La UIL FPL di Caserta, da sempre,
ha una grande sensibilità nei confronti della Dirigenza sanitaria pubblica e
privata, consapevole del delicato e strategico ruolo svolto dai Dirigenti
Medici in materia di tutela della salute.
A tal proposito, in data 11 Aprile
dalle ore 16, presso la sala convegni della Camera Sindacale UIL di Caserta, si è svolta un'assemblea dei Dirigenti
Sanitari iscritti alla UIL FPL.
L'incontro è stato presieduto dal
Segretario generale della UIL FPL Domenico Vitale: al tavolo della Presidenza
erano presenti il Segretario Generale della Camera Sindacale Antonio Farinari, il
Segretario Regionale UIL FPL Salvatore Altieri ed il Segretario Territoriale
UIL FPL Dirigente Medico dell’ASL Caserta dott. Domenico Piperno.
Il Segretario Generale Domenico
Vitale ha aperto i lavori e moderato, ringraziando tutti i numerosi convenuti
per la passione e la partecipazione, sottolineando come i momenti di assemblea
siano forieri di confronto e spunti nuovi, di analisi dei problemi ed occasione
di trovare soluzioni condivise, mettendo al centro la competenza e la capacità
dell’Organizzazione Sindacale di appartenenza in materia di tutela dei diritti
dei lavoratori.
Quindi il dott. Piperno ha
focalizzato l'attenzione sull'importanza dell'appartenenza ad un sindacato
confederale e soprattutto sulla rilevanza della partecipazione della UIL FPL,
sempre competente ed incisiva, ai tavoli Aziendali attivati nell’ ASL Caserta
in tema di contrazione aziendale, conferimenti di incarichi a dirigenti e
stabilizzazione. Ha altresì sottolineato il fatto di aver finalmente dato voce
alla dirigenza veterinaria, per molto tempo trascurata in tema di
partecipazione agli incontri ed ai tavoli tecnici nell'ASL Caserta.
Sul tema della stabilizzazione la
parola è passata alla dott.ssa Corea, già delegata della UIL al tavolo
Regionale sui precari, ed oggi componente del tavolo tecnico aziendale. Dopo
l'avvio delle procedure con delibera del 31 dicembre, in seguito
all'approvazione Regionale del Piano Triennale dei Fabbisogni, si punta alla
rimodulazione del suddetto fabbisogno in relazione al numero dei precari per le
macro aree.
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