venerdì 20 gennaio 2017

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Mamma e figlio estratti vivi: la commozione dei pompieri

Dopo una notte di ricerche, estratti vivi alcuni degli ospiti dell’Hotel Rigopiano. Si sarebbero riparati in cucina, trovati grazie al fumo. Fra loro la moglie e il figlio del cuoco, scampato alla valanga. Intanto continuano le ricerche, Vigili del Fuoco: “Segnali di vita da altre 5 persone”. Al momento della tragedia, in 35 presenti nella struttura

A quasi due giorni dalla valanga, dopo circa 43 ore, sei persone (e non otto, come comunicato in un primo momento) sono state trovate vive sotto il cumulo di macerie e neve che ha inghiottito l'hotel Rigopiano, sul Gran Sasso. I superstiti sono tutti in buone condizioni e sono stati trasportati negli ospedali di Pescara e L'Aquila. “Si lavora per trovare altri superstiti, c’è fiducia”, ha detto a Sky TG24 il sottosegretario all'Interno Filippo Bubbico,  giunto sul posto.
Avevano acceso il fuoco
A salvarli probabilmente è stato un solaio nel locale cucina che li avrebbe protetti dalla furia della slavina. I soccorritori riferiscono inoltre che le persone avevano acceso un fuoco e forse avevano anche qualcosa da mangiare. "È stato grazie al fumo che abbiamo visto spuntare dal cumulo di neve, che siamo riusciti a individuare il gruppo", spiegano. La possibilità che qualcuno fosse sopravvissuto riparandosi nei solai di alcune stanze dell'hotel era stata ventilata anche stamanimattina da un esperto a Sky TG24.
Stanno bene
Tra le prime persone ad essere state estratte vive ci sono una mamma e un bambino. "È stato bellissimo il momento in cui li abbiamo trovati. Erano contentissimi e ci hanno abbracciato", ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini.  
Cresce la speranza
Il ritrovamento di superstiti tra le macerie dell'hotel Rigopiano "fa crescere la speranza", dice Titti Postiglione, direttrice dell'Ufficio emergenze della Protezione Civile. Ma, avverte, più passa il tempo e più queste sono destinate a diminuire. Sul luogo, ad aiutare i soccorrittori a orientarsi nel dedalo dell'hotel distrutto c'è il manutentore della caldaia della struttura, si chiama Fabio Salsina e guida i soccorsi.
Finora 5 vittime e ancora molti dispersi
Il bilancio delle vittime delle valanghe e del terremoto che ha colpito il Centro Italia intanto sale a 5. I corpi di tre persone sono stati trovati nell'hotel Rigopiano, altri due uomini dati per dipersi sono stati trovati nell'Aquilano e nel teramano.
La potenza della slavina
La slavina che ha coinvolto la struttura è stata devastante e ha sepolto gran parte dell'edificio e spazzato via quello che trovava sulla sua strada. L'impatto con la valanga ha provocato lo spostamento dell'edificio di una decina di metri in avanti. Non è escluso perciò che alcuni dei dispersi siano stati travolti e trascinati fuori dal perimetro dell'edificio.

L'inchiesta
Sulla vicenda, in particolare sul ritardo dei soccorsi, è stata aperta dalla Procura di Pescara un'indagine per omicidio colposo. In queste ore i carabinieri forestali di Pescara sono in Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini. Si tratta delle carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e quanto riguarda la viabilita' di quella zona.
Vivi Lupo e Nuvola, i cani dell'hotel
Sono vivi i cani Lupo e Nuvola, mascotte dell’Hotel Rigopiano. A dare la notizia su Facebook Martina Rossi, una ragazza che lavorava come barista nella struttura crollata il 18 gennaio dopo essere stata travolta da una slavina. I due pastori abruzzesi avrebbero raggiunto il luogo dove vive la ragazza e sarebbero stati accolti dagli abitanti: “Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all'Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi - ha scritto la barista - Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell'attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona. Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza”.

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