DIOCESI DI POZZUOLI
Settore Stampa
COMUNICATO
STAMPA DEL 23 MARZO 2023
IL DOLORE DEL VESCOVO DI POZZUOLI
MONSIGNOR GENNARO PASCARELLA E DEL VESCOVO AUSILIARE
MONSIGNOR CARLO VILLANO
PER LA MORTE DI FRANCESCO PIO MAIMONE
Come vescovi e pastori
siamo addolorati e preoccupati.
Addolorati perché il
nostro territorio, nonostante gli sforzi di tante persone buone e oneste,
continua a essere provocato e martoriato. Preoccupati perché, ancora oggi,
continua a esserci una illegalità diffusa e dove la violenza e il linguaggio bruto
e oscuro delle armi, continuano a seminare morte e disperazione. Ancora una
volta siamo costretti a piangere per la morte di un giovane figlio di questa
nostra amata e martoriata Città.
Oggi ci rivolgiamo a
te, Francesco Pio e ti chiediamo perdono perché non abbiamo saputo proteggerti;
ti chiediamo perdono perché non abbiamo saputo accompagnarti nel tuo cammino di
crescita; ti chiediamo perdono perché con te si spezza il sogno di un futuro
onesto che ha accompagnato la tua giovane vita. Un futuro che una mano violenta
ed assassina ha negato a te, ma inquina anche i sogni di tanti giovani che
scelgono di vivere e programmare la loro speranza di vita nella propria Città.
Chi investe il proprio futuro nella propria terra non può pagare un prezzo così
alto, non può pagare con il prezzo della sua stessa vita.
Come vescovi e pastori
siamo consapevoli che si rende sempre più necessario quel patto educativo che,
con la Chiesa di Napoli, con il nostro fratello vescovo don Mimmo, con le forze
sane della Città, dice a tutti che abbiamo a cuore la vita dei nostri giovani;
come Chiesa vogliamo accompagnarli ed investire ogni nostra forza sul loro
presente e sul loro futuro.
Caro figlio Francesco
Pio, il dolore della tua vita negata, il dolore della tua famiglia, è il dolore
di tutta la Chiesa, di tutta la nostra Chiesa di Pozzuoli. Oggi sentiamo di
abbracciare forte tutta la tua famiglia, coloro che ti hanno messo al mondo,
che ti hanno donato tutto il proprio amore e che hanno coltivato con te una speranza
di vita buona. È un abbraccio che vuole esprimere tutta la nostra vicinanza e
la condivisione del dolore della tua famiglia per te, fratello e figlio nostro
Francesco Pio.
Sale forte un appello
perché questa nostra Città, ammirata e amata in tutto il mondo, possa con convinzione
dire il suo no alla sopraffazione e alla violenza. Non possiamo abituarci alla
logica di chi decide che, con un colpo di pistola, si può porre fine ad una
giovane vita. Vogliamo gridarlo con forza: non possiamo abituarci.
Non possiamo
nasconderlo: da quella notte di follia siamo ancora più preoccupati e inquieti
per i nostri giovani, per chi sceglie di trascorrere con amici una serata piacevole
e non torna più a casa. Tutto questo non può essere possibile, Napoli non può permettere
che questo accada ai suoi figli; siamo inquieti, il nostro cuore non trova
riposo, è agitato, è tormentato.
Al nostro popolo, al
popolo che vive con noi le ansie e le sfide del nostro territorio supplichiamo
di non arrendersi, di non assuefarsi alla violenza e alla logica conseguenza di
una vita spezzata. Diciamo che non si può andare in giro armati, diciamo che
l’unico linguaggio che mai potremo accettare è quello delle armi, perché è
linguaggio che parla solo di violenza e di morte.
Da questo cancro, da
questa criminalità organizzata, che mina e uccide le coscienze e la nostra
società, noi vogliamo liberarci. Lo chiediamo alle istituzioni ma lo chiediamo
soprattutto a ciascuno di noi; perché è nel nostro agire quotidiano, quello
personale e sociale, che noi siamo chiamati a dire no alla violenza, no alla sopraffazione,
no alla logica del più forte e del più furbo.
L’ultimo pensiero
ancora per te, figlio nostro Francesco Pio: come Chiesa siamo ancora più
convinti nel proseguire il cammino intrapreso perché possa aprirci ad orizzonti
più ampi di legalità e possa accompagnare i nostri giovani nella ricerca
autentica del senso della vita.
Lo dobbiamo a te caro
Francesco Pio, lo dobbiamo alla tua famiglia, al Signore della Vita che ci
chiede di custodire e accompagnare il suo popolo.
† Gennaro, vescovo † Carlo, vescovo ausiliare
Addetto Stampa Diocesi
di Pozzuoli Carlo Lettieri
Direttore Ufficio
Diocesano Comunicazioni Sociali don Paolo Auricchio
Nessun commento:
Posta un commento