I poveri li avete sempre con voi”
Messaggio alla comunità diocesana in occasione
della V Giornata Mondiale dei Poveri
«I
poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). È con questo versetto che Papa
Francesco nutre la nostra riflessione per la celebrazione della V Giornata
Mondiale dei Poveri, invitandoci a rivolgere il nostro sguardo su di essi,
sulla loro dignità, sulla capacità di affidamento al Signore ma anche
sull’attesa di liberazione che nasce dal loro cuore, dalla loro presenza.
Un’attesa che a volte si presenta come un silenzio discreto e altre come un
grido di giustizia rivolto al Cielo ma consegnato a tutti gli uomini e le donne
della terra. Come Chiesa diocesana
vogliamo essere sempre più capaci di accogliere il grido del povero. Nella
nostra Napoli tocchiamo con mano quanto davvero la parola di Gesù sia vera:
antiche e nuove povertà si susseguono senza sosta e le emergenze
quotidianamente affiorano con tutta la loro drammaticità. Nel suo messaggio
Francesco denuncia: “I poveri sono aumentati a dismisura e, purtroppo, lo
saranno ancora nei prossimi mesi. Alcuni Paesi stanno subendo per la pandemia
gravissime conseguenze, così che le persone più vulnerabili si trovano prive
dei beni di prima necessità. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri
sono il segno tangibile di questo peggioramento. Uno sguardo attento richiede
che si trovino le soluzioni più idonee per combattere il virus a livello
mondiale, senza mirare a interessi di parte. In particolare, è urgente dare
risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione, che colpisce in maniera
drammatica tanti padri di famiglia, donne e giovani. La solidarietà sociale e
la generosità di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti
lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto
importante in questo frangente” (Papa
Francesco, Messaggio per la V Giornata Mondiale del Povero, n°5).Queste parole
del Papa risuonano particolarmente forti nel mio animo: in questi primi mesi in
terra partenopea ho incontrato il dramma
della disoccupazione, la pressante richiesta da parte di tante famiglie di
generi di prima necessità, la conseguente povertà educativa non slegata dalla
crescente devianza minorile, la solitudine in cui versano tanti anziani, la
difficoltà ad accogliere in tanti senza fissa dimora.
Fratelli
e sorelle, non si tratta di semplici numeri statistici o report sociologici ma
di volti, storie, nomi che chiedono accoglienza, capacità di ascolto, compagnia
di vita. Insieme a tutta la Chiesa
sparsa sulla terra, la nostra Chiesa di Napoli è chiamata oggi più che mai a
riconoscere il grido del povero che sale dai vicoli, dalle piazze, dai
quartieri della città! Qualche giorno fa, aprendo il nostro XXXI Sinodo
Diocesano vi consegnavo la mia prima
lettera pastorale nella quale invito tutta la comunità all’ascolto: come Chiesa
ci è chiesto di partire anzitutto
dall’ascolto dei poveri perché senza di essi non può realizzarsi nessun
processo di reale rinnovamento. I poveri li abbiamo sempre con noi. È vero. Ma
questo significa che l’accoglienza e la solidarietà non possono essere
tormentoni di un periodo storico ma ordinario della storia umana. Nel chiedervi
di leggere e meditare il messaggio del nostro Papa, vi invito sempre più a
camminare con gli ultimi, considerandoli non destinatari passivi della nostra
azione pastorale ma piuttosto protagonisti privilegiati dell’evangelizzazione.
Il nostro cammino sinodale sarà realmente tale se non lascerà nessun indietro e
se saprà prendere per mano i più marginali, i più poveri, i non veduti dagli
uomini ma amati e custoditi da Dio.
† don Mimmo
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