mercoledì 6 aprile 2016

La Caritas Diocesana presenta “Protetto, Rifugiato a Casa Mia”



La conferenza di presentazione del progetto si terrà sabato 9 aprile, ore 16:00, alla Parrocchia San Nicola di Casal di Principe

Sabato 9 aprile 2016 alle ore 16.00, presso la Chiesa San Nicola di Bari di Casal di Principe (Via Parroco Schiavone, 20), la Caritas diocesana di Aversa presenterà l’avvio del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”, un percorso della durata di sei mesi rivolto a famiglie, parrocchie ed istituti religiosi. All’incontro di presentazione saranno presenti S. E. Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; il Senatore Lucio Romano, della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani; Immacolata Fedele, Vice Prefetto di Caserta; Don Carmine Schiavone, Responsabile della Caritas diocesana; Roger Adjicoude, Responsabile dell’Area Immigrazione diocesana.
Accoglienza diffusa e Integrazione sono le due parole chiave di “Protetto. Rifugiato a casa mia”, progetto che nasce in risposta all’appello che lo scorso settembre Papa Francesco rivolse “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi”.
Dopo la prima, positiva sperimentazione di tre anni fa, la Diocesi di Aversa è pronta a partire con l’accoglienza diffusa in parrocchie e famiglie di immigrati presenti sul territorio.
“Questa iniziativa ha bisogno del coinvolgimento dei cittadini e della comunità ecclesiale”, annuncia don Carmine Schiavone. “A questo proposito, la Caritas Diocesana ha già individuato 5 famiglie, 5 parrocchie e un istituto, per un totale di 50 beneficiari da accogliere”. La stessa scelta della Parrocchia San Nicola non è casuale, visto che “è qui che l’indimenticato don Peppe Diana, ideando e realizzando un’iniziativa decisamente innovativa,  decise di realizzare un piccolo centro di accoglienza dove offrire vitto e alloggio a giovani immigrati”.
L'accoglienza del progetto coinvolgerà parrocchie e famiglie che ospiteranno rifugiati che sono già transitati nei centri di accoglienza e che hanno una posizione regolare in Italia: essi potranno essere accolti dalle famiglie con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia e l’integrazione sociale, lavorativa e abitativa.

Fonte: comunicato stampa

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