“Il Marocco è un Paese stabile politicamente, dinamico
sotto il profilo economico, in costante crescita ed ha eccellenti rapporti con
l’Italia. Per il Sud rappresenta una grande opportunità per realizzare
investimenti e per approdare in maniera organica sui mercati africani”. Così ha
iniziato il proprio intervento il presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino, in occasione della
seconda e conclusiva giornata de “I Giorni del Sud – Il Mezzogiorno incontra il
Marocco”, evento promosso da Confindustria Caserta, Unione Industriali di
Napoli e Fondazione per la Sussidiarietà e tenutosi stamani presso la Cappella
Palatina della Reggia di Caserta. La manifestazione ieri ha vissuto la sua
prima giornata a Napoli, a Castel dell’Ovo.
Il leader degli industriali casertani, poi, ha affrontato
il tema delle Zone Economiche Speciali (ZES), strumento che in Marocco è stato
utilizzato e che ha consentito di raggiungere risultati straordinari e che in
Campania stenta ancora a decollare: “Le ZES – ha aggiunto Traettino – sono state l’ultimo atto di politica industriale degli
ultimi anni. Purtroppo abbiamo passato due anni solo per decidere come
attribuire il credito di imposta. Nelle Zone Economiche Speciali, in tutto il
mondo, il fattore decisivo è la certezza dei tempi per la realizzazione delle
opere. Senza questo aspetto, è impossibile competere. Per quanto riguarda le
nostre ZES, o si ricorre a una legislazione speciale, con un commissariamento a
livello centrale che coordini le attività delle varie autorità e che garantisca
i tempi, oppure è meglio abbandonare questo strumento e voltare pagina”.
Traettino, poi, ha sottolineato come sia necessario
guardare “in modo nuovo al Mediterraneo, non solo come fonte di emergenze e di
problemi, ma come luogo di sviluppo. Il Mezzogiorno è una piattaforma naturale
dell’area, la Campania ha due interporti di prim’ordine, ma necessita ancora di
migliori collegamenti infrastrutturali”.
La mattinata ha vissuto due momenti, moderati dal
direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo
D’Errico, con delle tavole rotonde. Con il Ministro per gli Affari Europei,
Vincenzo Amendola, l’Ambasciatore
del Marocco in Italia, Youssef Balla,
e l’ex Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, si sono
confrontati il presidente del Centro Studi “Meseuro” per l’Europa del
Mediterraneo, Mario Mauro, il segretario generale
dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, Sergio Piazzi, e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale
del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito.
Nell’altra tavola rotonda in programma, aperta dal
Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, e sempre moderata dal direttore del “Corriere
del Mezzogiorno”, Enzo D’Errico, dal
titolo “Educazione e lavoro”, hanno interloquito il rettore dell’Università
“Parthenope” di Napoli, Alberto
Carotenuto, il presidente della Fondazione Crui e direttore scientifico
CUOA Business School, Alberto De Toni,
il presidente della Svimez, Adriano
Giannola, il presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università
“Federico II” di Napoli, Piero Salatino,
il direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi della
Campania “Luigi Vanvitelli”, Francesco
Izzo. Al termine della sessione di lavoro, è stata presentata una best
practice aziendale ad opera di Nicola
Giorgio Pino, presidente del Gruppo Proma. A tutti i relatori sono state
offerte delle medaglie celebrative dal Consorzio Orafo “Il Tarì” di Marcianise,
mentre durante i lavori sono stati proiettati dei contributi video della Scuola
di Formazione del Tarì e del Consorzio G.R.A.L.E., spin-off dell’Università
degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
“Energia, agricoltura e acqua – ha spiegato il Ministro
per gli Affari Europei, Vincenzo
Amendola - sono gli elementi che
accomunano l’Italia e il Marocco. Questi sono gli asset, accanto all’automotive
di qualità e alla digitalizzazione, lungo i quali si può rafforzare il rapporto
tra le economie di questi due Paesi. Non bisogna avere timore, non bisogna
chiudersi, ma entrare nel sistema economico del continente africano, che
rappresenta una grande opportunità di sviluppo per l’Italia e, in particolare,
per il Sud”.
“Con l’Italia – ha affermato l’Ambasciatore del Marocco
in Italia, Youssef Balla –
condividiamo valori e interessi, così come confermato dalla recente firma del
Partenariato Strategico tra i due Paesi. Lavoriamo con il vostro Paese per la
prosperità del Mediterraneo. Il Marocco è un hub per l’intera area, è un Paese
stabile politicamente e in grande crescita economica e costituisce per le
imprese italiane una grande opportunità non solo di investimenti in loco ma
anche per accedere agli altri mercati del continente africano”.
Per l’ex Ministro per la Coesione Territoriale e il
Mezzogiorno, Claudio De Vincenti,
“il Mezzogiorno d’Italia è strategico nel Mediterraneo e deve ricoprire un
ruolo sempre più importante. Per fare ciò, però, - ha proseguito - è necessario
puntare sulla qualità del capitale umano, rafforzando la scuola e l’università.
Inoltre, vanno valorizzate le energie positive costituite da quelle imprese
capaci di competere sui mercati internazionali e che dobbiamo mettere in
condizione di fare rete, consentendo loro di far crescere tutto il tessuto
produttivo del territorio”.
A concludere i lavori il presidente di Confindustria
Caserta, Luigi Traettino, il
presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Vito Grassi, e il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà,
Giorgio Vittadini.
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