«La realizzazione del nuovo Puc
rappresenta uno spartiacque per Maddaloni: dalla sua approvazione dipende il
futuro sviluppo della città che deve essere determinato da criteri oggettivi e
non da interessi di parte né da equilibrismi che tendono a salvaguardare le
posizioni di pubblico e di privato. La concertazione diventa lo strumento
fondamentale da mettere in campo si vuole centrare questo obiettivo». A
dichiararlo è il capogruppo del Partito democratico Angelo Campolattano. «Deve
finire l’epoca della contrattazione bilaterale su singole questioni (alberghi,
ERP, Caserme, ISE, Cementir ecc.), dove di volta in volta, intorno ad
“occasioni finanziarie” o altro, venivano costruite le scelte – ha sottolineato
Campolattano - La precondizione per assolvere a questa finalità di sviluppo territoriale
è la qualificazione dell’azione pubblica, che deve essere alla base delle
scelte che caratterizzano il futuro PUC della Città di Maddaloni. Il Puc deve
orientarsi a delimitare gli ambiti d’intervento, a stabilire e progettare i
contenuti con la consapevolezza e il coinvolgimento degli interessati
(abitanti, proprietari, associazioni di categoria ecc.)». L’esponente del
Partito democratico indica in una nuova visione della mobilità la priorità da
portare avanti. «La constatazione da cui partire per definire le linee
fondamentali della trasformazione a lungo termine del nostro territorio, è che
è in atto un processo di riordino, senza precedenti, della rete
infrastrutturale di trasporto in regione Campania ed in particolare sul nostro
territorio, che orienteranno lo sviluppo di questa significativa parte del
territorio provinciale (Ferrovie: Metro Regionale, Linea Alta Velocità Napoli -
Bari,; Autostrade: svincolo A30, autostrada Caserta –Benevento; Strade:
viabilità interna interporto, ammodernamento SS265, Logistica: Interporto,
terminal intermodali, piattaforme logistiche, ecc). Sono treni che non dobbiamo
e non possiamo perdere – ha spiegato ancora Campolattano - In tal senso la
nostra Città presenta validissime opportunità localizzative sul piano industriale
e commerciale e dei servizi (ricettività, ristorazione, logistica, formazione,
ecc.) in considerazione anche ovviamente del costruendo Policlinico. E, dunque,
in tale contesto, va pensato il nuovo PUC, per renderlo compatibile con queste
prospettive e per puntare ad un assetto del territorio che sia funzionale alle
nuove opportunità di sviluppo economico e sociale. Va da se che la mission del
nuovo Puc deve essere quella di potenziare i servizi e le infrastrutture,
normando emergenze storiche legate anche ai fenomeni di inurbamento disordinato
e al risanamento ambientale di guasti come cave e siti inquinati. In questo
ragionamento, diventa fondamentale aprire un confronto con i comuni della
conurbazione in modo da inserire Maddaloni in una rete di sviluppo più ampia
che tiene conto dei processi di crescita che investo un’area vasta che va oltre
quella dei confini cittadini».
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