Assemblea Ordinaria annuale delle Fondazioni associate
alla
Consulta Nazionale Antiusura "San Giovanni Paolo
II"
Approvazione del Rendiconto sociale al 31.12.2020
Napoli, 15 – 16 Ottobre 2021
N. 5.065 ascolti, n. 663 posizioni istruite ed Euro
17.261.362 erogati con la garanzia dei fondi statali. Sono alcuni dei
dati che emergono dal Bilancio al 31.12.2020, approvato questo pomeriggio
dall’Assemblea ordinaria annuale alla Consulta Nazionale Antiusura Giovanni
Paolo II. I dati di sintesi mostrano la capacità di resilienza
delle Fondazioni durante la pandemia che nonostante le limitazioni incontrate e
le condizioni avverse di varia natura hanno messo in campo processi di ascolto
approfonditi. In 25 anni di attività le Fondazioni associate, che
ad oggi sono 32, hanno effettuato n. 144.065 ascolti, istruito n.
22.659 posizioni ed erogato Euro 472.655.946. Quasi un quarto di
secolo al servizio dei più fragili e indifesi contro la piaga dell’usura.
Il 2020 costituisce anche per il mondo delle Fondazioni
Antiusura uno spartiacque tra un prima e un dopo pandemia da - Covid 19. Il
magistero di Papa Francesco, illumina nuovamente “Un virus che non conosce
barriere, frontiere o distinzioni culturali e politiche deve essere affrontato
con un amore senza barriere, frontiere o distinzioni. Questo amore può generare
strutture sociali che ci incoraggiano a condividere piuttosto che a competere,
che ci permettono di includere i più vulnerabili e non di scartarli, e che ci
aiutano ad esprimere il meglio della nostra natura umana e non il peggio.”
(Udienza generale del 9 settembre 2020)
In questo scenario fenomeni molto dolorosi e complessi
come l’usura, il sovraindebitamento, la ludopatia e il “gioco” d’azzardo, hanno
continuato a manifestarsi nel Paese con i tratti inediti di un contesto
sociale ed economico totalmente sconvolto dalla pandemia. Nell’isolamento quasi
assoluto dei primi mesi del 2020 e nel successivo altalenarsi di aperture e di
chiusure che il nostro Paese ha vissuto nella seconda metà dell’anno, le
Fondazioni Antiusura, seppure costrette a rallentare le modalità tipiche del
loro servizio, hanno continuato ad offrirlo, aiutando persone, famiglie, micro
imprese a conduzione familiare. Il nemico comune da contrastare, si è rivelato
ben presto essere la mancanza di quella liquidità indispensabile semplicemente
per vivere nel giorno per giorno. Pandemia, dunque, come drammatico fattore di
crisi per l’accesso al mercato legale del credito, da un lato e, dall’altro,
come straordinaria opportunità di sviluppo del mercato illegale, proprio grazie
alla sua straordinaria capacità di fornire liquidità e “credito”.
Nel 2020 la CEI, che da sempre ha assicurato la
propria attenzione e sostegno, e la Consulta Nazionale con le Fondazioni
Antiusura associate hanno intensificato la ricerca di un più forte rapporto di
collaborazione, proprio sul terreno della solidarietà alle troppe persone e
famiglie colpite dal fenomeno dell’usura o alle prese con livelli crescenti di
sovraindebitamento. Non è un caso dunque se proprio in coincidenza
dell’esplodere della pandemia da coronavirus -19, si è registrata in numerose
aree del Paese, una maggiore integrazione fra gli sforzi della Consulta
Nazionale Antiusura, le Fondazioni e le Caritas territoriali.
L’interlocuzione
con la Consulta Ecclesiale degli Organismi socio-assistenziali è
proseguita sul solco tracciato in diversi anni di collaborazione.
Con il Ministero dell’Economia e delle Finanze,
in particolare con la Direzione V del Dipartimento del Tesoro, è proseguita,
anzi si sono rafforzati, il dialogo e la collaborazione, corroborati dalla
sintonia sugli obiettivi comuni, costruiti nel corso di decenni.
