«La realizzazione di un sogno»; «Un’avventura indimenticabile»;
«Un’esperienza che mi ha permesso di mettermi in gioco e di aprire il mio cuore
ad altri ragazzi come me, dandomi il coraggio di mostrare un lato che non
credevo potesse emergere e soprattutto piacere agli altri»; «Ho imparato cosa
vuol dire fidarmi degli altri e di me stessa»; «Ho conosciuto persone
meravigliose e ho avuto la fortuna di incontrare nuovi amici»; «Ho capito che
le paure vanno affrontate e superate, che una passione va inseguita, con duro
lavoro e sacrifici»; «Ho sempre avuto difficoltà a legarmi agli altri, anche ai
ragazzi della mia stessa età, perché sono una ragazza abbastanza chiusa e ho
bisogno di tempo per fidarmi e per aprirmi. Ma stavolta è stato diverso,
condividendo le stesse emozioni e gli stessi obiettivi ho capito che potevo
fidarmi ed è stata una scoperta indescrivibile». Sono solo alcuni dei commenti
entusiasti dei 150 giovani del progetto “Officine di Fraternità”, all’indomani
dalla messa in scena del Musical “Streetlight” col Gruppo artistico
internazionale del Gen Rosso. Dopo soli tre giorni di prove e workshop col
Gruppo di artisti, domenica pomeriggio e ieri mattina i ragazzi sono saliti sul
palco del Paladua di Benevento e si sono trasformati in cantanti, ballerini,
attori, musicisti, ma hanno dato un notevole contributo anche dietro le quinte
come sceneggiatori, addetti alle luci e al suono, per far sì che “Streetlight”
diventasse il “loro” spettacolo. Una storia vera ambientata in un ghetto di
Chicago che ha insegnato a questi giovani quanto sia importante lottare per la
pace e per la solidarietà, anche quando in gioco ci sono esperienze di vita, origini
e religioni diverse. L’esperienza vissuta dal 1 al 4 maggio a Benevento rimarrà
per sempre impressa nei loro cuori, ha contribuito a renderli più forti e
sicuri di se, ma soprattutto a superare pregiudizi e diffidenze. Da diversi
anni, infatti, il Gen Rosso porta “Streetlight” in giro per il mondo,
nell’ambito dell’azione «Forti senza violenza», e coinvolge giovani con
problemi familiari, carcerati, persone povere ed escluse dalla società con
l’unico obiettivo di gridare forte il suo “no” alla violenza. Ma stavolta
l’entusiasmo e la gioia dimostrati dai partecipanti al progetto Officine hanno
superato perfino le aspettative del Gen Rosso, completamente invaso
dall’affetto di questi giovani semplici, pieni di vita, bisognosi di qualcuno
pronto a credere nelle loro potenzialità. Un’iniziativa che è stata
particolarmente elogiata dall’Arcivescovo di Benevento, monsignor Andrea
Muggione, che ieri mattina ha assistito allo spettacolo insieme con gli
studenti delle scuole superiori della città. La collaborazione e il lavoro di
squadra tra giovani ha infatti permesso ai partecipanti alle Officine di
confrontarsi anche con i ragazzi del «Premio Fraternità – Città di Benevento»,
la manifestazione che da otto anni, ormai, assegna un riconoscimento a persone,
associazioni o enti che si sono particolarmente distinte nella difficile arte
del dialogo. La vincitrice di quest’anno è stata Mariasole Bianco, una
ricercatrice e biologa marina italiana, di fama mondiale, che è stata premiata
domenica pomeriggio, al Paladua, prima del via di “Streetlight”. Il meeting è
stato un vero successo, e considerando che ha rappresentato il momento più
importante dell’intero progetto, e ha permesso il confronto con nuove realtà,
gli esperti e i tutor delle 11 officine di fraternità hanno avuto la certezza
del valore e della forza del lavoro svolto finora, e sono pronti a ricominciare
gli incontri nei diversi laboratori.
Fonte: comunicato stampa
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