Stanno
uccidendo Napoli!
La scia di sangue che in questi giorni sta
attraversando la città, procurando la morte a delle giovani vite e terrore e
angoscia a interi quartieri, strade, famiglie, non può lasciarci indifferenti!
Sotto la croce della nostra città dobbiamo più
che mai quest’oggi, insieme e senza distinzione di fede, politica, ruolo
sociale ed istituzionale, stare in piedi, evitando di sdraiarci supini in
attesa che qualcosa cambi da sola e di sederci, rassegnati e assuefatti a veder
morire Napoli!
Stanno
uccidendo Napoli!
La sta uccidendo la camorra e il malaffare, con
la violenza e la crudeltà di coloro che hanno dimenticato di essere umani!
La sta uccidendo l’indifferenza di coloro che si
voltano dall’altra parte, credendo di poter stare tranquilli, non immischiandosi
e non prendendo posizione!
La sta uccidendo la scarsa attenzione della
politica, nazionale e locale, che pare essersi abituata al sangue versato in
terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese in guerra!
La sta uccidendo ciascuno di noi nella misura in
cui fa finta di niente e dimentica che il presente e il futuro della nostra
città dipende dall’impegno di tutti, dalla capacità che avremo di passare da un
freddo individualismo ad un senso rinnovato e caloroso di comunità, dal
desiderio fattivo di trasformare tanti piccoli “io” impauriti e distratti nella
forza di un grande “noi”, la cui carica profetica può essere segno e strumento
di una possibile resurrezione della nostra terra!
Agli uomini di camorra, ai corrotti e ai collusi
con la criminalità dico: ritornate ad essere umani! Convertitevi! Il vostro
Vescovo non si tirerà indietro nell’accogliere e accompagnare i passi della
conversione e la rinascita umana di coloro che ascolteranno la propria
coscienza e la parola del Vangelo, deponendo le armi, e intraprendendo percorsi
di collaborazione con la giustizia!
Alle tante madri di Napoli, soprattutto a coloro
che vivono in quartieri e situazioni familiari difficili dico: siate strumento
di conversione per i vostri figli, aiutate le vostre famiglie a ravvedersi,
siate nuovamente grembo che genera vita e non complici di percorsi di morte!
A tutte le istituzioni, alla società civile, agli
uomini e alle donne di buona volontà, alla mia Chiesa partenopea chiedo oggi
più che mai di camminare insieme, superando l’individualismo e la diffidenza,
lavorando uniti per restituire Napoli alla sua vocazione di città di pace,
accoglienza, solidarietà!
Ora ancor di più avverto l’urgenza di concretizzare
al più presto il Patto Educativo per la Città, e per questo ho convocato il
prossimo mercoledì 13 ottobre i diversi esponenti della società civile, del
terzo settore e del mondo ecclesiale con cui sto lavorando a questa iniziativa
che vuole rimettere al centro, partendo dai più piccoli e dalle loro famiglie,
la questione educativa, puntando sulla prevenzione e scommettendo sulle nuove
generazioni! I ragazzi e i giovani di Napoli non possono essere destinatari
passivi di un cambiamento ma devono divenirne i protagonisti: giovedì 14 ottobre
sarò a Ponticelli, in uno dei quartieri più feriti dall’escalation camorristica, insieme ad una rappresentanza dei giovani
dell’arcidiocesi per incontrare i ragazzi e i giovani del decanato, in un
momento di reciproco ascolto, confronto, condivisione.
Stanno
uccidendo Napoli, e noi non
possiamo stare a guardare dalla finestra: ognuno si senta interpellato dal
grido della città, ognuno dia il proprio contributo alla vita della comunità,
ognuno sia per le nuove generazioni un segno di resurrezione, camminando
insieme al fiume di vita e di speranza che non ha mai smesso di attraversare
Napoli e la cui pacifica esondazione potrebbe lavare il sangue versato e
fecondare nuove primavere sociali!
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