LAVORO:
OK DEI LAVORATORI JABIL AL PROGETTO DELLA TME, CON INVITALIA COME SOCIO DI
MINORANZA E CHE PREVEDE IL RIASSORBIMENTO DI 222 DIPENDENTI. NEL REFERENDUM
PREVALGONO NETTAMENTE I “SI’”.
Stellato, CEO della
TME: “Passo importante per l’intero territorio, ora procediamo spediti”.
È arrivato il parere
favorevole dei lavoratori al progetto industriale portato avanti dalla TME
(Test and Manufacturing Engineering) in collaborazione con il Ministero dello
Sviluppo Economico, che prevede il ricollocamento di una parte dei dipendenti
Jabil in esubero. L’ufficialità è arrivata nel pomeriggio, con il risultato del
referendum svolto tra i dipendenti Jabil di Marcianise, che ha visto una netta
prevalenza (221 i sì) dei favorevoli e che ha quindi ratificato l’accordo
raggiunto lo scorso 17 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico
(MISE). A quel tavolo, presieduto dal Prof. Stefano D’Addona e dal coordinatore
della Struttura per le crisi d'impresa, Luca Annibaletti, si confrontarono a
lungo i rappresentanti di Jabil, TME, Regione Campania, Confindustria Caserta,
organizzazioni sindacali, Anpal e Invitalia, trovando alla fine un’intesa per
il riassorbimento di 200 lavoratori Jabil e 22 ex-Jabil attualmente in forza
alla Orefice Generators.
L’accordo trovato al
MISE consentirà ad Invitalia di entrare in quota di minoranza nella newco Tme
Assembly Engineering, già costituita da TME, che si occuperà di assemblaggio di
sistemi elettromeccanici complessi per diversi settori industriali.
La TME, azienda che ha
la sua sede principale a Portico di Caserta, ma ha anche due società negli
Stati Uniti e in Cina, è una realtà che dà lavoro a 113 dipendenti e si occupa
di progettazione elettronica e relativa produzione nonché dello sviluppo e
creazione di sistemi di collaudo - a proprio brand - per apparecchiature
elettroniche ad uso civile e militare, che vende in tutto il mondo.
Il progetto messo a
punto con il Ministero dello Sviluppo Economico viene reso solido e credibile
proprio grazie alla presenza di Invitalia, e quindi di un soggetto pubblico,
come socio e partner strutturale.
La nuova società,
secondo il piano industriale, assorbirà gradualmente i lavoratori, di cui una
parte è già stata assunta negli attuali stabilimenti della TME SRL.
“Siamo soddisfatti – ha
spiegato il CEO e fondatore di TME, Aniello Stellato – dell’esito di
questo referendum, che rappresenta un altro passo importante verso l’attuazione
del nostro progetto. La presenza di Invitalia come socio di minoranza della Newco
TME Assembly Engineering garantisce maggiore robustezza e solidità, dopo tante
vicissitudini che hanno riguardato i lavoratori Jabil negli ultimi anni. Dopo
questo passaggio procederemo spediti, con l’obiettivo di crescere
ulteriormente. Siamo felici perché questa operazione consentirà al territorio
di risolvere un grave problema occupazionale ma anche di implementare un
percorso di sviluppo che vedrà la TME in primo piano”.
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