Verificare in prima persona il
funzionamento e l’impatto ambientale di un impianto di digestione anaerobica quale
quello previsto in provincia di Caserta. Con questo obiettivo stamani il presidente
della Provincia, Domenico Zinzi,
l’assessore all’Ambiente, Maria Laura
Mastellone, e i consiglieri Angelo
Sglavo e Domenico Ragozzino
hanno svolto una visita presso l’impianto di trattamento anaerobico della
frazione umida di Caivano. L’impianto in questione è sito a pochi passi dal
confine con il territorio casertano, ed è di proprietà e gestione privata (l’azienda
è la C.E.A.). Dopo un breve colloquio di natura introduttiva si è svolta una
visita che non ha tralasciato alcuna sezione dell’impianto: la zona di arrivo e
stoccaggio del rifiuto organico (scarti mercatali, rifiuti della filiera della
ristorazione, frazione organica dei rifiuti urbani differenziata); i digestori
anaerobici; la sezione di produzione di energia elettrica e calore; la sezione
di compostaggio del residuo solido.
I digestori, funzionanti in modo alternato
per circa 14 giorni, consentono, in un ambiente totalmente impermeabile e a
tenuta, di trasformare in biogas una frazione del rifiuto organico. La frazione
rimanente viene convertita in un compost di qualità, venduto sul mercato come
concime e terriccio per la florovivaistica. La produzione elettrica, indicata
sul visore dei cogeneratori, era di 980kW mentre il calore era utilizzato per
il fabbisogno interno dell’impianto. L’assenza di odori sgradevoli, anche in
vicinanza dei cumuli, è ciò che ha piacevolmente sorpreso ed ha convinto ulteriormente della necessità
di andare velocemente avanti per una strada già stabilita, che porterà fuori
dalla non-gestione attuata fino ad ora.
“Si sentono tante inesattezze e tante menzogne
sugli impianti che trattano il rifiuto organico - ha spiegato il presidente della Provincia di
Caserta, Domenico Zinzi - ma sono
sempre più convinto che il corretto esercizio e una gestione accorta
costituiscano una garanzia per tutti i cittadini sia sotto il profilo
ambientale che economico”. L’impianto riesce a valorizzare 30.000t/anno di
rifiuto, trasformandole in compost ed energia con un costo di circa 100€/t. Basti
pensare che i Comuni campani hanno pagato, per anni, anche 220€/t per
trasformare lo stesso rifiuto in materiale da discarica.
Nessun commento:
Posta un commento