venerdì 21 ottobre 2022

Giubileo straordinario nel Millenario della morte di Santo Stefano Menicillo, patrono della Diocesi di Alife-Caiazzo e della Città di Caiazzo. In programma iniziative culturali e spirituali.

 

Diocesi di Alife-Caiazzo

Ufficio Comunicazioni Sociali

 

COMUNICATO STAMPA

 

Giubileo straordinario nel Millenario della morte di Santo Stefano Menicillo, patrono della Diocesi di Alife-Caiazzo e della Città di Caiazzo. In programma iniziative culturali e spirituali.

 

Sabato 29 ottobre alle 19.30, nella Concattedrale “Maria SS. Assunta” di Caiazzo, con la lettura della Bolla della Penitenzieria Apostolica, durante la Solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Giacomo Cirulli, si darà inizio al Giubileo straordinario per la diocesi di Alife-Caiazzo. L’occasione è il millenario della morte di Santo Stefano Menicillo (953-1023), patrono diocesano e della città di Caiazzo che cadrà nell’ottobre 2023.

 “Santo Stefano, Pastore per il popolo” è lo slogan scelto per questo Anno giubilare, durante il quale diverse le iniziative che coinvolgeranno l’intera Diocesi e in particolare la città di Caiazzo: il pellegrinaggio delle reliquie di Santo Stefano in tutte le Parrocchie della Diocesi; momenti di preghiera in preparazione al Natale e alla Pasqua nella concattedrale di Caiazzo; visite guidate all’archivio diocesano (Caiazzo) dove saranno esposti documenti risalenti al periodo di Santo Stefano; un concorso per gli alunni delle Scuole di Caiazzo; la diffusione di un sussidio per le attività catechistiche in tutte le parrocchie; la pubblicazione di ricerche storiche; convegni di studio. La calendarizzazione sarà distribuita nell’arco dei prossimi dodici mesi.

LA VITA: Stefano Menicillo nacque da Giovanni e Giuseberta, nel 935, nella regione dei Lagni, oggi Comune di Macerata Campania, nelle vicinanze di S. Maria Capua Vetere, sotto il papato di Giovanni XI, mentre Landolfo era principe di Capua e di Benevento.  A sette anni, nel 942, entrò nella Badia di S. Salvatore Maggiore, fatta edificare dalla contessa Adalgrima. Nel 965 circa, poco tempo dopo l’ordinazione sacerdotale, alla morte dell’abate Pietro, fu eletto a sostituirlo, mentre era vescovo di Capua Giovanni, figlio di Landolfo II e fratello di Pandolfo detto Testa di ferro, il quale ottenne dal papa Giovanni XIII l’elevazione della Chiesa di Capua a sede metropolitana. Nel 979, restata vacante la diocesi di Caiazzo, per la morte del vescovo Orso, popolo e clero acclamarono Stefano loro Pastore. Fu consacrato il 1 novembre 979 dall’arcivescovo di Capua Gerberto, O.S.B. (978-980) e rimase alla guida dell’antica diocesi di Caiazzo per 44 anni. Dopo una vita intensa, Stefano moriva all’età di 88 anni, il 29 ottobre 1023 e il suo corpo fu sepolto all’interno della Cattedrale e quando essa fu consacrata, il 22 luglio 1284, fu dedicata alla Vergine Assunta e all’antico Vescovo, che già in quella data, e forse anche prima (intorno al 1195), era considerato Santo.

 

 

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