Prot n. 1092-2021-CAN
A tutte le sorelle e i fratelli della Chiesa di Dio, che
è in Napoli,
soprattutto ai più fragili, ai più deboli, agli
impoveriti, ai cercatori di senso,
ai custodi di sogni, ai profeti di significato, ai
costruttori di nuova umanità,
amati da Dio e santi per
vocazione, “grazia a voi e pace da Dio,
Padre nostro, e dal
Signore Gesù Cristo”. (Rm 1,7)
Il
Santo Padre, Papa Francesco, ha invitato la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo
per la sua vita e la sua missione e l’ha convocata in Sinodo, perché rifletta
su sé stessa, sul suo presente, sul suo futuro: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».
Questo itinerario, che si inserisce nel solco dell’“aggiornamento” della Chiesa
proposto dal Concilio Vaticano II, è un dono e un compito: camminando insieme,
e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò
che vivrà quali processi potranno aiutarla a vivere la comunione, a realizzare
la partecipazione, ad aprirsi alla missione; esso richiede la responsabilità della fraternità,
l’onestà della verifica circa il percorso compiuto nonché la creatività dello
Spirito per dar vita a nuovi processi volti a riscoprire la comunione, ad
allargare e motivare la partecipazione, a situarsi perennemente in stato di
missione. Il
nostro “camminare insieme”, infatti, è ciò che più attua e manifesta la natura
della Chiesa come Popolo di Dio, pellegrino e missionario.
Il
secolo in corso, attraversato da rapidi mutamenti, interroga la nostra presenza
di Chiesa, chiede il perché della nostra “differenza”, ci domanda la ragione
della nostra speranza. Il Sinodo rappresenta così una sfida pastorale
importante e complessa, che la Chiesa di Napoli desidera accogliere, mentre il
mondo, l’Italia, il nostro Sud e la nostra amata terra di Napoli vivono un
passaggio epocale, uno snodo di significato, reso ancor più rapido e marcato
dalla pandemia, che sembra voler ridisegnare i tratti della stessa comunità
umana, dello stesso stare insieme.
Fare
Sinodo vuol dire impegnare tutti, con responsabile partecipazione, alla vita
della Chiesa locale, offrendo il proprio contributo per la sua purificazione,
per il suo rinnovamento, per la sua edificazione.
Fare
Sinodo è fare Chiesa, essere pronti a dare testimonianza della nostra fede,
della nostra speranza, del nostro amore per tutti gli uomini e tutte le donne,
per ogni uomo e ogni donna.
Fare
Sinodo significa attingere ai colori e tracciare le linee necessarie a
ridisegnare il volto della nostra Chiesa locale già così ricca di esperienze,
di testimoni, di storia pastorale.
Fare
Sinodo è ridefinire il nostro ruolo di Chiesa qui a Napoli, aggiornare e
ripensare le nostre strutture pastorali, immaginare e costruire un progetto che
a breve, medio e lungo termine renda protagonisti i territori, inventi ambiti
che siano pronti ad accogliere la differenza di donne e di uomini, valorizzando
carismi e ministeri, con il coraggio della profezia, la velocità della
speranza, l’abbraccio dell’amore.
Ho
sognato il Sinodo dal primo momento in cui sono stato chiamato ad essere servo
di questa Chiesa; l’ho pensato come necessario percorso di ascolto di ogni
componente ecclesiale, di ogni battezzato, della città e delle città,
nell’interezza e nella differenza delle esperienze, nell’accogliere e fare
tesoro dei racconti di ogni donna e di ogni uomo, nell’essere pronto a
lasciarmi provocare da ogni parola che faccia luce sulle gioie e i dolori, sui
punti di forza e le fatiche della nostra Chiesa, per costruire insieme un
futuro di nuova fraternità aperto a tutti gli uomini e le donne, giovani e meno
giovani, credenti e non credenti, battezzati e uomini di buona volontà,
soprattutto aperto agli scartati primo appuntamento di chiunque si riconosca
nella via: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”.
Il
Sinodo è una sfida che riguarda ogni membro della comunità ecclesiale e che ci
legherà ancor di più alla Chiesa universale e alla Chiesa italiana pronta tra
qualche giorno ad aprire il suo Sinodo, che noi accogliamo come nostro e
vivremo nel nostro, con la particolarità e la specificità che richiede
l’incarnazione di ogni progetto pastorale nella vita di ogni Chiesa locale. Pertanto,
avendo
affidato
al Signore, nella preghiera e nel silenzio del cuore, il proposito e il sogno
di un Sinodo per la Chiesa di Napoli, ponendolo sotto lo sguardo di Maria,
Madre della Chiesa, e confidando nell'intercessione di S. Gennaro, nostro
Patrono, e di S. Aspreno, primo vescovo della nostra Chiesa;
vista l’Istruzione sui Sinodi diocesani emanata
dalla Congregazioni per i Vescovi il 19 marzo 1997;
visto il
documento preparatorio Per una Chiesa
Sinodale: comunione, partecipazione e missione della XVI Assemblea generale
ordinaria del Sinodo dei Vescovi emanato il 7 settembre 2021;
visti i cann.
460-468 del Codice di diritto canonico;
con il presente
DECRETO
viene convocato il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli.
In comunione con la Chiesa italiana
l’apertura solenne della prima fase preparatoria del Sinodo sarà celebrata nella
nostra Chiesa Cattedrale il prossimo 18 ottobre 2021, Festa di San Luca
Evangelista.
L’inaugurazione solenne della
seconda fase, durante la quale si procederà al giuramento dei Sinodali, si
svolgerà nella settimana successiva alla prossima Dominica in albis in luogo diverso dalla Chiesa Cattedrale.
Mentre viene incaricata la
Rev.ma Cancelleria arcivescovile di dare esecuzione a questo nostro decreto, si
dispone che esso venga letto la prossima Domenica 24 ottobre 2021 nelle Chiese
dell’Arcidiocesi in tutte le celebrazioni eucaristiche prima della benedizione
finale, affinché ogni fedele possa impegnarsi con una più intensa preghiera e
con spirito di comunione e corresponsabilità al buon andamento del cammino
sinodale.
Napoli, dalla Sede
arcivescovile, addì 27 settembre 2021, Memoria di San Vincenzo De Paoli.
L’Arcivescovo metropolita
Il Cancelliere arcivescovile
L. S.
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