lunedì 12 dicembre 2016

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Renzi al nuovo premier: “Buon lavoro. Elezioni a breve”

Terminate le consultazioni, il presidente del consiglio ha visto le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione. Ma M5S e Lega disertano gli incontri. Grillo: "In piazza il 24 gennaio". Nel pomeriggio Gentiloni al Quirinale con la lista dei Ministri. Intanto sinistra all'attacco nella riunione della direzione del Pd. Presente il segretario ed ex premier Renzi: “Mai fuggito di fronte a mie responsabilità”

Paolo Gentiloni ha concluso le consultazioni con le forze politiche dopo che ieri ha accettato con riserva l'incarico da parte del presidente della Repubblica di formare un nuovo governo. Alle 17.30 è salito al Colle per sciogliere la riserva. "Ho cercato di conciliare l'esigenza di tempi stretti, così come indicato dalle parole di Sergio Mattarella, con quella di ascoltare tutti" ha spiegato Gentiloni in una breve dichiarazione dopo aver concluso le sue consultazioni. Poco prima della dichiarazione di Gentiloni si è svolta la direzione del Pd. Ecco i Ministri del Governo Gentiloni: Anna Finocchiaro ai Rapporti Parlamento, Marianna Madia Semplificazione e Pa, Enrico CostaAffari Regionali, Claudio Devincenti alla Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Luca Lotti allo Sport, Angelino Alfano agli Esteri, Marco Minniti all'Interno, Valeria Fedeli all'Istruzione. Confermati poi Andrea Orlando alla Giustizia, Roberta Pinotti alla Difesa, Pier Carlo Padoanall'Economia, Carlo Calenda allo Sviluppo Economico, Maurizio Martina alle Politiche agricole, Gian Luca Galletti all'Ambiente, Graziano Del Rio ai Trasporti, Giuliano Poletti al Lavoro, ai Beni Culturali Dario FranceschniLorenzin alla Salute. Sottosergetario di stato alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella pronunciando la formula di rito nel salone delle feste. L'esecutivo è ora nella pienezza dei poteri. Gentiloni terrà le dichiarazioni programmatiche del governo nell'Aula della Camera alle 11. La conferenza dei capigruppo è convocata per le 9.30.

Il muro delle opposizioni
Agli incontri non hanno voluto partecipare né il Movimento 5 Stelle né la Lega Nord, con il leader del Carroccio Matteo Salvini che ha definito il nuovo esecutivo che sta per nascere "illegittimo". Forza Italia ha invece annunciato "un'opposizione senza sconti", ha sottolineato Renato Brunetta. Per Giorgia Meloni (fratelli d'Italia), si tratta di "un intollerabile gioco delle tre carte".

Il nodo della legge elettorale 
Il capogruppo di Forza Italia al Senato Romani si è soffermato in particolare sulla legge elettorale, vero nodo di questo travagliato momento politico, su cui è necessario trovare al più presto una convergenza tra i partiti. Gentiloni - fa sapere Romani - ha assicurato che “il governo non sarà protagonista di questo percorso, di pertinenza del parlamento e delle forze politiche”.
Nel merito, Romani ha preannunciato che in attesa della sentenza della Consulta sull’Italicum, Forza Italia “già domani si incontrerà con Lega e Fratelli d’Italia per lavorare a una piattaforma comune al centrodestra”, che tenga conto del necessario equilibrio tra “rappresentanza e governabilità”. Una piattaforma che sicuramente “sarà molto diversa dall’Italicum, perché non è immaginabile che una minoranza abbia un premio così forte”. Se dovrà essere costituente, “la prossima legislatura dovrà essere rappresentativa del paese” ha concluso Romani.
Grillo: "Manifestazione entro il 24 gennaio"
Beppe Grillo invece ha annunciato dalle pagine del suo blog una manifestazione popolare entro il 24 gennaio, data in cui la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legge elettorale. "Loro continuino con le loro consultazioni, con i loro riti tristi, triti e ritriti, con le loro sceneggiate - scrive il leader M5S - Continuino pure con la loro invasione di ultraorpi, noi compariremo in una piazza d'Italia e terremo lì una seduta parlamentare: sarà un Flash Mob per la Democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini".
Renzi alla direzione PD
Confronto serrato nella direzione del Pd con la minoranza dem all'attacco. "La realtà - ha detto Roberto Speranza - è sempre più forte della comunicazione”.Ma in direzione torna a parlare anche il segretario del Pd. "Credo - ha detto Renzi in apertura di intervento - sia un bel giorno quello nel quale diciamo tutti insieme buon lavoro a Paolo Gentiloni. Ci siamo assunti il compito della responsabilità, dopo aver ricevuto dagli altri partiti un diniego. Le modalità di ciò devono essere chiare, forti ed evidenti: è di una trasparenza cristallina e segno di responsabilità verso il Paese. Io -  ha aggiunto - non sono mai fuggito di fronte alle mie responsabilità". Volontà del segretario del Pd è fare un congresso con gli iscritti e le primarie, "sapendo che c'è un appuntamento imminente con le elezioni perché è evidente che nell'arco dei prossimi mesi andremo alle elezioni politiche". Noi, ha precisato, "non abbiamo mai paura del confronto con le persone. Non abbiamo paura del voto".
Renzi: sinistra non ha mai visto 40% neanche col binocolo
Il presidente del Consiglio dimissionario parla anche del futuro del Partito democratico e lo fa partendo da una breve analisi del risultato del voto del referendum costituzionale: "Ora dobbiamo aprire una riflessione e farla nel modo più ampio possibile senza cedere a una rappresentazione macchiettistica per cui l'elettorato della sinistra non sta in quel 40%" che ha votato Sì al referendum. "L'elettorato di sinistra – ha aggiunto - non l'ha mai visto neanche col binocolo il 40%. Chi immagina di avere il copyright di quel pezzo di sinistra non lo ha mai visto quel 40% ma non l'hanno mai visto neanche personaggi superiori a quelli che siedono oggi qui". "Se il 59% è un voto politico – ha sottolineato Renzi - allora lo è anche il 41. Dobbiamo cercare di capire come uscire da questa situazione, capire dov'è l'Italia oggi. Noi pensavamo di uscirne per via istituzionale con l'Italicum e le riforme. Avevamo quel disegno, quel disegno è stato bocciato”.
Speranza: serve cambio di rotta
Tra gli interventi che hanno preceduto le conclusioni del segretario di partito quello più forte e più critico nei confronti della guida del Pd è stato quello di Roberto Speranza, deputato della minoranza dem. Il congresso del Partito democratico, ha detto, non può essere "la rivincita del capo irritato per come è andato il referendum. Serve un congresso vero, sulla nostra collocazione politica. Un congresso e non un votificio di una domenica mattina", ha aggiunto Speranza, che poi ha chiesto: "Renzi ci dica se c'è posto per chi il 4 dicembre ha votato No"


Fonte: Sky Evening News

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