domenica 16 marzo 2014

Caserta FilmLab presenta "Le Cerf-volant" al Jarmusch club di Caserta

Stasera alle 21.00 Caserta FilmLab, nell’ambito delle rassegne Jarmusch-off, presso l’omonimo locale di Caserta, presenta Le Cerf-volant (L’aquilone o dal titolo originale The Kite). Prosegue la salda collaborazione con il Jarmusch club; ora è la volta della rassegna dedicata al cinema arabo (Il cinema e le cene arabe al Jarmusch Club), un tipo di cinema che difficilmente ha trovato collocazione sul mercato, soprattutto quello italiano, un “certo” cinema che faticosamente ha intravisto la strada della distribuzione. Questo è un film del 2003, diretto dal regista libanese Randa Chahal Sabag. Racconta la storia di una sedicenne, una ragazza libanese che ama un soldato israeliano, ma è costretta a sposare suo cugino. Le Cerf-volant è la pellicola più commerciale e di maggior successo, in termini di critica, di Sabag, ed è anche la sua ultima opera, infatti, egli è morto nel 2008. Il film ha vinto il Leone d'Argento, Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia 2003.

E’ ambientato in un villaggio chiamato Deir Mimas, situato a sud del Libano ma confinante con Israele. La protagonista Lamia ( Flavia Bechara ) vive con la sua famiglia nel villaggio. E’ promessa sposa al cugino Samy (Edmond Haddad), che vive in territorio israeliano. La madre di Lamia, Amira (Randa Asmar) non è molto  accondiscendente all’unione, perché ciò significherebbe che sua figlia non potrà più tornare indietro a causa della situazione politica molto tesa, soprattutto alla frontiera. Anche Lamia è completamente riluttante ad accettare le nozze perché non ha mai visto, né tantomeno ama suo cugino. Lei è semplicemente una giovane adolescente ingenua che non ha alcuna idea riguardo il matrimonio. Allo stesso modo, dall’altro lato, Samy non è interessato a sposare Lamia o, comunque ha accettato il sodalizio perché pensa così di aiutarla a fuggire dal suo villaggio. Tra il Libano e Israele c’è una terra di nessuno. Le due comunità comunicano tra loro solo attraverso megafoni e possono vedersi solo attraverso un binocolo. Prima del matrimonio, la ragazza deve ottenere un pass da parte delle autorità per attraversare la frontiera. Il giorno del matrimonio, l'intero villaggio si riunisce alle porte del confine per assistere Lamia , e così, la giovane valica il confine. Dalla parte israeliana, la gente sventola una bandiera bianca come segnale propiziatorio ad un nuovo inizio. Lamia abbraccia la sua famiglia e comincia il suo lungo cammino verso il confine israeliano nel suo abito da sposa maestoso e un bouquet solitario. Continua a guardare indietro sapendo che non potrà mai tornare. Nel frattempo, un soldato israeliano, Youssef (Maher Bsaibes), di stanza alla frontiera è innamorato di Lamia. Appena che la ragazza comincia a vivere nella casa di Samy, a malapena mangia, dorme o parla; la situazione continua così per 20 giorni. Dopodiché, durante una lite con il marito, Lamia gli confessa di amare un altro, e cioè Youssef. La famiglia di Samy si sente tradita e riporta l’adolescente verso il confine in modo che possa parlare con sua madre. Le viene dato un binocolo, ma invece di guardare sua madre, lei si gira a guardare Youssef e scambia sorrisi con lui. A causa del suo continuo comportamento offensivo, Lamia diventa indesiderata in casa di Samy ed è costretta a tornare nel villaggio di origine. Samy informa Lamia che in caso di divorzio lei avrà un futuro da sola, nessuno la vorrà più.  Comincia il  grande dissidio della ragazza, perché non vuole stare con suo marito, ma non desidera neanche tornare indietro (a causa di Youssef). Purtroppo, Lamia torna a Deir Mimas. Diventa oggetto di insulto nel villaggio natale, che si manifesta quando un negoziante non accetta denaro da lei, definendolo "denaro del disonore". Il finale del film è stato volutamente lasciato vago e aperto all'interpretazione. Appare come un sogno o una scena surreale dove Lamia incrocia magicamente la recinzione del confine e arriva ad unirsi a Youssef finalmente. E’ una storia di confine, di amore e libertà negata, lieve e fragile come l’aquilone che si libra in volo scavalcando reticolati e posti di blocco. In tema con la serata sarà possibile, durante la proiezione, gustare una cena araba proposta dal Jarmusch.

Fonte: comunicato stampa

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