile
di Caserta, con l’ottavo incontro si è concluso il corso per operatore
pastorale, fortemente voluto da S.E. Mons. Pietro Lagnese e organizzato dall’ufficio
Pastorale della Salute diretto da don Antonello Giannotti con il suo staff
composto da Marco Lugni, Giancarlo Infante, Antonietta Rispoli, Maria Celeste
Foglia e Antonia Di Pippo. L’ultimo
appuntamento introdotto da don Antonello è iniziato con l’affettuoso saluto di S.E.
Mons. Pietro Lagnese Vescovo di Caserta e Arcivescovo eletto di Capua agli
astanti. Poi è intervenuta la preside Di Pippo che ha evidenziato, mai come oggi sentiamo parlare di “nuovi stili
di vita”, ma cosa intendiamo per nuovi stili di vita? Sono azioni che servono
per cambiare la nostra esistenza quotidiana, migliorando la qualità della vita
e delle relazioni, per poi influire su più profondi cambiamenti strutturali
(economici e politici) al fine di creare un nuovo modello di sviluppo, trattandosi,
dunque, di stabilire un rapporto con le cose, le persone, la natura e la
mondialità, passando dal consumismo critico dalla dipendenza dalle cose ad un
nuova sobrietà, tematica che con un vera
e propria lectio magistralis
ha sviluppato la preside Antonia Di Pippo entusiasmando i partecipanti con la
prima parte dedicata alla “sobrietà e
sostenibilità al servizio della salute”. Poi don Biagio Saiano parlando del
ministro della comunione ha messo in risalto la sua identità e missione. Questo
ministero straordinario - ha precisato - quindi suppletivo e integrativo degli
altri ministeri istituiti, richiama il significato di un servizio liturgico
intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle
assemblee numerose, naturalmente anche questo ministero richiede una
preparazione pastorale e liturgica nella quale si porrà in luce il vincolo che
esiste fra il malato e il mistero di Cristo sofferente, pertanto la Comunione
ai malati, a partire dalla Messa domenicale, è una espressione della presa di coscienza
da parte della comunità che anche i fratelli involontariamente assenti sono
incorporati a Cristo e una profonda esigenza di solidarietà li unisce alla
Chiesa che celebra l’Eucaristia. Il Corso si è concluso con la consegna degli
attestati ai centocinque partecipanti.
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