giovedì 20 ottobre 2022

RETE DI CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO DEI CITTADINI DEI PAESI TERZI

 

CONNESSIONI

RETE DI CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO DEI CITTADINI DEI PAESI TERZI

 

Martedì 18 ottobre 2022 – ore 9.30 - 18.00

Hotel Ramada – Via Galileo Ferraris, 40, Napoli

 

Si è svolto martedì 18 ottobre il convegno “Connessioni – rete di contrasto allo sfruttamento dei lavorativo dei cittadini dei paesi terzi” dalle ore 9.30 alle 18.00 presso l’Hotel Ramada in via Galileo Ferraris, 40 Napoli.

Dopo un anno di attività il progetto Agri-cultura – coltivare diritti (Su. Pr. Eme Italia) è giunto alla sua fase conclusiva.

Patrocinato dalla Regione Campania e realizzato da un qualificato partenariato del Terzo Settore - Cidis Onlus, Nuova Cooperazione Organizzata, Nero e Non Solo, Coop. Albanova, Coop. Agropoli, Coop. Eureka, Comitato Don Peppe Diana, Solidarci - con Agri-cultura sono state messe in campo azioni per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura dei cittadini dei Paesi Terzi nei comuni di Castel Volturno; Mondragone; Cancello ed Arnone; Villa Literno; Casal di Principe; San Cipriano di Aversa e Giugliano in Campania, attraverso l’ampliamento e la qualificazione dei Servizi di welfare locale e dei servizi per il lavoro, in un’ottica di integrazione multidisciplinare e multistakeholder, in grado di accogliere e dare risposte qualificate agli articolati bisogni dei destinatari.

Alcuni numeri presentati al Convegno restituiscono i risultati che l’iniziativa è riuscita a maturare:

Più di 2000 cittadini di Paesi Terzi si sono rivolti ai servizi di Agri-cultura.

2318 cittadini di Paesi Terzi si sono rivolti ai servizi dei Poli Sociali, aperti nei 7 comuni interessati dal progetto. In un anno di attività, i poli sono diventati “fari di legalità sui territori” come li ha definiti Michele Cimmino, dirigente Politiche dell’immigrazione e dell’emigrazione della Regione Campania, riconoscendo la necessità di avere dei presidi territoriali che siano un punto di riferimento per i beneficiari. I poli sono stati dei veri One Stop Shop, dove il cittadino migrante ha potuto trovare sportelli per accesso ai servizi, housing/Intermediazione abitativa, orientamento al lavoro, orientamento ai servizi sanitari.

Quasi mille i cittadini di Paesi Terzi intercettati dall’unità di outreaching dedicata al contatto e la presa in carico di vittime e/o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.

Più di 600 gli stranieri che si sono rivolti all’unità sanitaria itinerante per la somministrazione di test Covid, Mantoux, HIV e per la prenotazione di visite domiciliari.

Questo è stato possibile proprio grazie alla collaborazione di realtà del Terzo Settore che hanno messo a sistema le differenti competenze del qualificato partenariato che ha realizzato il progetto Agri-cultura, integrandole con la folta Rete di supporto di Enti Pubblici, Comuni, Associazioni datoriali, Parti Sociali, mondo imprenditoriale fondamentale per qualunque politica di integrazione e coesione sociale del Territorio,

 

Il convegno CONNESSIONI è stato inoltre occasione per la presentazione della RICERCA-AZIONE

SULLA “FENOMENOLOGIA" DELLO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI MIGRANTI IN AGRICOLTURA NELL’AREA DOMITIA E GIUGLIANESE coordinata dal professore dell’Università degli studi di Salerno Gennaro Avallone insieme alla dott.ssa Vanina Zaccaria e al dott. Emiliano Esposito di Cidis Onlus.

I dati raccolti evidenziano un contesto occupazionale ampiamente caratterizzato dalla presenza di lavoratori privi di contratto. Il dato assoluto è particolarmente rilevante sia nel comparto agricolo dove interessa prevalentemente la popolazione proveniente da paesi dell’Africa occidentale, sia in quello dei servizi alla persona, che coinvolge specialmente la popolazione proveniente da paesi europei (UE e non UE).

In secondo luogo, è emersa una forte componente di “lavoro povero”. Ricordando che in Italia la soglia di povertà relativa (spesa mensile in euro) è pari a 629 euro mensili per una persona e 1.048 euro mensili per un nucleo di due persone, i salari medi orari, giornalieri, settimanali e mensili del campione intervistato si possono considerare leggermente al di sopra della soglia di povertà.

In terzo luogo, si registra una scarsa mobilità occupazionale. Le persone intervistate sono occupate prevalentemente nel primo settore di ingresso nel mercato del lavoro in Italia. In particolare, è rilevante il fatto che soprattutto in agricoltura si entra nel mercato del lavoro come bracciante e, spesso, lì si rimane.

Un altro elemento interessante riguarda la condizione giuridica dei lavoratori. Siamo abituati ad immaginare che i permessi di soggiorno più forti si associano a maggiori tassi di regolarità occupazionale, mentre quelli più deboli (quelli dei richiedenti asilo e i permessi scaduti) a maggiore irregolarità occupazionale. Da una parte è assolutamente così. Basta pensare ai settori dove maggiormente troviamo lavoro sfruttato (per esempio quello agricolo), secondo cui sono i meccanismi istituzionali a produrre forza lavoro con condizioni giuridiche vulnerabili e, quindi, maggiormente esposte allo sfruttamento lavorativo. Dall'altra parte, è importante rilevare che l'irregolarità occupazionale c'è anche tra chi ha permessi di soggiorno forti (tra chi ha lungo soggiorno, addirittura), l'irregolarità occupazionale dunque non dipende necessariamente o esclusivamente dall'irregolarità amministrativa. Quest'ultima riguarda tutta la manodopera immigrata (e non solo), ma in maniera almeno in parte indipendente dal tipo di permesso di soggiorno: l'irregolarità occupazionale (che segnala uno dei 4 indici di sfruttamento individuati dalla legge) è trasversale alla manodopera immigrata in provincia di Caserta.

 

La giornata si è conclusa con gli interventi dei rappresentati delle organizzazioni e istituzioni che in Campania portano avanti interventi di contrasto allo sfruttamento lavorativo (OIM -Organizzazione internazionali per le migrazioni, FLAI – CGIL Campania, La Rada, Città della Luna, Less, Ex-Canapificio), che si sono lasciate ripromettendosi un’azione comune per individuare con Ministero e Amministrazione Regionale risorse e strategie per assicurare sostenibilità agli interventi e non indebolire il Capitale di inclusione e CONNESSIONI faticosamente attivato.

Le video-interviste fatte ai relatori saranno reperibili sul canale youtube di CIDIS Onlus.

 

 


Camilla Cafiero

Coordinatrice poli sociali

Cidis


 

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