CONNESSIONI
RETE DI CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO DEI CITTADINI
DEI PAESI TERZI
Martedì 18
ottobre 2022 – ore 9.30 - 18.00
Hotel
Ramada – Via Galileo Ferraris, 40, Napoli
Si è svolto martedì 18 ottobre il
convegno “Connessioni – rete di contrasto allo sfruttamento dei lavorativo dei
cittadini dei paesi terzi” dalle ore 9.30 alle 18.00 presso l’Hotel Ramada in
via Galileo Ferraris, 40 Napoli.
Dopo un anno di attività il progetto
Agri-cultura – coltivare diritti (Su. Pr. Eme Italia) è giunto alla sua fase
conclusiva.
Patrocinato dalla Regione Campania e realizzato
da un qualificato partenariato del Terzo Settore - Cidis Onlus, Nuova Cooperazione
Organizzata, Nero e Non Solo, Coop. Albanova, Coop. Agropoli, Coop. Eureka,
Comitato Don Peppe Diana, Solidarci - con Agri-cultura sono state messe in
campo azioni per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in
agricoltura dei cittadini dei Paesi Terzi nei comuni di Castel Volturno;
Mondragone; Cancello ed Arnone; Villa Literno; Casal di Principe; San Cipriano
di Aversa e Giugliano in Campania, attraverso l’ampliamento e la qualificazione
dei Servizi di welfare locale e dei servizi per il lavoro, in un’ottica di
integrazione multidisciplinare e multistakeholder, in grado di accogliere e
dare risposte qualificate agli articolati bisogni dei destinatari.
Alcuni numeri presentati al Convegno restituiscono i risultati che
l’iniziativa è riuscita a maturare:
Più
di 2000 cittadini di Paesi Terzi si sono rivolti ai servizi di Agri-cultura.
2318 cittadini di Paesi Terzi si sono
rivolti ai servizi dei Poli Sociali, aperti nei 7 comuni interessati dal
progetto. In un anno di attività, i poli sono diventati “fari di legalità sui
territori” come li ha definiti Michele Cimmino, dirigente Politiche
dell’immigrazione e dell’emigrazione della Regione Campania, riconoscendo la
necessità di avere dei presidi territoriali che siano un punto di riferimento
per i beneficiari. I poli sono stati dei veri One Stop Shop, dove il cittadino
migrante ha potuto trovare sportelli per accesso ai servizi, housing/Intermediazione
abitativa, orientamento al lavoro, orientamento ai servizi sanitari.
Quasi mille i cittadini di Paesi Terzi
intercettati dall’unità di outreaching dedicata al contatto e la presa in
carico di vittime e/o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.
Più di 600 gli stranieri che si sono
rivolti all’unità sanitaria itinerante per la somministrazione di test Covid,
Mantoux, HIV e per la prenotazione di visite domiciliari.
Questo è stato possibile proprio
grazie alla collaborazione di realtà del Terzo Settore che hanno messo a
sistema le differenti competenze del qualificato partenariato che ha realizzato
il progetto Agri-cultura, integrandole con la folta Rete di supporto di Enti
Pubblici, Comuni, Associazioni datoriali, Parti Sociali, mondo imprenditoriale
fondamentale per qualunque politica di integrazione e coesione sociale del
Territorio,
Il convegno CONNESSIONI è stato inoltre occasione per
la presentazione della RICERCA-AZIONE
SULLA “FENOMENOLOGIA" DELLO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI MIGRANTI IN
AGRICOLTURA NELL’AREA DOMITIA E GIUGLIANESE coordinata dal professore
dell’Università degli studi di Salerno Gennaro Avallone insieme alla dott.ssa
Vanina Zaccaria e al dott. Emiliano Esposito di Cidis Onlus.
I dati
raccolti evidenziano un contesto occupazionale ampiamente caratterizzato dalla presenza di lavoratori privi di contratto.
Il dato assoluto è particolarmente rilevante sia nel comparto agricolo dove
interessa prevalentemente la popolazione proveniente da paesi dell’Africa
occidentale, sia in quello dei servizi alla persona, che coinvolge specialmente
la popolazione proveniente da paesi europei (UE e non UE).
In secondo
luogo, è emersa una forte componente di
“lavoro povero”. Ricordando che in Italia la soglia di povertà relativa
(spesa mensile in euro) è pari a 629 euro mensili per una persona e 1.048 euro
mensili per un nucleo di due persone, i salari medi orari, giornalieri,
settimanali e mensili del campione intervistato si possono considerare
leggermente al di sopra della soglia di povertà.
In terzo
luogo, si registra una scarsa mobilità
occupazionale. Le persone intervistate sono occupate prevalentemente nel
primo settore di ingresso nel mercato del lavoro in Italia. In particolare, è
rilevante il fatto che soprattutto in agricoltura si entra nel mercato del
lavoro come bracciante e, spesso, lì si rimane.
Un altro
elemento interessante riguarda la condizione giuridica dei lavoratori. Siamo
abituati ad immaginare che i
permessi di soggiorno più forti si associano a maggiori tassi di regolarità
occupazionale, mentre quelli più deboli (quelli dei richiedenti asilo e i
permessi scaduti) a maggiore irregolarità occupazionale. Da una parte è
assolutamente così. Basta pensare ai settori dove maggiormente troviamo lavoro
sfruttato (per esempio quello agricolo), secondo cui sono i meccanismi
istituzionali a produrre forza lavoro con condizioni giuridiche vulnerabili e,
quindi, maggiormente esposte allo sfruttamento lavorativo. Dall'altra parte, è
importante rilevare che l'irregolarità occupazionale c'è anche tra chi ha
permessi di soggiorno forti (tra chi ha lungo soggiorno, addirittura), l'irregolarità occupazionale dunque non
dipende necessariamente o esclusivamente dall'irregolarità amministrativa.
Quest'ultima riguarda tutta la manodopera immigrata (e non solo), ma in maniera
almeno in parte indipendente dal tipo di permesso di soggiorno:
l'irregolarità occupazionale (che segnala uno dei 4 indici di sfruttamento
individuati dalla legge) è trasversale alla manodopera immigrata in provincia
di Caserta.
La giornata si è conclusa con gli interventi dei rappresentati
delle organizzazioni e istituzioni che in Campania portano avanti interventi di
contrasto allo sfruttamento lavorativo (OIM -Organizzazione internazionali per
le migrazioni, FLAI – CGIL Campania, La Rada, Città della Luna, Less,
Ex-Canapificio), che si sono lasciate ripromettendosi un’azione comune per individuare
con Ministero e Amministrazione Regionale risorse e strategie per assicurare
sostenibilità agli interventi e non indebolire il Capitale di inclusione e
CONNESSIONI faticosamente attivato.
Le video-interviste fatte ai relatori saranno reperibili sul
canale youtube di CIDIS Onlus.
Camilla Cafiero
Coordinatrice poli sociali
Cidis
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