mercoledì 5 aprile 2017

Ricerca e industria: quelle reti da unire


Ricerca e industria: quelle reti da unire

A Pozzilli (IS) un convegno, promosso da I.R.C.C.S. Neuromed e Confindustria, per disegnare i nuovi ponti tra mondo scientifico e mondo della produzione


L’idea di una “rete delle reti” risale agli albori di Internet. Quando reti di computer già esistevano, magari parallele, negli stessi edifici. Ma non parlavano bene tra loro. Internet cambiò tutto, creando un terreno comune sul quale tutte le connessioni già esistenti si aprivano tra loro.

Lo stesso concetto è alla base del meeting “Reti di impresa in Ricerca e Sanità – modelli di integrazione tra ricerca traslazionale e industria”, organizzato da Confindustria e I.R.C.C.S. Neuromed. Il convegno, che si svolgerà nel Centro Ricerche Neuromed di Pozzilli (IS) giovedì 6 aprile alle ore 16, vedrà la partecipazione di esponenti di altissimo rilievo del mondo della Ricerca, dell’Industria e delle Istituzioni in ambito sanitario.

“È un’occasione unica – dice Antonello Montante, coordinatore delle Reti di impresa in Ricerca e Sanità - per far incontrare tutte le esperienze già esistenti, per esaminare quelle collaborazioni che sono già attive nel nostro Paese, ma che devono entrare a far parte di un sistema più ampio, capace di definire il percorso unitario che legherà ricerca traslazionale e impresa”.

È per questo che sul palco ci saranno i rappresentanti delle reti che stanno già uniscono gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, come accade nei settori della Cardiologia e delle Neuroscienze. Assieme a loro, gli esponenti di Confindustria, del mondo dell’Università e dei distretti tecnologici e cluster, realtà impegnate proprio nella messa in rete delle conoscenze. Il contributo dei rappresentanti del Ministero della Salute, infine, darà un’ulteriore impulso al dibattito sulle prospettive di reti che non riguardino solo la biomedicina in senso stretto, ma che puntino ad una innovazione di alto livello che possa generare ricadute su settori molto più ampi.

“Si tratterà – spiega il professor Luigi Frati, Direttore scientifico I.R.C.C.S. Neuromed - di creare modelli nuovi, ma che non partiranno da zero. È necessario infatti mettere a frutto le esperienze e i risultati di chi già è in rete, già lavora con questi obiettivi, ma vuole creare un orizzonte più ampio per l’Italia”.

Valorizzare la ricerca, farla entrare nell’ambito industriale, farla diventare “traslazionale”, è una sfida che tutti i Paesi del mondo stanno raccogliendo con la massima energia. E l’Italia, che nel 1938 creò gli I.R.C.C.S., proprio con l’obiettivo di una scienza che uscisse rapidamente dai laboratori per raggiungere le persone, non può rimanere indietro. Reti esistono, di laboratori, di università, di ospedali, di imprese. Ma il vero salto di qualità sarà il terreno comune tra tutte loro, fatto di norme e procedure che faciliteranno la costruzione di collaborazioni tra mondi diversi. Il meeting di Pozzilli punta a tracciare questa strada, al servizio della ricerca, della salute, e del sistema Italia.


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