È proseguita anche nel 2020, seppure più diradata per
il gravare del contesto pandemico, l’interlocuzione con rappresentanti del
Governo e del Parlamento. In particolare, al Presidente del Consiglio dei
Ministri prof. avv. Giuseppe Conte sono state inviate due lettere. La prima,
del 26 marzo (cfr. allegato), riguardante la richiesta di approvazione di due
misure urgenti, in sede di conversione del Decreto “Salva Italia”, per le
famiglie sovraindebitate e a rischio usura. La prima richiesta, di modifica dei
criteri di accesso al Fondo di Solidarietà per le vittime di usura, di cui
all’art. 14 della legge 108/1996, estendendolo anche alle famiglie, a tutte le
persone fisiche vittime dell’odioso reato dell’usura. Attualmente l’accesso al
Fondo è destinato esclusivamente agli operatori economici, commerciali,
artigiani, artisti e professionisti. La seconda, di previsione che le somme residue
annuali non utilizzate dal Fondo per interventi di solidarietà alle vittime
dell’usura, di cui all’art. 14, siano destinate, nella misura del 50% al Fondo
di prevenzione dell’usura di cui all’art. 15 della medesima legge, con un
anticipo per questa annualità 2020, a valere sull’attuale disponibilità del
Fondo per via dell’emergenza
I rapporti con il Ministero dell’Interno, come pure
con le Prefetture a livello territoriale, sono proseguiti come per il
passato all’insegna della reciproca attenzione e di una costruttiva
collaborazione. Nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2020 sono pervenute 539
istanze, 284 al fine dell’elargizione (estorsione) e 255 al fine
dell’erogazione del mutuo (usura). Dal raffronto con gli anni precedenti risulta
confermata la generale diminuzione delle richieste da parte di entrambe le
tipologie di vittime. Da segnalare che anche nel 2020 si rileva un fenomeno
molto noto e cioè che ben 384 domande per la concessione del mutuo da parte di
vittime di usura sono state respinte per “mancanza di requisiti soggettivi”.
Interpretando il dato, è evidente che il mancato intervento riguarda per la
gran parte soggetti non economici non tutelati dall’art. 14 della legge 108/96.
L’attività delle Fondazioni antiusura, come noto, è
strutturalmente collegata, per le caratteristiche del disegno stabilito dalla
Legge n. 108/1996, a quella bancaria ed all’efficacia e all’efficienza delle
risposte delle sue strutture. Non mancano gli aspetti positivi di questa
relazione, ma in generale va segnalato che gli effetti della pandemia, senza
trascurare le conseguenze dei processi di aggregazione bancaria, hanno finito
per accentuare alcune criticità alla base dei rilievi critici segnalati da
alcune Fondazioni nel loro rapporto con gli istituti di credito convenzionati.
Il primo riguarda la frequenza del ritardo con cui questi ultimi hanno evaso le
richieste di aiuto. Altra lamentela generale è la richiesta di alte percentuali
di garanzia pretese che in diversi casi si sono attestate sul 100% del valore
dell’intervento.
Conclusioni e Previsioni
Facendo tesoro dell’esperienza maturata in ormai 25
anni di presenza attiva, l’attenzione verrà rivolta al rafforzamento dei
rapporti con il mondo alla Consulta nazionale Antiusura vicino della Caritas,
per una collaborazione sempre più feconda, anzitutto a livello diocesano, e con
le altre Associazioni e Fondazioni impegnate sui terreni della prevenzione e
del contrasto dell’usura, del sovraindebitamento, dell’azzardo; la promozione
di alleanze e di partnership verrà estesa anche ai più qualificati soggetti
nella società civile e nel mondo accademico che operano per la promozione
dell’inclusione sociale e finanziaria delle persone in maggiori difficoltà.
La Consulta curerà ancora di più la capacità di
analisi e di proposta, d’interlocuzione libera, franca e costruttiva, con il
mondo delle istituzioni, dell’economia e della finanza, avendo il coraggio di
aprire anche nuove strade di ricerca e di sperimentare innovazione, nuove
soluzioni, per riuscire a rispondere alle responsabilità sempre maggiori che la
pandemia e soprattutto il post pandemia impongono a tutti gli attori della
scena pubblica e sociale.
La “posta in gioco”, infatti, sarà sempre la stessa:
guardare le cose del mondo dal punto di vista degli ultimi, di coloro che sono
ai margini, e cercare di fare quanto possibile per promuoverne la dignità,
attraverso l’esercizio di un ruolo attivo e pienamente responsabile nel
contesto sociale, economico e culturale in cui siamo inseriti.
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