MADDALONI, GRANDE SUCCESSO DEI
VIOLONCELLI
DEL ST. PETERSBURG CELLO ENSEMBLE.
Dopo oltre trent’anni di standing ovation e sold out registrati in
tutto il mondo, stasera il St. Petersburg Cello Ensemble, leggendaria compagine
russa nata nella rinomata scuola di San Pietroburgo, si è esibito a Maddaloni, nell’affollatissima
Basilica Minore del Corpus Domini, dal famoso campanile barocco, per il
dodicesimo appuntamento di “Muse
e Musei” - Racconto di arte, storia e fede in Terra Laboris”, Rassegna internazionale di musica classica, corale
e polifonica, organizzata dalla Provincia di Caserta con il contributo della
Regione Campania e dell’Unione Europea.
“Musa”
della serata l’attrice Daniela Poggi, reduce dal successo teatrale di “Tutto
per bene” di Gabriele Lavia. Sullo splendido altare maggiore, disegnato da Luigi Vanvitelli sullo stile di quello della
Cappella Palatina nella Reggia di Caserta, la Poggi ha interpretato con slancio “Timore”,
il decimo saggio firmato da Diego De Silva, presente in sala e visibilmente
rapito dalla bellezza del luogo e dall’originalità dell’iniziativa.
“Mi dispiace essere
venuto solo stasera per la prima volta” ha dichiarato lo scrittore. “Ma è stata l’occasione per scoprire una quantità incredibile di
bellissime opere d’arte, custodite nei Musei Diocesani di Terra di lavoro. Mi
riservo al più presto la possibilità di fare un tour per apprezzarle dal vivo”.
“Sono felicissima che, in un momento di
depressione culturale, sia stata organizzata una Rassegna di altissimo livello
come Muse e Musei, che unisce la bellezza dei luoghi al valore della parola” ha
commentato Daniela Poggi “Abbiamo davvero
bisogno di iniziative come questa”.
Poi la parola è andata agli otto violoncelli del St. Petersburg
Cello Ensemble, guidati magistralmente da
Dmitrij Eremin e accompagnati al pianoforte da Inga
Dzektser, che hanno dialogato tra loro, fondendo il repertorio classico con i
ritmi contemporanei : dall’“Ouverture from the Wilhelm Tell” di Gioacchino
Rossini e l’“Ave Maria” di Johann Sebastian Bach - Charles Gounod alle “Bachianas Brasileiras n.1” di Heitor
Villa-Lobos,
passando per i compositori russi Nikolaj Rimskij-Korsakov (“Flight of the Bumblebee
from the “The
tale of Tsar Saltan”), Aram Khachaturian (“The Sabre Dance”) e Vaja Azarashvili
(“Fantasy from the themes of
the “Old Tbilisi”). Un’esibizione corale unica nel suo genere e degna di una grande
orchestra, i cui i virtuosi hanno dato vita a vere e proprie acrobazie sonore,
fughe e contrappunti mirabili, che hanno valorizzato - in tutta la loro
potenzialità espressiva - l’estensione tecnica e le caratteristiche interpretative
dei violoncelli in palcoscenico, applauditi anche da una piccola comunità
russa.
Seduti,
tra i primi banchi, anche gli studenti e gli insegnanti della scuola media “Galileo
Galilei” di Arienzo, dove stamattina si è tenuta l’attesa masterclass del St. Petersburg Cello Ensemble, che ad oggi vanta
l’incisione di cinque album : due in Russia e tre in Giappone. Sono
stati quattro i “maestri” che, dopo aver ricevuto un’accoglienza particolarmente
calorosa, hanno dato preziosi consigli su postura, seduta e uso dell’archetto ai
giovani allievi del corso musicale di violoncello, che si erano cimentati
nell’esecuzione di due brani. In particolare, il solista Dmitrij Eremin si è
complimentato con il piccolo Iulian Lupascu, 11 anni, di origine rumena, in
Italia da 4 anni con la sua famiglia, che ha risposto correttamente ad una
domanda sull'origine del suono. Al termine della lezione, il St. Peterburg
Cello Ensemble ha regalato all’uditorio una marcia di Sergej Prokofiev,
che ha raccolto applausi scroscianti.
“Trovo geniale l’idea che gli studenti conosciuti stamattina
durante la masterclass possano assistere stasera al nostro concerto” ha
dichiarato Dmitrij Eremin “La vita è
fatta di incontri. Forse, tra loro, qualcuno sceglierà di diventare un
musicista professionista”. “È particolarmente suggestivo esibirsi in una chiesa”
ha sottolineato Inga Dzektser “Solitamente
suoniamo nelle accademie, nei conservatori, negli auditorium, luoghi che non
hanno il fascino di questa bellissima Basilica. Oltretutto c’è un’acustica
meravigliosa, che ogni musicista vorrebbe trovare nei luoghi in cui si
esibisce”.
In
chiusura, la quartina di Lello Agretti: “Accade sempre se solo dai al tempo il
suo tempo, se non stringi e non spingi, se rallenti, se distendi il cuore”.
Fonte; comunicato stampa
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