I figli sono di tutti
Appello dell’Arcivescovo don Mimmo Battaglia
per un Patto educativo per la
Città Metropolitana di Napoli
Dopo
aver ascoltato il dolore della nostra città ed essermi confrontato con alcune
voci di quanti quotidianamente si impegnano nella cura dei nostri bambini, dei
ragazzi e dei giovani, ho maturato il desiderio di condividere un appello alla
corresponsabilità rivolto a chi è già risorsa e a quanti sono sensibili all’urgenza
di farsi carico di questo bisogno.
Ai
cittadini, alle associazioni, alle Istituzioni locali e regionali, al Governo
nazionale - perché i ragazzi di Napoli possono essere un’opportunità per
l’intero Paese - rivolgo l’invito a ritrovarci ad un Tavolo condiviso per dare
vita ad un percorso comune che vada oltre la denuncia e diventi proposta
concreta per rigenerare le ferite del presente in speranza di futuro.
Un
patto educativo che coinvolga l’intera città metropolitana, abitandone ogni
strada - dalle periferie al centro - senza escludere nessuno, mettendo insieme esperienze,
ruoli, linguaggi e passioni differenti per dare vita ad un alfabeto comune
dell’educare. Un quaderno ad anelli al quale ciascuno possa aggiungere una
pagina di storia già scritta o da scrivere insieme. Alle trame di questa
storia, come Pastore, non voglio far mancare il contributo della comunità
cristiana e per questo ritengo necessario istituire un Osservatorio sulle Risorse e sulle Fragilità Educative, che possa
contribuire, con spirito profetico e per il bene di tutti, ad accompagnare
questo delicato percorso. In questa fase iniziale - che si concluderà con un
primo incontro del Tavolo tra circa un mese - l’Osservatorio accoglierà le
adesioni di tutte le realtà che decideranno di rispondere a quest’appello,
impegnandosi concretamente perché questo sogno diventi segno; un segno che
rimetta al centro la bellezza dell’educare, creando un sistema di comunità generativo
di vita e di speranza, alternativo alle logiche di morte e disperazione del sistema mafioso.
Alle
Associazioni, al mondo del Terzo Settore, a ciascun attore sociale chiedo di
sognare insieme un nuovo modo di essere Comunità in cui la logica del Noi
diventi stile del quotidiano.
Alle
Istituzioni chiedo di aver un orecchio attento al grido che si alza dai bambini
e dai giovani di questa città metropolitana a cui troppo spesso anche
l’inadeguatezza delle politiche educative rischia di rubare il futuro.
Al
Governo nazionale chiedo di essere presente in questo cammino comune mettendo
in campo iniziative e risorse affinché questa generazione, messa al riparo dal
male che rende bui questi giorni, torni ad essere una risorsa per la propria
terra e per l’intero Paese.
Alla
mia Chiesa di Napoli, presbiteri e laici, chiedo di essere una presenza
materna, capace di accompagnare ogni figlio e figlia di questa città, riscoprendo
al contempo la bellezza di una paternità amorevole, capace di indicare
direzioni, sostenere percorsi – anche quelli più accidentati- osare mete
coraggiose.
A
tutti dico: è vero, stanno uccidendo
Napoli; ma camminando insieme ed unendo le nostre forze possiamo divenire
protagonisti di una nuova stagione di riscatto, curando le ferite della nostra
città e alimentando semi di bene.
E’ possibile aderire entro il 5
novembre scrivendo all’indirizzo mail: pattoeducativo@chiesadinapoli.it
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