Lo scenario è stao l’ex Macrico, che ha aperto così liberamente ai cittadini, in occasione della Via della Croce, uno dei momenti forti di avvicinamento alla Pasqua; in un luogo divenuto di grande simbolismo per Caserta, per l’appunto l’ex caserma Macrico. "L'idea di questo titolo - ha spiegato don Gennaro D’Antò, direttore della pastorale giovanile diocesana - ha richiamato il libro di Hannah Arendt, in particolare la volontà di mettere in risalto la ridicolezza di ogni forma di violenza. Il cammino della via Crucis ci insegna proprio a riflettere sulla banalità del male per risorgere e lasciarci plasmare dalla razionalità e dalla forza dell'Amore di Cristo".
Di grande suggestione il richiamo che offre la simbologia della Via Crucis all’interno di una ex area militare: la passione del Cristo che conquista e vince le armi. Le stazioni sono quelle della Via Crucis dei giovani di Giovanni Paolo II. Gruppi, parrocchie e movimenti rifletteranno e assoceranno meditazioni o testimonianze per ogni stazione. Tra i partecipanti gli scout, l'Azione Cattolica, l'Unitalsi e la Caritas diocesana con testimonianze su ciò che sta accadendo nel mondo.
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