sabato 11 febbraio 2023

IL VESCOVO LAGNESE ALLA FESTA PATRONALE PRESSO LA PARROCCHIA N.S. DI LOURDES



E’ stata una giornata particolarmente intensa per  la Parrocchia N.S. di Lourdes, in occasione della festa patronale e per la celebrazione della 31° Giornata Mondiale del Malato. Fin dalle prime Sante Messe del mattino vi è stata una notevole partecipazione di fedeli che ha raggiunto l’apice  con la S. Messa solenne presieduta da Mons. Pietro Lagnese vescovo di Caserta. E’ stata  anche la prima volta per don Antonello Giannotti  come parroco di N.S. di Lourdes, che ha ricordato come l’11 febbraio 1858, in un mattino freddo e umido, iniziava la prima pagina di una storia meravigliosa. E’ la storia delle 18 apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous. Una fanciulla povera, che ci racconta di una Signora bella, graziosa, buona, materna, ci manifesta il suo nome: Immacolata Concezione; ci riferisce il suo messaggio con grandissima fedeltà. Sono questi gli avvenimenti che da allora attirano a Lourdes folle di pellegrini. Al solenne rito animato dalla corale parrocchiale, con il Vescovo Lagnese coadiuvato dal parroco don Antonello, hanno concelebrato don Bruno Lombardi, don Nicola Buffolano, don Salvatore Frendo, don Pasquale Lunato il cappellano dell’ospedale di Caserta don Chabi Georges Fade i diaconi Felice Morelli, Manlio Maglio e Luigi Capasso. Nell’omelia il Vescovo Lagnese, ha posto in risalto come affidarsi a Gesù sull’esempio di Maria a Cana, la vocazione di Maria è la vocazione di stare tra noi e il Signore,  Maria ci invita a fidarsi del Signore. Il Vescovo - ha messo l’accento - commentando il testo evangelico delle Nozze di Cana, sulla premura di Maria che rivolgendosi a suo Figlio Gesù con la frase “non hanno più vino”, sottolinea la continua intercessione di Maria per tutto il genere umano, perché non perda la gioia della vita, queste parole rivolte a Gesù da Maria, non esprimono soltanto la compassione umana rivolta a risolvere un problema immediato, ma comunicano anche un altro bisogno, o meglio un’altra speranza che il vino stesso rappresenta: la speranza messianica . Infatti, il cambiamento dell’acqua in vino, avvenuto a Cana, durante un convito di nozze, è stato “l’inizio dei segni” e Gesù “manifesto la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” L’Evangelista Giovanni nota che lì “c’era la madre di Gesù” , come fu presente sotto la croce di Gesù. Maria, inserita nei misteri della salvezza,  poi ha citato Papa Francesco “ Abbi cura di lui” ovvero la compassione come esercizio sinodale di guarigione. Al termine si è svolta una fiaccolata in onore della Beata Vergine Maria, mentre fin dal primo mattino le vie del quartiere sono state allietate dal suono della banda “Città di Caserta”  Alla Santa Messa hanno presenziato i componenti dell’UNITALSI guidati dal presidente della sottosezione di Caserta Carlo Lanza, il dott. Giovanni Piccirillo presidente dell’Associazione Medici Cattolici di Caserta, il consigliere comunale Pasquale Antonucci delegato di quartiere in rappresentanza del sindaco Carlo Marino. Infine il parroco don Antonello ha ringraziato il Vescovo Pietro Lagnese per questa particolare ricorrenza, i sacerdoti che hanno concelebrato, i diaconi, i collaboratori, l’Azione Cattolica, i ministranti, i gruppi di preghiera e gli Scout Caserta 3 che con grande dedizione hanno regolamentato l’ingresso in Chiesa e al termine della fiaccolata  ha riscaldato i partecipanti. con una gustosa cioccolata calda.

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